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Inchiesta Consales, caccia al denaro

BRINDISI - Gli investigatori cercano le tracce del denaro versato in contanti dal sindaco Mimmo Consales ad Equitalia per estinguere parte di un vecchio debito. Un versamento era stato fatto dal commercialista della ditta Nubile. Ecco perché la digos oggi ha bussato alle porte dell'azienda. E il suo amministratore è finito tra gli indagati.

BRINDISI - I versamenti in contanti nella sede di Equitalia, denaro liquido per un totale di ventimila euro, li hanno fatti il commercialista della Nubile, Massimo Vergara, che non è il commercialista del sindaco, il dirigente dello staff del primo cittadino, Cosimo Saracino, e i dipendenti dell’ente di riscossione che si ipotizza abbiano subito pressioni da parte dell’ex direttore dell’agenzia di Brindisi, Giuseppe Puzzovio.

È questo il trait d’union, in termini investigativi, tra il Comune e la Nubile, che gestisce la discarica di Autigno e l’impianto cdr della zona industriale proprio in appalto con l’ente municipale. È su questo che si concentrano ora gli accertamenti della Digos, sotto la direzione del vicequestore Vincenzo Zingaro e le indagini dei due magistrati inquirenti, Giuseppe De Nozza e Savina Toscani.

Da dove proviene quel denaro? Le accuse contestate sono di riciclaggio e ricettazione per tutti. Abuso d’ufficio per alcuni, concussione per Puzzovio insieme al resto. Se dai conti correnti del primo cittadino, Mimmo Consales, emerge che il resto delle movimentazioni sono perfettamente tracciate, se i conti tornano, allora con quali somme è stato pagato parte del debito totale (300mila euro) ad Equitalia? Il tassello che lega l’operazione, naturalmente si tratta unicamente di ricostruzioni investigative, alla Nubile è il commercialista, proprio Vergara, che ha gestito personalmente la questione.

Proprio per questo, per passare la lente su ogni transito di danaro, sui rapporti tra la società di Luca Screti e l’ente appaltatore, ossia il Comune, la Digos ha prelevato una mole ingente di materiale presso la sede dell’azienda e anche presso l’abitazione di Screti, dopo avergli notificato un decreto di perquisizione e sequestro. Sono computer, materiale informatico, carte. Faldoni sono stati acquisiti anche negli uffici di palazzo di città: tutto materiale relativo ai rapporti, per lo più nell’era Consales, tra la ditta di Tuturano e la pubblica amministrazione.

Sale a cinque, quindi, il numero delle persone indagate che hanno ricevuto un’informazione di garanzia. Oltre al sindaco, a Saracino, Puzzovio e Vergara, si aggiunge alla lista anche Screti, imprenditore ben noto a Brindisi oltre che già coinvolto in altre vicende giudiziarie: figura tra i quindici imputati nel processo per getto pericoloso di cose e danneggiamento per la dispersione di polveri di carbone dalla centrale Enel di Cerano. L’altro ieri invece è giunto alle battute finali il giudizio a Lecce per truffa e falso per una residenza sanitaria assistita a Presicce: il pm Carmen Ruggiero ha formulato richiesta di condanna a una pena di tre anni e tre mesi di reclusione.

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