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Giovedì, 28 Marzo 2024
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"Il sindaco Consales come Pinocchio: conti comunali taroccati”

“Il sindaco Mimmo Consales è come Pinocchio: mente sapendo di mentire sulla storia del patto di stabilità sforato per salvare la Multiservizi: lui e la sua amministrazione hanno taroccato i conti, nel maldestro tentativo di nascondere quale fosse davvero la realtà e le conseguenze di quella manovra"

BRINDISI – “Il sindaco Mimmo Consales è come Pinocchio: mente sapendo di mentire sulla storia del patto di stabilità sforato per salvare la Multiservizi: lui e la sua amministrazione hanno taroccato i conti, nel maldestro tentativo di nascondere quale fosse davvero la realtà e le conseguenze di quella manovra. Con l’aggravante, da parte dell’assessore al Bilancio, di aver detto che noi dell’opposizione sapevamo che approvando in consiglio la delibera per il ripiano parziale della perdita della società, ci sarebbe stato il rischio di uno sbilanciamento. Falso, come tutto quello che hanno detto: hanno tratto inganno la nostra buona fede e continuano a prendere in giro i cittadini perché non solo arriveranno le sanzioni, ma aumenteranno le tasse”.

La replica e la battuta. Sono andati alla carica i consiglieri comunali dei gruppi di opposizione di centrodestra a palazzo di città, a distanza di 24 ore dal monologo del primo cittadino sui conti pubblici, materia che si presenta più ingarbugliata di ogni previsione. Qui a Brindisi “due più due” non fa quattro. Non quando di mezzo c’è lo stato di salute economico-finanziario dell’ente, che viaggia con l’appendice del bilancio della più importante fra le partecipate del Comune, stando al numero di addetti (172).

La lente di ingrandimento della Corte dei Conti è già in funzione, nel frattempo sono arrivati gli strali di Mauro D’Attis, Forza Italia,  leader delle minoranze; Massimiliano Oggiano, La Puglia prima di tutto; Pietro Santoro, Forza Italia; Ilario Pennetta, Brindisi Avanti Veloce e Giampiero Pennetta, Movimento politico Schittulli, autore del gesto ironico al termine della conferenza stampa di questo pomeriggio (23 aprile): ha lasciato scivolare sul tavolo un kiwi. “Siamo davvero alla frutta”.

Rabbia politica a parte, non potranno certo scrivere questo alla Corte dei Conti, a cui i contestatori intendono rivolgersi per raccontare la loro versione dei fatti. Un’altra verità che non collima per nulla con quanto sostenuto dal primo cittadino in ordine alle cause dello sforamento del patto di stabilità. O meglio, della elusione, stando a quanto hanno sostenuto i revisori dei conti del Palazzo, contestando il sistema di conteggio delle entrate e delle uscite.

Quale potrebbe essere il risvolto positivo di una simile azione? Non certo la revoca in autotutela della deliberazione del consiglio comunale con cui è stato lanciato il salvagente alla Multiservizi, posto che i consiglieri di minoranza non hanno alcun potere. Piuttosto la soddisfazione di ristabilire la corretta ricostruzione dei fatti, sostengono. Anche perché quella delibera l’organo di controllo dovrà acquisirla per verificare se e in che termini sia possibile parlare di responsabilità dei consiglieri che quel giorno erano presenti in Aula.

Il raggiro. “Ci hanno raggirati”, sostiene D’Attis. “Esattamente come stanno facendo ora parlando ai brindisini: quelle di Consales sono affermazioni da avanspettacolo e mi riferisco alla sua dichiarazione sulla responsabilità alla base del salvataggio della Multiservizi, operazione che risale niente di meno che al mese di dicembre 2014. Evidentemente sapevano bene che il patto sarebbe stato sforato, ma quando qualcuno di noi poneva domande si sentiva dire che era tutto a posto. Hanno tentato di dirlo sino all’altro ieri, salvo poi ammettere pubblicamente e nascondere la verità sostenendo che anche noi dell’opposizione sapevamo del rischio di sforamento quando siamo andati in consiglio per votare il ripiano della perdita. Falso”.

