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Giovedì, 18 Aprile 2024
Politica

"In consiglio il 50 per cento di donne"

BARI – E’ stata presentata oggi, venerdì 9 settembre in conferenza stampa dall’assessore regionale al Welfare, Elena Gentile, con il contributo di Serenella Molendini, consigliera di parità, di Magda Terrevoli, Commissione pari opportunità, e dell’avvocato Francesca La Forgia, l’iniziativa che si terrà domenica 11 prossima “E’ un paese per donne?”, presso il padiglione della Regione Puglia alla Fiera del Levante.

BARIE’ stata presentata oggi, venerdì 9 settembre in conferenza stampa dall’assessore regionale al Welfare, Elena Gentile, con il contributo di Serenella Molendini, consigliera di parità,  di Magda Terrevoli, Commissione pari opportunità, e dell’avvocato Francesca La Forgia, l’iniziativa che si terrà domenica 11 prossima “E’ un paese per donne?”, presso il padiglione della Regione Puglia alla Fiera del Levante.

Il convegno che avrà inizio alle ore 10,30 ha come obiettivo informare sui risultati, deludenti, prodotti dal rapporto ombra rispetto all’attuazione della convenzione Cedaw in Italia. I saluti saranno del presidente della Regione Puglia, Nichi Vendola.

La convenzione inattuata - Le relazioni con il pubblico saranno gestite, in ordine di tempo, da: Claudia Signoretti di Pangea Onlus, Roma, redattrice del rapporto ombra “30 anni di Cedaw e la promozione dei diritti delle donne in Italia”; Barbara Spinelli, Foro di Bologna, Giuristi Democratici, redattrice del rapporto ombra “La Cedaw e il diritto delle donne alla partecipazione politica”; Valeria Pellegrino,  Foro di Lecce,  “La rappresentanza di genere in Italia e in Puglia”.

Coordina il tutto Francesca la Forgia,  Foro di Trani, Associazione Un desiderio in comune, Giuristi Democratici. Interverranno Serenella Molendini, consigliera di Parità per la Puglia, Magda Terrevoli, presidente Commissione Regionale per le Pari Opportunità, Anna Losurdo, presidente Cpo Ordine Avvocati di Bari, Luisa Giorgio, Università di Bari, Comitato Pari Opportunità. Concluderà l’incontro Elena Gentile – Assessore Regionale al Welfare e alle Pari Opportunità.

L’evento costituisce l’occasione per mettere in luce le questioni ancora aperte verso l’effettiva parità di genere. Durante la conferenza verranno presentate infatti le principali criticità emerse dal rapporto ombra e relative alla diffusione e alla applicazione della Convenzione Cedaw in Italia, al funzionamento del sistema delle pari opportunità, agli stereotipi di genere, alla rappresentanza femminile nella vita pubblica e politica, al lavoro, alla previdenza sociale, alla salute, allo sfruttamento sessuale delle donne, alla violenza di genere in tutte le sue forme, dai matrimoni forzati al femminicidio.

Le discriminazioni delle categorie deboli - Il rapporto pone particolare attenzione alle discriminazioni subite dalle donne disabili, dalle donne private della libertà personale, dalle donne migranti, Rom e Sinte,  dalle lesbiche e transessuali.  “Dopo la presentazione, a luglio scorso a New York, - dichiara l’assessore Gentile - del VI  rapporto periodico del governo italiano sull’attuazione della convenzione, sono state avanzate da parte dell’Onu alcune raccomandazioni che fanno riflettere su quanto ancora, nonostante i passi avanti, sia impervio il cammino per l’uguaglianza di genere nelle sue forme diverse. Con tali raccomandazioni, che riguardano gli ambiti di discriminazione prima elencati, l’Onu chiede al governo azioni e interventi incisivi, ribadendo che la Convenzione Cedaw, sottoscritta a suo tempo, è vincolante”.

“La Regione Puglia ha dato avvio a una serie di iniziative in linea con la Convenzione Cedaw e che, tassello dopo tassello, modificano l’impianto strutturale e culturale del nostro territorio. Prima fra tutte la legge la L.R. 7/2007, conosciuta come la Legge sulle Pari opportunità”, sottolinea Elena Gentile.

Il governo non ha rispettato gli impegni - Il governo italiano non ha rispettato gli obblighi previsti dalla Convenzione: nessuna strategia è stata adottata per diffondere la convenzione, il protocollo opzionale e le osservazioni conclusive. Il processo di consultazione con la società civile è stato poco chiaro in termini di finalità, tempistica e soggetti coinvolti. Non vi è stata alcuna discussione sulle osservazioni conclusive né in Parlamento né nelle assemblee legislative regionali e nelle amministrazioni locali, ha spiegato ancora l’assessore al Welfare.

Non è stato fatto alcun progresso per l’istituzione di un organismo indipendente per la tutela e la promozione dei diritti delle donne. Il disegno di legge per l’istituzione di un organismo indipendente per i diritti umani risulta inadeguato rispetto ai criteri previsti dai Principi di Parigi e determina un notevole regresso rispetto al precedente disegno di legge, sul quale aveva già espresso parere tecnico l’Ufficio dell’Alto Commissario delle Nazioni Unite per i diritti umani.

