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Mercoledì, 24 Aprile 2024
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"Impedire tagli al Fondo per l'infanzia"

BRINDISI - “Si ripristini il Fondo Nazionale per l’Infanzia e l’Adolescenza”. E’ questo l’appello dell’assessore ai Servizi Sociali, Marika Rollo che ha affrontato l’argomento lo scorso 4 dicembre, a Roma, durante un tavolo di coordinamento tra il Ministero del Lavoro.

BRINDISI - “Si ripristini il Fondo Nazionale per l’Infanzia e l’Adolescenza”. E’ questo l’appello dell’assessore ai Servizi Sociali, Marika Rollo che ha affrontato l’argomento lo scorso 4 dicembre, a Roma, durante un tavolo di coordinamento tra il Ministero del Lavoro e delle Politiche Sociali e le città riservatarie.

Una richiesta a gran voce, quella dell’assessore , nonché presidente del Coordinamento Istituzionale dell’Ambito Br1, essendo stata disattesa al Senato la proposta di emendamento al disegno di legge di stabilità per il ripristino del Fia (Fondo sopra citato, ndr), istituito con la legge 285 del 1997.

Nel 2014 i fondi per l’infanzia e l’adolescenza avranno una bella sforbiciata del 30% : secondo il testo presentato dal governo, infatti, il Fondo in questione passerà da 40 a 28 milioni, destinati alle città riservatarie, con un taglio di risorse pari al 27% in un solo anno.

Questo avviene dopo che all’inizio del 2000 lo stesso Fia aveva perso il suo 70% dedicato alle Regioni, cifra che era stata spostata sul Fondo sociale nazionale, poi a sua volta, praticamente cancellato. Il Fondo per l’Infanzia e l’Adolescenza quindi, di fatto, da quando è stato istituito, non ha subito mai un aggiornamento, anzi al contrario, è stato negli anni sempre tagliato: nel 2007 era di 44 milioni, nel 2011/2012 fu ridotto a 40 milioni, nel triennio 2013/2015 il Governo prevedeva di portarlo a 39 e ora la legge di stabilità ne propone addirittura 28 milioni.

Stando a questo, è un motivo più che valido l’appello dell’assessore che si rivolge ai deputati pugliesi. “Oltre 10 milioni di euro in meno - spiega la Rollo nella sua nota – significano concretamente un duro colpo alla possibilità, per le città riservatarie, di mettere in campo serie politiche di prevenzione e di cura in favore dei minori e delle loro famiglie”.

“A Brindisi passeremmo da 845mila euro del 2013 a circa 590mila euro, con una riduzione del 30% in un momento già abbastanza drammatico per le casse degli enti locali. Se questa diposizione non sarà modificata in Parlamento si avranno gravi ripercussioni sia sulla continuità dei servizi che assicurano diritti e opportunità a migliaia di bambini e ragazzi, sia sui livelli occupazionali di educatori e operatori sociali, impegnati in questo settore delicato e importante”.

“Chiedo, pertanto, ai nostri deputati – conclude l’assessore – di intervenire e di fare propria una battaglia che è veramente molto importante”.

 

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