rotate-mobile
Venerdì, 19 Aprile 2024
Politica

“Nel Pd sono rimaste solo macerie: si parla solo su Facebook o via sms”

Tomaselli: “Aspetto ancora un confronto di persona con il commissario cittadino”. Antonica: “Si continua a parlare di numeri e qualcuno sposta la questione sul piano personale, ma la politica è tutt’altra cosa”. E Mariano: “Al posto degli assessori, io mi sarei dimessa per rispetto al partito”

BRINDISI – “Nel Partito democratico a Brindisi la situazione è ormai degenerata: non restano che macerie in assenza di un dibattito autentico. Si parla solo su Facebook, diventato luogo di perdizione politica, non è sui social network che ci può essere confronto perché quello vero è possibile solo guardandosi in faccia. E sino ad ora non c’è stato niente di tutto questo: sono ancora in attesa di parlare con il commissario cittadino del Pd, con il quale ci sono state solo un paio di telefonate e qualche sms”.

Il senatore Salvatore Tomaselli rompe il silenzio delle ultime settimane sulle condizioni di salute del suo partito nel comune capoluogo. In verità lo fa malvolentieri, dato che si era imposto di non intervenire con dichiarazioni sulla stampa in attesa di un vis à vis con Sandra Antonica, nelle cui mani è affidato il Pd, ma di fronte alle ultime puntate della saga che si trascina da tempo, dopo il “no comment”, qualcosa la aggiunge. Eccome.

“Auspico che ci sia presto un dialogo in un luogo collettivo in modo tale da raccogliere le opinioni di tutti e dire come la penso io e invece sono costretto a sentire ancora di comunicati, lettere, commenti su Facebook e simili: è un modo di lavorare che non porta da nessuna parte, se non a ulteriori macerie in danno del Pd e dell’intero centrosinistra”, sostiene.

Sandra Antonica-3Il commissario al confronto non si sottrae. Anzi. Rilancia: “Il contributo del senatore è prezioso per la ricostruzione, ma per impegni non è stato possibile vedersi, in ogni caso la situazione attuale non è conseguenza di questo mancato incontro. Sono mesi che tento di portare il discorso sui binari della politica e invece si continua a parlare di numeri in consiglio, lo fa il capogruppo e lo fa il sindaco”, dice Sandra Antonica.

“Se poi c’è anche qualcuno che tenta di spostare la questione sul piano personale, con riferimento all’assessore Pasquale Luperti e alla storia passata di parte della sua famiglia, è uno schema culturale che non mi appartiene e la querelle dovrebbe finire una volte per tutte”, aggiunge con riferimento a voci ancora ricorrenti secondo cui a rendere indigesta la giunta sarebbe il trascorso giudiziario del papà del titolare dell’Urbanistica e dello zio (entrambi uccisi dalla Scu).

“Io parlo di politica e ribadisco che la verifica con l’avvicendamento in giunta sono il punto di partenza affinché il Pd abbia un ruolo centrale nell’amministrazione, ma se il sindaco insiste con il discorso numerico, evidentemente non ha bisogno del contributo politico del Pd. Ora, posto che non esiste il mandato imperativo, altro come commissario cittadino del circolo non era possibile fare”.

L’altra voce brindisina del Pd in Parlamento, Elisa Mariano, invita a rispettare il partito e lancia un messaggio ai due assessori, Luperti e Monetti: “Se fossi stata al posto loro, mi sarei dimessa subito”, dice. “Con il loro irrigidimento, lo stesso dimostrato dal sindaco, dimostrano un attaccamento ad altro che non è il Pd”, aggiunge.

“Non c’è alcuna guerra santa in atto, né tanto meno si tratta di una questione personale, ma puramente politica e la decisione del commissario, peraltro avallata dai livelli provinciale e regionale, è chiara e costituisce l’unico equilibrio possibile vista la situazione: appoggio esterno all’amministrazione comunale visto che Urbanistica e Ambiente sono elementi di criticità sotto gli occhi di tutti e spiace che il gruppo consiliare vada avanti per la sua strada”.

Le accuse di Salvatore BriganteIl capogruppo, Salvatore Brigante, ribadisce l’aspetto numerico: “Sino ad ora non è mai venuto meno il voto alle delibere, ma anche Renzi al Senato ha di questi problemi dovendo ricorre alcune volte al voto dei verdiniani o transfughi di 5 stelle, quanto poi alla eccessiva litigiosità della maggioranza  chiedo se Cuperlo, Civati, Fassina ed altri sono davvero più concilianti”.

“La verità è che si cerca un pretesto per prevaricare la volontà del nostro territorio sempre più asservito ad un ottica Bari-centrica della regione Puglia. Vanno lette in quest'ottica la reiterata volontà del governatore di portare la Tap a Brindisi contro la volontà dei cittadini espressa all'unanimità dal consiglio; la scarsa incisività nel voler difendere l'Autorità Portuale anche questo contro il voto unanime delle Assise, la scarsa attenzione a problematiche legate all'Enel, vedasi il comportamento diverso assunto dal Comune e dalla Regione sul rinnovo Aia; la poca attenzione alle proposte universitarie indicate dall'ottimo Assessore Margherito”.

“Abbiamo bisogno  di non battere i pugni sul tavolo, e sono in sintonia con Cristiano D'Errico, ma nello stesso tempo chiedo a lui se non sia giunto il momento, nell'interesse della città e del partito democratico a cui noi siamo iscritti da anni, senza mai cambiare casacca, di incontrarci ed aprire un dialogo, scendendo dal piedistallo di chi "aveva ragione", o di chi "aveva visto giusto" per individuare risposte a punti programmatici di interesse vitale per la nostra Città. Io non ho paura del confronto anche con chi ha idee diverse, ma insieme dobbiamo allontanare gli opportunisti, i carrieristi di ultima moda, e chi per ambizioni personali vorrebbe utilizzare il Partito democratico”.

Il sindaco parlerà domani per fare un bilancio del lavoro svolto e anticipare le prime azioni da compiere l’anno nuovo. Con l’apporto della giunta nell’attuale versione. In altre parole Luperti e Monetti restano. Non che siano mai stati messi in discussione, ma solo a scanso di equivoci .

Si parla di

In Evidenza

Potrebbe interessarti

“Nel Pd sono rimaste solo macerie: si parla solo su Facebook o via sms”

BrindisiReport è in caricamento