L’assessore. “E’ cosa gravissima che l’assessore al Bilancio, Carmela Lo Martire, sostenga una cosa simile. Farebbe bene a levare le tende visti i non risultati di questi tre anni: che si dimetta lei, rimetta la delega per sempre non perché in campagna elettorale per le regionali (è candidata con Emiliano governatore, ndr). E che la piantino di usare mezzucci per far fuori chi cerca di avere spiegazioni su come stanno davvero le cose”.

Bersaglio del fuoco della maggioranza altri non sarebbe se non il neo eletto presidente della Commissione consiliare al Bilancio, Giampiero Pennetta: è successo che in occasione della seconda riunione, il consigliere centrista Giampiero Epifani si sia dimesso da vice presidente adducendo motivi personali. “Volevano solo che si dimettesse anche Pennetta”, dice D’Attis. “Ma non è così”. Rumors sostengono che nel caso in cui l’atteggiamento di questo tipo dovesse continuare, sarebbe pronto a dimettersi il vice presidente del consiglio comunale, Pietro Guadalupi, Forza Italia, costringendo alla resa il numero uno, Luciano Loiacono. Il che non farebbe piacere alla maggioranza.

Giampiero Pennetta ed il suo kiwi-2Il tarocco. “Qui, purtroppo, il patto è stato non eluso, ma taroccato”: parole dure di Massimiliano Oggiano, commercialista e revisore dei conti, uno che i bilanci li legge ogni giorno. “Altro che gestione del buon padre di famiglia, i conti non tornano proprio. Partiamo dal patto di stabilità: al 31 dicembre 2013 c’era un saldo positivo pari a due milioni di euro, oggi siamo sotto di un milione e 597mila. Che cosa è successo? Sono venuti gli extraterrestri a manovrare i conti? Non credo. Del resto basta leggere le osservazioni dei revisori dei conti che hanno scandito i mesi precedenti al famoso parere, per cui come minimo si potrebbe parlare di negligenza di questo governo”. (Nella foto, Pennetta e il suo kiwi)

“Quanto, poi, al nodo Multiservizi, le cose stanno così: il centrosinistra sta portando avanti un’eutanasia veicolata e controllata della società, dal momento che i numeri parlano chiaro”, ha detto Oggiano prospetto alla mano. “Nel 2011 meno mezzo milione di euro, nel 2012 meno tre milioni e mezzo, nel 2013 meno un milione e cento. Nel 2014 ci aspettiamo un passivo pesante, forse pari a un milione e di conseguenza con questo trend anche il 2015 è compromesso, per cui dovrebbe esserci ex lege la liquidazione della partecipata. Invece no, continuano sulla stessa strada, per di più traendo in inganno gli stessi revisori con la faccenda dell’immobile sede della Multiservizi”.

L’immobile e la perizia. Secondo l’opposizione, in effetti, la valutazione del complesso non sarebbe stata reale, ma viziata da sopravvalutazione: “Nella perizia si parla di un valore di tre milioni e duecentomila euro, a fronte di un milione e mezzo, due al massimo. Ma di fronte a quella stima posta a sorreggere il conferimento in favore della società, i revisori hanno dato parere favorevole alla delibera sul ripiano della perdita e noi stessi abbiamo votato”. In altre parole, inganno doppio, a sentire i rappresentanti dei partiti di minoranza.

Gli sprechi. “Non si tratta di gufare come dice l’assessore Lo Martire”, sbotta Giampiero Pennetta. “Ma di mentire sapendo di farlo davanti a sanzioni che per lo sforamento del patto di stabilità sono già scattate e sono una vera e propria spada di Damocle: tra queste il blocco delle assunzioni, solo per dirne una. Bisognerebbe vergognarsi per quanto è stato fatto e detto. Ma secondo voi, se come dice Consales lo sforamento è ridicolo, non potevano tirare la cinghia e risparmiare sul superfluo, come per esempio i conferimenti di incarichi legali all’esterno? Quello sì che è uno spreco. Basta, quindi, con questa storia della Multiservizi. A proposito, l’avvocato Arigliano, l’ormai ex amministratore unico (sostituito dal capo dell’Ufficio Legale, Francesco Trane, ndr) non è mica Belzebù. E’ persona non seria, serissima, come lo è il presidente del collegio dei revisori, Dell’Atti”.

Al termine della conferenza, il presidente della Commissione consiliare al Bilancio si è ripreso il kiwi.

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