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Venerdì, 19 Aprile 2024
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Ora i grillini puntano sul municipio: "Adesso liberiamo Brindisi"

Il guanto di sfida sulla piazza pubblica di Facebook, per nulla virtuale ma molto reale, lo ha lanciato Gianluca Bozzetti, il candidato consigliere regionale più suffragato a Brindisi, un ragazzo di 32 anni, con in tasca una laurea in Archeologia, conseguita dopo aver iniziato a lavorare in un negozio di prodotti ittici e surgelati

BRINDISI – Al grido “liberiamo Brindisi” è partita la rivoluzione dei Grillini “indigeni” che sull’onda del risultato delle regionali adesso puntano a palazzo di città: via il sindaco Mimmo Consales e basta ai compromessi. Non è solo protesta. Non più: è voglia di cambiare, costruire, guardare al futuro del capoluogo da qui ai prossimi trent’anni.

Il guanto di sfida sulla piazza pubblica di Facebook, per nulla virtuale ma molto reale, lo ha lanciato Gianluca Bozzetti, il candidato consigliere regionale più suffragato a Brindisi, un ragazzo di 32 anni, con in tasca una laurea in Archeologia, conseguita dopo aver iniziato a lavorare in un negozio di prodotti ittici e surgelati. Famiglia tradizionale: papà pensionato, mamma casalinga, la prima a votare Grillo, un fratello più grande che lavora all’Auchan. Un’avversione al potere, maturata ai tempi dell’Università, che l’ha portato ad avvicinarsi ai Cinquestelle.

“Mi sono iscritto alla facoltà che avevo 25 anni, dopo aver lavorato in un centro per prodotti ittici e surgelati: l’Archeologia è sempre stata la mia passione, per cui ho deciso di provare all’Ateneo di Lecce. Mi sarebbe piaciuto restare all’Università ma purtroppo mi sono scontrato con quelle baronie che sono presenti ovunque e che non danno ragione al merito, ma alle parentele o all’amico dell’amico di qualcuno. A quel punto mi sono detto che avrei dovuto fare qualcosa per cambiare le cose”.

L’ha fatto affacciandosi ad internet, sul blog di Grillo. Risultato: sino al 31 maggio scorso era un perfetto sconosciuto, un signor nessuno di fronte agli inquilini del Palazzo e oggi invece dice: “Basta con la vecchia politica, con quel modus operandi che ai brindisini non piace, visto che dalle urne è emerso tutto il disappunto”. Lo  dice da attivista del Movimento di Beppe Grillo e su Facebook è una pioggia di “mi piace”.

Ormai è certo, sarà presente alle prossime elezioni comunali con una lista che sarà la vera novità del panorama politico locale, specchio della situazione di respiro nazionale dove i Cinquestelle hanno dato dimostrazione della “forza” elettorale. La lista ha rastrellato 2.530 preferenze mettendo in campo facce mai viste prima, con una spesa di appena 600 euro, quanto basta per stampare le locandine utili alla diffusione degli incontri con la gente e fare benzina per girare in lungo e in largo la provincia.

Siete stati piuttosto netti nel chiedere le dimissioni del sindaco Mimmo Consales. Sicuramente più di polso rispetto a quello che si è sentito dai rappresentanti dei partiti della frastagliata opposizione al Consiglio comunale.

“Siamo realisti: Brindisi ha un primo cittadino imputato per ipotesi di reato di un certo rilievo che bene avrebbe fatto a dimettersi il giorno stesso in cui gli è stato notificato l’avviso di conclusione delle indagini per un motivo semplice, sconosciuto ai più, qual è la correttezza. I cittadini se lo aspettano da chi è il primo cittadino, in quanto tale garante della legalità ed esempio da seguire. E invece no. Assistiamo ogni giorno al teatrino della politica che adesso ci farà assistere al quinto rimpasto di Giunta pur di non mettere fine a questo scempio. E’ esattamente questo che gli attivisti del movimento Cinquestelle, come lo so io, non capiscono e non possono più tollerare. Basta con l’attaccamento alle poltrone, negazione del rispetto per le persone che meritano chiarezza e non dubbi o peggio processi penali. La giustizia ovviamente farà il suo corso, ma Consales per me deve dimettersi. Non ci sono vie di mezzo”.

Il che suona anche come campanello, quasi a dire: attenzione, i Grillini ci sono e sono protagonisti della vita politico-amministrativa di Brindisi.

“Non da ora, a voler essere sinceri. Perché già con il voto delle europee ci siamo fatti sentire con il 28 per cento delle preferenze, ma qualcuno probabilmente ha fatto finta di non vedere e non sentire”.

Forse sino a poco tempo fa si pensava al voto in favore del movimento pentastellato come protesta fine a se stessa, senza ipotesi di costruzione: si diceva che gli italiani erano stanchi della solita politica e quindi sceglievano di seguire Grillo e le sue martellate al sistema.

