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Giovedì, 28 Marzo 2024
Politica

"Il nostro malessere si chiama Udc"

BARI - La visita di un solo giorno di Gianfranco Fini lunedì 6 febbraio a Brindisi e Lecce, inevitabilmente dovrà frasi metaforicamente strada nel malessere che attraversa non pochi settori di Futuro e Libertà, formazione alle prese con l'attesa di un alba del terzo polo che non è mai giunta, e che rischia di passare direttamente al tramonto. E' tutto scritto in una lettera aperta degli "Amici di Puglia d'Oggi", la testata fondata nel 1959 da Pinuccio tatarella, e che oggi fa capo a Salvatore Tatarella. Il messaggio è chiaro: ci sono pesanti responsabilità, in ciò, dell'Udc che continua ac scegliere tra Pd e PdL. Ecco il testo integrale.

BARI - La visita di un solo giorno di Gianfranco Fini lunedì 6 febbraio a Brindisi e Lecce, inevitabilmente dovrà frasi metaforicamente strada nel malessere che attraversa non pochi settori di Futuro e Libertà, formazione alle prese con l'attesa di un alba del terzo polo che non è mai giunta, e che rischia di passare direttamente al tramonto. E' tutto scritto in una lettera aperta degli "Amici di Puglia d'Oggi", la testata fondata nel 1959 da Pinuccio tatarella, e che oggi fa capo a Salvatore Tatarella. Il messaggio è chiaro: ci sono pesanti responsabilità, in ciò, dell'Udc che continua ac scegliere tra Pd e PdL. Ecco il testo integrale.

"Caro Presidente, quando alzò il suo indice contro Silvio Berlusconi fu per noi una liberazione e la seguimmo senza esitazioni e calcoli di convenienza. A Bastia fummo contagiati da un entusiasmo rinnovatore, che non si è spento neppure dopo la doccia fredda del 14 dicembre. Abbiamo aderito senza riserve a Fli, nonostante il congresso fondativo di Milano e il successivo dispiegarsi del partito a livello nazionale e territoriale suscitassero in noi più di una perplessità. Abbiamo condiviso anche la felice e tempestiva intuizione di un Terzo polo, anche se all'intuizione di vertice, non è seguita alcuna politica conseguente a livello territoriale e solo scarse iniziative a livello centrale.

Abbiamo affrontato il primo turno amministrativo l'anno scorso in uno stato di comprensibile confusione, essendo ufficialmente nati solo qualche settimana prima. È passato un anno, ma anche le prossime, importanti, elezioni amministrative sembrano condannate a svolgersi in un clima di totale incertezza, che, se non corretto tempestivamente, causerà deludenti risultati.

Noi ribadiamo, senza dubbio alcuno, la nostra fiducia nella sua azione e nella sua persona, anche perchè, nell'attuale panorama politico, non troviamo altra personalità politica più degna di lei, ma ci consenta di esternarle qualche nostra perplessità. Ci limitiamo ad analizzare quanto accade in Puglia, perchè interessa noi più da vicino e perchè crediamo interessi anche lei, non fosse altro che per la notevole quantità di consensi che Fli potrebbe potenzialmente raccogliere nella nostra regione.

In Puglia si voterà in quattro capoluoghi, Taranto, Lecce, Brindi e Trani e in altri 56 Comuni, dei quali 18 con popolazione superiore al 15.000 abitanti. Un test, pertanto, molto significativo. Ad oggi, in nessuno di questi Comuni è stato sottoscritto un accordo chiaro e definitivo, che preveda un'alleanza organica fra Fli, Udc, Api ed Mpa, con l'indicazione del candidato sindaco di coalizione. Nemmeno nei quattro comuni capoluogo. Anzi, è proprio in questi che si stanno verificando le anomalie più gravi, che inevitabilmente finiranno per influenzare anche gli altri comuni.

Lecce: sebbene già da tempo Fli, Udc e Api avessero concordato di presentare un candidato sindaco comune, la sua ufficializzazione non è stata ancora fatta. In un primo tempo si pensava anche di allargare la coalizione alle liste dell'imprenditore radiotelevisivo Pagliaro e della sen. Poli Bortone. Il primo si è già defilato e parteciperà alle primarie del Pdl, mentre con la seconda l'accordo non è stato ancora chiuso. L' Udc frena, preferendo attendere inspiegabilmente l'esito delle primarie e del congresso Pdl.

I giornali, intanto, scrivono di un accordo, o di una trattativa romana fra Udc e Pdl, gestita direttamente da Fitto e da Casini, o Cesa, che prevederebbe un'alleanza organica Pdl - Udc a Lecce, Taranto e Trani. I candidati sindaci verrebbero ripartiti fra i due partiti. A Lecce al Pdl, e a Trani e Taranto, all'Udc. Fli dovrebbe accodarsi, per non restare al palo.

Trani: sino a qualche tempo fa, l'Udc, autonomamente, aveva fatto sapere di appoggiare la candidatura di un noto avvocato locale, sostenuto anche da Sel, Verdi, Idv e parte del Pd. Da qualche giorno, ha cambiato spartito, avvalorando l'ipotesi giornalistica dello scambio Trani/Lecce col Pdl. Anche qui Fli dovrebbe accodarsi.

Taranto: qui le possibilità di vittoria per il Pdl sono del tutto inesistenti. Il terzo polo, pur non essendo forte, potrebbe approfittare della debolezza del Pdl per ottenere un ottimo piazzamento. Ma l'accordo tarda ancora, sempre per il freno dell'Udc e, qui, anche dell'Api.

Brindisi: L'Udc ha rifiutato di fare una coalizione di Terzo polo e si è alleata con il Pd. A Fli non è rimasto che partecipare alle primarie del Pdl. Notizie non confortanti, anche negli altri comuni, come per esempio in tutto il foggiano, dove l'Udc ha fatto ovunque accordi con il Pd. Insomma, caro Presidente, in Puglia il Terzo polo non decolla e tanto accade sopratutto per responsabilità dell'Udc.

Nulla, naturalmente, è compromesso e la linea politica nazionale potrebbe in larghissima misura essere seguita anche in Puglia, a condizione che della questione se ne occupino da ora in avanti gli organi centrali del Terzo polo. Presidente, l''abbiamo seguita con fiducia e dedizione e contiamo ancora sul suo personale impegno. Prenda a cuore il caso Puglia e, insieme a Casini, Rutelli e Lombardo, esamini le singole situazioni e dia le giuste indicazioni. Noi, ancora una volta, le seguiremo.  Gli Amici di Puglia d’oggi".

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