L’approccio del governo basato sull’uguaglianza formale tra uomini e donne rende impossibile, secondo l’assessore Gentile, l’adozione di una strategia onnicomprensiva e di lungo termine di contrasto alle discriminazioni strutturali basate sul genere e l’orientamento sessuale. Gli atteggiamenti maschilisti sono ampiamente tollerati. I mass media e il dibattito politico li hanno rinforzati, date le frequenti allusioni sessuali, le espressioni stereotipate e la rappresentazione degradante del corpo e del ruolo delle donne nella società.

Tale approccio si riflette nell’adozione di leggi e politiche che legittimano questi pregiudizi. Sebbene i discorsi e gli atti di violenza commessi per motivi razziali, etnici o religiosi costituiscano reato, il Parlamento nega il riconoscimento della discriminazione di genere, bocciando ogni disegno di legge mirante ad eliminare la discriminazione basata sul genere e sull’orientamento sessuale.

Nuovi equilibri in consiglio regionale - L’assessore al Welfare ha proposto quindi la modifica alla legge elettorale che prevede il riequilibrio della presenza percentuale dei due sessi per l’elezione del Consiglio regionale e sarà proprio domenica occasione per comunicarla. La modifica introduce emendamenti alla legge 28 gennaio 2005 – n. 2 e prevede che in ogni gruppo di liste nessuno dei due sessi possa essere rappresentato in misura superiore al 50%. Inoltre, la modifica, prevede la doppia preferenza: l’elettore può esprimere uno o due voti di preferenza. Nel caso di doppia preferenza, una deve riguardare una candidata e l’altra un candidato della stessa lista, pena l’annullamento della seconda preferenza.

La proposta di modifica scaturisce da un lungo confronto con associazioni e organismi di parità e si ispira al modello campano della doppia preferenza, che ha portato in Consiglio più donne, ma prevede anche la parità del numero dei candidati. Un ulteriore intervento regionale in linea con la Convenzione Cedaw, sui servizi di conciliazione vita-lavoro, a partire dalla Legge 7. Di prossima pubblicazione, infatti, ci saranno 4 nuovi avvisi pubblici che arricchiscono la gamma di servizi per la conciliazione vita-lavoro.

Prevenire la violenza - Domenica, presso il padiglione in Fiera del Levante, della Regione Puglia, durante il convegno si parlerà anche della rete di prevenzione e il contrasto della violenza di genere contro i minori e sulle donne. Dopo un lungo periodo di concertazione, sono stati approvati ad agosto 2011 i sei piani di Intervento locale per la prevenzione e il contrasto della violenza su donne e minori presentati dalle Province in raccordo con gli Ambiti territoriali di riferimento. Ogni Piano provinciale risponde agli standard minimi fissati dalla pianificazione regionale. Su ogni territorio saranno funzionanti: 2 Centri Antiviolenza, 1 Casa Rifugio, 1 Equipe multidisciplinare per ambito territoriale e 1 Servizio di pronto intervento sociale per ambito territoriale.

Ancora, l’iniziativa sarà occasione per parlare di discriminazione non solo di genere. Infatti a seguito della firma del protocollo d’intesa fra Regione (Assessorato al Welfare e Assessorato alle Politiche giovanili, Cittadinanza sociale, attuazione del programma) e Unar (Ufficio nazionale deputato alla prevenzione e contrasto di ogni forma di discriminazione) a luglio 2010, è stato avviato il percorso per la creazione di un Centro di coordinamento regionale di prevenzione e contrasto di ogni  forma di discriminazione che nel suo funzionamento si avvale di un modello organizzativo reticolare.

Il Centro è uno dei risultati della normativa e della strategia regionali adottate nel recente passato per la costruzione della cittadinanza solidale e per la reale promozione della dignità e del benessere dei cittadini e delle cittadine pugliesi nella valorizzazione delle differenze, nel rispetto del principio della parità di trattamento tra le persone, indipendentemente da identità di genere, orientamento sessuale, razza o origine etnica o geografica o nazionalità, condizioni di disabilità, età, religione.

Una comunicazione mirata - Ed infine, si parlerà che è stato istituito l’Osservatorio sulla comunicazione di genere che ha il compito di fornire un supporto scientifico alla Regione in materia di comunicazione orientata al genere, promuovere attività di prevenzione e contrasto agli stereotipi di genere, realizzare nuove iniziative di natura tecnico scientifica, formativa e culturale in questo campo.

Confluiscono nell’osservatorio le expertise delle università pugliesi e degli organismi regionali di parità, protagoniste negli anni di una riflessione strategica e di numerosi interventi in questa direzione. Sarà l’occasione, domenica 11 prossima, per far chiarezza su alcune basi essenziali per il rispetto reciproco tra uomo – donna e l’esistenza dell’essere umano senza distinzione alcuna di sesso.

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