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Venerdì, 19 Aprile 2024
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La direttrice: "Il museo provinciale? Costa meno, Faldetta venga a visitarci e lo scoprirà"

BRINDISI – Non si è fatta attendere la risposta della direttrice del museo provinciale “Mapri” di Brindisi, Angela Marinazzo, che replica alle dichiarazioni di Salvatore Faldetta, presidente della Fondazione omonima, e proprietario della collezione privata esposta in via Regina Margherita.

BRINDISI – Non si è fatta attendere la risposta della direttrice del museo provinciale “Mapri” di Brindisi, Angela Marinazzo, che replica alle dichiarazioni di Salvatore Faldetta, presidente della Fondazione omonima, e proprietario della collezione privata esposta in via Regina Margherita.

Chiamato in causa sulla polemica relativa ai contributi comunali – 200mila euro in un anno per sostenere la mostra-museo – Faldetta aveva osservato che la sua fosse una struttura all’avanguardia, “anche più del museo provinciale. Offriamo ai turisti la possibilità di ascoltare le guide con la loro lingua. Siamo più all’avanguardia anche del museo provinciale”.

La risposta della Marinazzo, direttrice del Mapri inaugurato il 19 aprile 2009, arriva a stretto giro di posta: “Non so se da quando è stato aperto, il signor Faldetta ha mai visitato il nostro museo – dice -, ma lo invitiamo volentieri a farsi un giro da queste parti. Avrà modo di accorgersi, infatti, che la nostra struttura è fornita di tutto l’apparato didattico, e che ogni vetrina presenta accanto ogni tipo di spiegazione in lingua italiana e in lingua inglese. Quanto al discorso dell’avanguardia, beh, i palmari sono anche piuttosto superati”.

“Devo riconoscere – aggiunge la Marinazzo – che pur non essendo mai entrata nell’edificio di via Regina Margherita, so che la collezione del signor Faldetta è notevole, ma una collezione privata non è certo paragonabile all’offerta di un museo, che ospita statue, epigrafi, vasi, monete e quant’altro”.

Quanto alle rassicurazioni di Faldetta sulla destinazione del contributo per la Fondazione (“Guardate che queste opere, qualora  noi e il Comune dovessimo decidere di lasciar perdere tutto, finirebbero al museo provinciale”), la Marinazzo osserva: “A me non risulta che il passaggio sia così automatico. Prendiamo atto delle affermazioni del signor Faldetta, ma onestamente è la prima volta che sento parlare di quest’ipotesi”.

Infine, i costi. Senza entrare direttamente nel merito della polemica riguardante le spese e le uscite comunali relative alla Fondazione, la Marinazzo spiega che, escluso il pagamento dei dipendenti, i costi annui del museo provinciale ammontano a 32mila euro annui, così come certificato dal bilancio. Proprio alla luce di queste cifre, evidentemente, erano insorti alcuni consiglieri comunali dell’opposizione, che avevano protestato per la recente determina dirigenziale che disponeva la concessione alla Fondazione di circa 68mila euro per un solo quadrimestre. Si trattava appunto di una delle tre tranches annuali riservate alla Fondazione.

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