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Giovedì, 18 Aprile 2024
Politica

Intervento/ Partecipate e legge ignorata

Presumo che debba essere demoralizzante, almeno in questo modo lo percepirei personalmente, se nell’esercizio di una funzione di controllo, dopo aver ufficialmente riferito più volte il mancato rispetto della legge su una specifica questione, constatassi che nulla è cambiato.

Presumo che debba essere demoralizzante, almeno in questo modo lo percepirei personalmente, se nell’esercizio di una funzione di controllo, dopo aver ufficialmente riferito più volte il mancato rispetto della legge su una specifica questione, constatassi che nulla è cambiato negli anni, che tutto prosegue nello stesso identico modo.

Come se il rispetto della legge fosse diventato un fatto discrezionale e non un obbligo. Infatti, nessuno dei tanti che potrebbe e dovrebbe intervenire, lo ha fatto. Quantomeno per esprimere il proprio parere su quanto segnalato, informando eventualmente almeno la magistratura contabile della Corte dei Conti, che potrebbe cogliere l’occasione per ampliare l’area del controllo, verificando la regolarità degli affidamenti miliardari, senza gara, effettuati negli anni scorsi dall’amministrazione comunale di Brindisi.

Ma è avvilente anche il dover continuare a ripetere una segnalazione, avendo la consapevolezza, acquisita con l’esperienza, che sarà improduttiva di effetti. Accade infatti che il collegio dei revisori, riferendosi alla società Multiservizi, da diversi anni nelle relazioni al consuntivo ripete inutilmente che “ non viene rispettato il disposto dell’art. 1, commi 725, 726, 727,728 della legge 296/2006 in materia di indennità agli amministratori delle società partecipate”.

In sintesi denuncia il fatto, che a suo parere, si percepisce una indennità maggiore di quella prevista per legge. Una segnalazione tanto sorprendente, da cadere completamente nel vuoto. A quanto è dato sapere, nessun pronunciamento da parte della Giunta Comunale e del Consiglio Comunale, cui fa carico la responsabilità del controllo politico amministrativo. Non fosse altro per confermare o confutare quanto dichiarato dal collegio dei revisori.

C’è anche da chiedersi, in conseguenza del risultato economico pesantemente negativo di alcune società partecipate del Comune di Brindisi, se abbia trovato applicazione la disposizione inserita all’art 8 del regolamento sul controllo delle società ed enti partecipati, approvato dal Comune di Brindisi, che sanziona quella eventualità con la riduzione del compenso degli amministratori per un importo pari al 30%.

Ma è carente, per il collegio dei revisori, anche “ il sistema dei controlli degli organismi partecipati,… finalizzato alla situazione contabile, gestionale ed organizzativa delle partecipate, dei rapporti finanziari fra l’ente e le partecipate, dei contratti di servizio e del rispetto delle norme di legge sui vincoli di finanza pubblica”.

L’ affermazione di una responsabilità, che insieme al consigliere Monetti e ad altri consiglieri, ho più volte attribuito alla precedente amministrazione per non aver saputo gestire ed interpretare al meglio compiti, obiettivi, sistemi di controlli e di valutazione, costi, qualità dei servizi, attestata dalla residuale attività del consiglio comunale, che in questo settore è stata limitata prevalentemente nel ripiano delle perdite e nelle ricapitalizzazioni, assolvendo ad un compito di ratifica piuttosto che di indirizzo e controllo, che la legge gli assegna.

Una situazione che ha finito per rendere opachi e problematici i rapporti di credito e debito, fra il Comune di Brindisi e la Multiservizi, che rivendica l’esistenza di 4 milioni di euro di credito, non evidenziati nella contabilità dell’ente comunale.

Ma preoccupa lo stato di difficoltà finanziaria della società, che ha accumulato un consistente debito nei confronti dell’erario per mancati versamenti Iva, sanzioni ed interessi, che è necessario chiarire, per evitare contraccolpi economici negativi al bilancio comunale e ad una società, che come abbiamo ribadito più volte, va sostenuta, per salvare circa 170 posti di lavoro e tutelare altrettanti lavoratori, specialmente in una realtà come la nostra, in cui la condizione prevalente, è quella del precariato, della disoccupazione e della cassa integrazione.

Per questo il Comune deve rapidamente voltare pagina, applicando il regolamento approvato dal consiglio comunale con delibera n. 53 del 26 luglio 2011, insediando correttamente il comitato di “governance” delle partecipate, ridefinendo in termini corretti il proprio ruolo di soggetto, che deve controllare l’erogazione dei servizi ed essere anche punto di riferimento primario dei cittadini, che rivendicano il diritto conferito loro dalla legge ad essere informati per poter controllare l’attività dell’amministrazione, ma anche l’efficacia e l’efficienza nell’utilizzo delle risorse pubbliche.

 

 

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