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L’amministrazione comunale aderisce alla campagna contro gli Ogm

OSTUNI - Le produzioni pugliesi devono essere libere da Ogm. Lo ha ribadito l’Amministrazione comunale di Ostuni - Assessorato alle Attività Produttive - aderendo alla proposta formulata dal presidente dell’associazione S.U.M.- Stati Uniti nel Mondo, Daniela Comendulli impegnata in una campagna di sensibilizzazione sui pericoli e i danni causati dalla diffusione degli Ogm, gli organismi geneticamente modificati.

OSTUNI - Le produzioni pugliesi devono essere libere da Ogm. Lo ha ribadito l’Amministrazione comunale di Ostuni  - Assessorato alle Attività Produttive -  aderendo alla proposta formulata dal presidente dell’associazione S.U.M.- Stati Uniti nel Mondo, Daniela Comendulli impegnata in una campagna di sensibilizzazione sui pericoli e i danni causati dalla diffusione degli Ogm, gli organismi geneticamente modificati.

Le adesioni di Comuni, produttori e commercianti biologici e della cittadinanza pugliese, saranno inviate alla Regione perché si dichiari “OGM free”. Obiettivo: “garantire la presenza sul mercato di prodotti 100% biologici e non accetti l’entrata in vigore del nuovo regolamento ma si attenga al precedente Cee 2092/91 e, in caso d’imposizione di prodotti biologici contenenti tracce accidentali ed inevitabili di Ogm, nelle etichette sia scritto che tali prodotti contengono presenze di Ogm”.

Una convinta adesione, dunque, alla raccolta di firme promossa allo scopo di mantenere la produzione biologica pugliese libera da Ogm. Il percorso di una lunga battaglia: il 12 giugno 2007, la Commissione Europea ha votato il nuovo regolamento sull’agricoltura biologica ed è stato approvato che, nei prodotti biologici possa esservi una contaminazione accidentale ed inevitabile di Ogm, con rimando della relativa disciplina di evidenziazione alle norme sulla tracciabilità ed etichettatura degli Ogm. Una normativa che prevede che, in caso di contaminazione accidentale, tale presenza non si debba riportare in etichettatura se la percentuale non supera lo 0,9%.

Il nuovo regolamento, entrato in vigore dal 1° gennaio 2009, decretando la fine della qualità e della sicurezza del biologico, in quanto, per la sua natura, il biologico non prevede nessuna tolleranza né 0,89% né 0,1% né nessun altra percentuale e nessun tipo di contaminazione altrimenti non può dichiararsi tale.

“Difendere la tolleranza zero di Ogm nel biologico e nelle sementi – ha detto l’assessore alle Attività produttive, Nicola Lo Tesoriere - è oggi l’ultima possibile resistenza collettiva contro l’introduzione di coltivazioni Ogm in campo aperto. Una volta introdotti nell’ambiente, gli Ogm come materia vivente non sarà più possibile ottenere per quella specie, in quell’area, vegetali geneticamente naturali, biologici o convenzionali come riferisce la stessa direttiva Cee dal momento che gli Ogm inquinano irreversibilmente le aree agricole attraverso i semi e il polline. Ogni seme, infatti, da origine a una pianta che produce 5 milioni di granelli di polline che, trasportati dalle api e dal vento, danno origine in breve tempo a una contaminazione generalizzata”.

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