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Sabato, 20 Aprile 2024
Politica Carovigno

Intervento/ Caso Carbinia: salvare i lavoratori ma non una società decotta

Il caso Multiservizi non è unico. In provincia di Brindisi c'è un problema analogo a Carovigno, e si chiama Carbinia, una società dissestata che ora l'amministrazione di centrodestra vorrebbe salvare con una sostanziosa iniezione di soldi pubblici

CAROVIGNO - Il caso Multiservizi non è unico. In provincia di Brindisi c'è un problema analogo a Carovigno, e si chiama Carbinia, una società dissestata che ora l'amministrazione di centrodestra vorrebbe salvare con una sostanziosa iniezione di soldi pubblici. Si tratta di ripianare un buco di un milione e 300mila euro. fatte le debite proporzioni tra Multiservizi e Carbinia, tra Brindisi e Carovigno, si può avere un'idea dell'entità del salvataggio. Si schiera contro questo genere di intervento il consigliere comunale di Ripartiamo dal Futuro, è già candidato sindaco, Massimo Lanzilotti (che tra l'altro è un commercialista). Ecco la sua presa di posizione.

Come ampiamente illustrato in merito al piano di rilancio della Carbinia Srl votato dalla maggioranza nello scorso Consiglio Comunale del 21 dicembre scorso, sono fermamente convinto che la strada intrapresa è quella errata. Sono scettico e lo dico dopo aver attentamente esaminato la questione in termini economici e di giurisprudenza. In materia di società partecipate tutte le corti dei conti regionali si sono espresse per il non accollo dei debiti delle società partecipate a tutti i costi. Ovvero il ripiano delle perdite delle municipalizzate non è l’unica soluzione specie se ciò implica alti costi per la collettività! Lo affermano le corti dei conti regionali nelle pronunce del 2015 e in ultima quella del 9 novembre 2015, espressa dalla Corte dei Conti della Regione Abruzzo.

Sono convinto che la strada che si sarebbe dovuta intraprendere passa certamente dalla tutela dei posti di lavoro e dalla garanzia dei livelli occupazionali attuali ma non dal risanamento di una società inefficiente, perché perennemente in perdita. I posti di lavoro si possono salvare facendo degli affidamenti a gara pubblica dei servizi così come dimostrato dalla recente delibera di consiglio comunale in merito a indirizzi e direttive in materia di trasporti. Con tale delibera sono infatti stati salvaguardati nr. 8 dipendenti della Carbinia srl, che continueranno a lavorare con la nuova ditta appaltante per il servizio trasporti, servizio che non poteva più essere svolto dalla municipalizzata non essendo servizio strumentale.

Dunque Sì alla tutela dei posti di lavoro. No al ripianamento dei debiti di una società che a partire dal 2012 ha avuto una gestione “allegra”, gestione da cui sono nate perdite continue fino al buco di ben 1 milione e 300 mila euro, che ora la maggioranza guidata dal Sindaco Brandi intende risanare con i soldi dei cittadini. Si parla di rilancio ma con i soldi di chi? Chi è chiamato a risanare i debiti Carbinia? Sempre e soltanto i cittadini! Allora perché far pagare i cittadini? Non siamo d’accordo con la scelta di far ricadere sulle spalle dei cittadini carovignesi i risultati della malagestione, non vogliamo che vengano  messe le mani nelle tasche dei cittadini per risanare una situazione derivante da malagestione.

D’accordo con Marzia Bagnulo del Pd e Melania Uggenti del Gruppo Misto, con cui abbiamo votato contro la delibera sulla Carbinia, vogliamo semplicemente che chi ha sbagliato paghi! Mentre per la Maggioranza sembra facile mantenere le promesse della campagna elettorale con i soldi dei cittadini, noi siamo sicuri che proprio nell’interesse della comunità non sia questa la strada corretta. L’unica strada percorribile è far pagare i responsabili della malagestione.

Informo che dai documenti ufficiali risulta già l’accertamento delle responsabilità e che il primo cittadino può già chiedere il risarcimento del danno subito. Non c’è tempo da perdere anzi mi aspetto che il sindaco nella prossima assemblea possa adottare drastici provvedimenti contro i responsabili e chiedere loro il risarcimento  dovuto anziché far pagare i cittadini.

Quanto ad alcune specificità del piano industriale della “Nuova Carbinia” approvato dalla maggioranza, sottolineo che esso non prevede alcuna nuova assunzione e per questo mi aspetto che non ci siano repentine inversioni di rotta “clientelari” che causino poi nuove cattive gestioni. Ovvero che la “Nuova Carbinia”  non ripeta la vecchia divenendo valvola di sfogo di false promesse elettorali. Allo stesso modo mi aspetto che il nuovo amministratore si rifaccia pienamente a quanto indicato nel piano industriale redatto dal liquidatore. A tal proposito evidenziamo che il 4 gennaio p.v. scade il termine previsto dall’avviso pubblico per la nomina del nuovo amministratore della Carbinia srl.

Infine, sempre da nuovo piano industriale Carbinia è previsto che ci siano nuovi introiti e che i servizi vengano mantenuti anche attraverso l’accertamento dei tributi. Anche su questo punto purtroppo sollevo dubbi: ben venga la lotta all’ evasione ma mi auguro che le eventuali somme recuperate siano destinate alla riduzione delle tasse, come è giusto che sia, e non al mantenimento di una società perennemente in perdita.

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