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Il Consiglio si riunisce d'urgenza per imporre una nuova tassa ai cittadini

Salasso in vista per i brindisini. Il consiglio comunale si riunirà con urgenza alle 15 di giovedì, 22 maggio, per approvare le tariffe della Tasi, una sorta di addizionale dell'Imu, l'imposta sugli immobili. Il Comune, insomma, intende prelevare dalle tasche dei cittadini i soldi necessari all'esecuzione dei pagamenti in scadenza a giugno

BRINDISI – Salasso in vista per i brindisini. Il consiglio comunale si riunirà con urgenza alle 15 di giovedì, 22 maggio, per approvare le tariffe della Tasi, una sorta di addizionale dell’Imu, l’imposta sugli immobili. Il Comune, insomma, intende prelevare dalle tasche dei cittadini i soldi necessari all’esecuzione dei pagamenti in scadenza a giugno, nonostante di recente siano stati incassati 20 milioni di euro derivanti dal recupero dell’Ici dalle grandi aziende. Ed è proprio sulle grandi aziende che “Brindisi bene comune” e “Sì democrazia” intendono spostare la tassazione, attraverso un emendamento finalizzato a tutelare le fasce deboli della popolazione.

"Con l’introduzione della Tasi  a Brindisi – si legge in una nota di Bbc - sostanzialmente si propone  una nuova  Imu sulle prime case con aliquota pari all’1,5 per mille e detrazione  di 100 euro ed un vero e proprio salasso sulle seconde case con un’aliquota del 2.8 per mille che sommata all’Imu vigente porta la tassa sulle seconde case al massimo previsto dalla legge dell’ 11.4 per mille”. Bbc propone quindi che tale salasso ricada sulle spalle delle multinazionali della chimica ed energia. Per questo, nel prossimo consiglio comunale sarà discussa la proposta che il movimento di Riccardo RossiRiccardo Rossi, insieme a Sì Democrazia, ha avanzato: l’istituzione di una tassa di scopo, la Iscop, sulle grandi aziende.

“In questo modo – si legge ancora nel comunicato di Bbc - applicando sulle grandi aziende una aliquota del 5 per mille sull’imponibile Imu possiamo ricavare un gettito tra i 5 e i 6 milioni di euro all’anno che ci può consentire di azzerare la Tasi sulle prime case e meglio modulare l’aliquota sulle seconde case”. L’emendamento alla Tasi proposto dai due gruppi prevede dunque “di eliminare la tassa sulle prime abitazioni e graduare quella sulle seconde e successive introducendo tre aliquote: 1 per mille sulle seconde , 2 per mille sulle terze e 2,8 per mille dalla quarta in poi”.

Del medesimo tenore è un comunicato stampa firmato dal capogruppo di Sì democrazia, Roberto Fusco, che non potrà prendere parte alla seduta del consiglio per impegni istituzionali presi un paio di mesi fa. L’avvocato esprime forte disappunto per  “l’ennesima decisione che si prende in questa città sull’onda dell’urgenza quando esistono tutti tempi per programmare ogni azione amministrativa”. Fusco, durante la riunione dei capigruppo dalla quale è scaturita la convocazione del consiglio comunale, ha chiesto che fine avessero fatto i 20 milioni dell’Ici delle grandi aziende.

“A tale mia osservazione – spiega lo stesso Fusco - mi è stato risposto che le maggiori somme recuperate dall’Ici delle  centrali  elettriche sono state destinate al pagamento di debiti fuori bilancio. Ovviamente – prosegue Fusco - nelle riunioni di capigruppo è difficile trovare il tempo ed il modo per approfondire la questione che, comunque non mancherà di essere Roberto Fuscodoverosamente approfondita e resa nota”.

E Fusco chiede inoltre che si apra un dibattito in Consiglio comunale “per capire una buona volta quali sono le entrate e le uscite di questo Comune, e, soprattutto perché mentre si recuperano oltre 20 milioni da tributi Ici dei precedenti anni e si stabilisce un entrata corrente di Ici dalle centrali elettriche per oltre sei milioni di euro all’anno (anche quest’importo non è ancora ben preciso, dovendo ammontare ad un importo sicuramente maggiore), nessun beneficio ne traggano i cittadini, né mediante un risparmio di imposte né mediante maggiori servizi ricevuti. Continueremo a chiedere il conto di questa situazione  - conclude il capogruppo di Sì democrazia - che definire singolare è quanto meno eufemistico”.

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