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La fatina con la bacchetta magica e il dissesto del Comune di Brindisi

C'è da tirare un sospiro di sollievo. Tutto risolto in Comune. Le dimissioni della sindaca hanno sortito l'effetto sperato. Almeno per il momento. Quantomeno fino al prossimo giro di poltrone. La sindaca ha trovato nei numeri le ragioni per ritirarle ed andare avanti

C'è da tirare un sospiro di sollievo. Tutto risolto in Comune. Le dimissioni della sindaca hanno sortito l'effetto sperato. Almeno per il momento. Quantomeno  fino al prossimo giro di poltrone. La sindaca ha trovato nei numeri le ragioni per ritirarle ed andare avanti. Anche se, come al solito, non sono state completamente chiarite le effettive ragioni della ennesima lite,  i motivi della riconciliazione  e della conversione del 17° consigliere.

Ma poi, a chi importa conoscere questi fatti?  Non certamente ai cittadini considerato che hanno  già votato.  Sarebbe una bella pretesa la loro. Adesso devono pensare solo a pagare la Tari l’addizionale Irpef comunale, i servizi pubblici:  sempre al massimo dei costi naturalmente. Perché parlare di efficienza dei servizi non è proprio il caso.

La sceneggiata delle dimissioni concomitanti di 17 consiglieri comunali è ormai alle spalle. C'è solo da superare la noia delle richiesta di dimissioni da discutere in consiglio comunale di una opposizione petulante, che insiste a voler parlare  di povertà, di disoccupazione, di giovani, di ambiente,  di degrado, di mobilità, di sofferenze, di sanità, di programmi, di sviluppo..

Tutto comunque è sotto controllo. Dalla intervista rilasciata dalla sindaca traspariva evidente la soddisfazione di avercela fatta, di aver convertito il 17mo consigliere di turno per governare. Anche se non dispera di recuperare altre pecorelle smarrite.  Della città attuale, che non ce la fa, che vive in grande affanno , nemmeno una parola.

Anche perché se lo avesse fatto, avrebbe dovuto ammettere il fallimento della  gestione politica amministrativa di  questi mesi di una maggioranza a costante assetto variabile, in cui è sempre più difficile capire chi entra e chi esce, e perché.

Si può certamente fare riferimento, come dice la sindaca, alla limitatezza del periodo di tempo trascorso dal suo insediamento, ma questo non può esimerla dalle responsabilità  che le fanno carico, anche perché i risultati sono stati veramente   esigui, quasi inesistenti.

In altri territori lo stesso pretesto non è stato tenuto in alcun conto. Non è  servito ad impedire mesi di lapidazione giornaliera di altra sindaca, da parte di numerosi politici e dalla gran parte degli organi di informazione.

Nondimeno, è  sufficiente entrare nel merito dell'azione amministrativa di questi mesi per accertarsi  della inefficienza conclamata e dell'approssimazione di una maggioranza, litigiosa, indolente, sorda, opaca,  quasi sempre latitante, incapace  di programmare un futuro credibile, di portare la politica e l'attività amministrativa là dove ci sono  le sofferenze e gli effettivi bisogni della gente e del territorio.

Una realtà che non si è riusciti  a decifrare. Non bisogna essere indovini per prevedere che di questo passo si va verso il disastro completo. Come evidenziato nelle carte comunali, di cui nessuno vuole parlare. Per non far sapere ai cittadini, che il nostro è un Comune strutturalmente deficitario, quasi al collasso, che per andare avanti deve ricorrere a consistenti prestiti bancari, che comportano il pagamento di rilevanti interessi.

Certamente ci vuole del tempo. Ma non si può  certamente aspettare le calende greche. Né si può continuare ad ignorare  la realtà del presente, i bisogni,  le  inefficienze e  le tante trascuratezze dalle quali si deve necessariamente partire, se si vuole stabilire l'area degli interventi e delle priorità. Che devono essere risolti oggi, non domani o dopodomani. Altrimenti, come al solito, si parla  di aria fritta.

Non si vuole assolutamente comprendere, che questa nostra città non ha bisogno di eroi o capitani coraggiosi, che si dichiarano un giorno si e l’altro pure  pronti alla guerra con tutto e tutti, anche  con se stessi. Non ha bisogno di bacchette magiche. Nessuno a Brindisi, confida nella bacchetta magica. Sono  tutti arciconvinti, considerata la nostra situazione, che la fatina, con la sua bacchetta magica, ha deciso da sempre di disertare questi luoghi.

La  città ha solo bisogno di una guida sicura ed efficiente, di un sindaco e di una giunta competenti, autorevoli, che  sappiano realmente amministrare, che sappiano dove andare, che la portino  fuori dalle secche di un declino che ormai sta diventando inarrestabile. Mi sembra di rivivere un incubo già vissuto. La sindaca ha l'obbligo di mettere ordine, di chiarire con l'opinione pubblica quanto succede e perché succede. Realmente, non in modo virtuale. Ma anche mettere  la propria maggioranza di fronte alle proprie  responsabilità.

Altrimenti prenda le decisioni conseguenti, liberando la città dalla gestione di una maggioranza che la sta realmente soffocando. Non c'è più tempo per i soliti giochetti. La città e i cittadini meritano rispetto. E pensare che siamo solo all’inizio.  Siamo  ancora  nei guai.  Non c'è  proprio speranza. Poveri noi.

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