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Giovedì, 25 Aprile 2024
Politica

Iurlaro: consigli ad Argese e Ferrarese

BRINDISI – Stanco delle lezioncine provenienti da sponda centrista, il senatore del Pdl Pietro Iurlaro ha scritto quattro consigli "all’amico” Ciro Argese (Udc), probabilmente nella speranza che l’altro amico, Massimo Ferrarese, possa schiarirsi le idee.

BRINDISI – Stanco delle solite lezioncine provenienti da sponda centrista, il senatore del Pdl Pietro Iurlaro oggi non ce l’ha fatta più ed ha deciso di scrivere qualche consiglio all’amico Ciro Argese (Udc), probabilmente nella speranza che l’altro amico Massimo Ferrarese possa schiarirsi le idee. Ecco il post/comunicato stampa pubblicato su Facebook dal senatore, che in certi passaggi è degno di un ottimo Satyricon.

«A Ciro Argese, come mio costume, rispondo in prima persona, senza usare cani da guardia. Senza, neppure, usare giri di parole. Perché sia chiara una cosa: essere moderati non vuol dire essere idioti. Anche se, e purtroppo con una certa parte politica è capitato, quando ho pensato che qualcuno fosse moderato, chiaramente mi sbagliavo”.

Il senatore del Pdl Pietro Iurlaro risponde così a Ciro Argese, probabilmente costretto da una brusca telefonata ad interrompere il suo riposo pomeridiano.

Purtroppo, per qualcuno, la voce del padrone è una sorta di canto delle sirene, capace di annebbiare la capacità di giudizio delle menti meno forti, magari più buone o ingenue. All’amico Ciro, per l’affetto che nutro nei suoi confronti, rispondo quindi in prima persona. Senza cattiveria. Solo con qualche bonario consiglio farcito da alcune constatazioni.

Primo consiglio: Cambiate schema narrativo. La storia delle dimissioni e della salvezza dell’umanità è vecchia, suona male, è offensiva, soprattutto, per i cittadini e per i lavoratori. C’erano delle ambizioni, sono venute meno e il danno era ormai fatto. Mi piacerebbe che lo stesso ardore utilizzato nei comunicati venisse utilizzato in qualche incontro con i lavoratori della Santa Teresa. Che effettivamente, non vedono l’ora di averlo, questo incontro.

Secondo consiglio. Chiaritevi le idee. Politicamente parlando, intendo. Un giorno, siete nel Ppe. Un altro, volete costruire un grande centro. L’altro ancora, puntate ad una coalizione che da Lenin arriva alla X Mas, passando per le praterie Dakota di Cavallo Pazzo. Siete, oramai, una sorta di fumetto super-eroistico. Consiglierei il nome de “gli Improponibili”.

Terzo Consiglio. Per ovviare alla mancata rappresentanza parlamentare, cominciate a confrontarvi con qualche segretario nazionale o qualche deputato. Gli stessi, per altro, che hanno sostenuto il governo Monti e che, oggi, sono nell’attuale governo. Se non avete il loro numero di telefono, ve lo procuro io. Se non siete in buoni rapporti, invece, vedrò di mediare.

Quarto Consiglio. Non fate confusione con le persone. Con i loro ruoli. Con le loro personalità. Soprattutto, con la loro intelligenza. E smettetela di essere ossessionati da alcune figure. Siano quelle dei miei predecessori, piuttosto che quelle dei miei successori.

Iurlaro conclude con un auspicio: “Che si possa, finalmente, tornare a parlare e confrontarsi, in maniera bipartisan, sulle problematiche reali del Paese e, soprattutto, della nostra provincia. La terra che io amo e che, attraverso la buona politica, deve essere tutelata in ogni sede. Anche quelle precluse a qualcuno che ancora oggi, evidentemente, tenta di mascherare errori di valutazione e ossessive ambizioni personali con atteggiamenti agli antipodi rispetto alla vita e alla politica reale. Quella al servizio della comunità e dei cittadini”.

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