“Per quel che mi riguarda, il voto dati ai Grillini è sicuramente di protesta, ma non solo. E’ di protesta perché dicevano e continuano a dire no al gasdotto Tap che il governo vorrebbe qui nel Salento, no al termovalorizzatore a Brindisi, no all’eradicazione degli ulivi che sono parte integrante nel nostro patrimonio. Al tempo stesso è di proposta per costruire. E Brindisi ha bisogno di ripensare al suo presente e al futuro”.

Partendo da dove?

“Prima di tutto da quello che Brindisi ha come potenzialità naturali e mi riferisco al turismo che rinviene dalla costa, dal mare, in uno con la sua storia, con l’essere stata protagonista per epoche, e quindi alla cultura. Non ha senso esultare per la stagione crocieristica 2015 se poi la compagnia Msc lascerà Brindisi a fine novembre per andare a Bari: che futuro c’è? Incerto è anche il futuro del salone nautico, tanto per voler restare in ambito portuale, vista l’ultima edizione. Né va dimenticata la situazione di rischio legata alla chiusura del Museo provinciale e della biblioteca: sono questi i temi da cui partire e lo faremo rapportandoci con i nostri consigliere regionali con i quali abbiamo già avviato una interlocuzione serrata. C’è poi da fare un discorso sull’emergenza abitativa, bisogna affrontare la questione dei trasporti pubblici. Senza contare l’impegno per l’ambiente e la riorganizzazione della gestione dei rifiuti con la continua emergenza legata alle discariche Autigno e Formica”.

A proposito di ambiente, il neo eletto Michele Emiliano ha più volte offerto l’assessorato all’Ambiente ad Antonella Laricchia, candidata governatore per i Grillini, entrata in Consiglio per la circoscrizione di Brindisi. Se dovesse effettivamente arrivare in giunta, Gianluca Bozzetti diventerebbe consigliere regionale.

“E’ un’ipotesi da escludere perché è vero che non ho ancora avuto modo di sentire Laricchia, ma credo proprio che continuerà a dire no all’offerta di Emiliano: non è questa la politica dei Cinquestelle, le poltrone non ci interessano e poi Emiliano lo ha fatto non per convinzione, ma direi piuttosto per necessità, per obbligo dovuto al rispetto delle quote rosa”.

Quanto mai concreta, invece, l’idea di una lista del Movimento di Grillo per le prossime comunali, con la sua candidatura.

“L’assenza sarebbe paradossale tenuto conto del risultato delle regionali che onestamente non mi aspettavo”.

Quali sono le ragioni del consenso raccolto dal gruppo di ragazzi di cui mai nessuno aveva sentito parlare prima?

“Credo che sia tutto legato al rapporto diretto con i cittadini: noi siamo stati nelle piazze, in quelle famose agorà in cui un tempo avvenivano gli incontri, e qui abbiamo ascoltato e raccolto le istanze. E’ l’unico modo per arrivare a un programma partecipato come quello che abbiamo portato al vaglio degli elettori e sul quale punteremo per Brindisi”.

Quali i punti cardine di quella che appare proprio come l’inizio della campagna elettorale per le comunali?

“Vogliamo partire dal nostro territorio per il quale chiediamo rispetto, tutela e valorizzazione. Con la precisazione che turismo e cultura non equivalgono alla cancellazione dell’industria che, invece, riteniamo debba essere riconvertita. Non possiamo dire mettiamo una croce e cancelliamo Cerano o il Petrolchimico. Dobbiamo però ragionare in maniera diversa, prendendo esempio da altre realtà: in Francia, per esempio, la zona di Pas de Calais, ha dato prova di un cambiamento possibile. Certo non si tratta di una cosa semplice, ma di un impegno che richiede anni e prima ancora un cambiamento di mentalità. Le porto dei numeri che secondo me sono significativi: un recente studio ha dimostrato che un investimento di un milione di euro in grandi opere, come potrebbe essere il gasdotto Tap, porterebbe lavoro per 600 persone, se invece quella somma la dirottiamo nel settore dell’efficientamento energetico, si sale a 14mila occupati. Invece si continua a dare spazio all’industria scendendo a compromessi come le sponsorizzazioni”.

Immagino abbia sentito delle dimissioni del vicesindaco Giuseppe Marchionna: ha detto basta, vado via prima che il potere cambi me.

“Sì, ho letto. Guardi non lo conosco personalmente, ma siccome a pensar male non si sbaglia mai, credo che se ne sia andato prima che la nave affondasse. Magari così facendo avrà tempo per preparare la sua campagna elettorale, è una mia ipotesi. Vedremo. Di certo quello che sta avvenendo al Comune è incredibile: sono così attaccati alla poltrona, che le tentano disperatamente tutte”.

Pensare che questo Gianluca Bozzetti non ha mai fatto politica. Ma è con lui e con gli altri attivisti che gli evergreen del panorama locale sono costretti a fare i conti. Consales in primis.

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