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Intervento / Brindisi-Lecce? Un errore

BRINDISI - Roberto Fusco e "Si Democrazia” bocciano al decisione del sindaco Consales di rinunciare alla candidatura solitaria di Brindisi a candidata Capitale europea della Cultura.

La decisione di candidare Brindisi a “Capitale della cultura Europea” poteva anche essere considerata velleitaria e, probabilmente, non sarebbe stata coronata dal successo, ma poteva contenere in sé il germe di un cambiamento. Beninteso, a patto che si fosse creduto e lavorato incessantemente per il raggiungimento di tale ambizioso traguardo, si sarebbe potuto anche non riuscire, ma il frutto del lavoro svolto avrebbe raggiunto comunque dei risultati importanti di trasformazione e miglioramento della nostra società civile.

Credere e lavorare su una previsione del genere è sicuramente una scelta politica, come lo è stata quella di ritirare la candidatura senza neanche aver tentato di riuscire. Riteniamo, invece, che i cittadini di Brindisi siano desiderosi di quei cambiamenti che possono rendere migliore la loro vita sociale, questo lo si deduce in modo chiaro dalla numerosa e interessata partecipazione assicurata a tutte quelle attività che associazioni culturali e politiche organizzano con frequenza.

Lasciare Brindisi candidata a Capitale della Cultura voleva dire tracciare un progetto ed una rotta verso la quale guidare la città. Adesso anche su questo fronte arretriamo. E non è questione di campanilismo: è questione di tenere alta una fiaccola in un momento in cui tutti i riferimenti vengono meno. Poteva essere, poi, una volta per tutte, l’occasione per Lecce per dimostrare il suo sostegno concreto alla città di Brindisi, dimostrando che l’auspicata unione dei territori sia un qualcosa che può portare benefici a tutti, e non solo a Lecce, come fino ad oggi sempre accaduto.

Insomma, poteva essere un’occasione buona per tante cose, ed è stata un’occasione persa, in considerazione di un deciso unilaterale ritiro. Anche Mussolini, durante tutta la seconda guerra mondiale parlava sempre non di “sconfitte” ma di “ritirate strategiche”, e sappiamo tutti come è andata a finire.

La decisione, poi, è stata adottata dal Sindaco e dalla Giunta Comunale in totale solitudine, senza un dibattito né un confronto in Consiglio Comunale o con i Capigruppo consiliari, ritenuti luoghi non di confronto politico, ma dove si perde solo del tempo. Ed anche qui il ricordo storico con analoghe affermazioni del ventennio viene subito alla memoria.

Per tali ragioni, sia di metodo che di merito, abbiamo espresso disappunto per tale decisione nel corso della prima riunione utile dei Capigruppo consiliari, anche per mancato rispetto di tale organismo istituzionale, e disapproviamo ancora una volta la decisione del ritiro della candidatura di Brindisi a Capitale Europea della Cultura per l’anno 2019.

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