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Mercoledì, 24 Aprile 2024
Politica

La dividente demaniale "cancellata" dal mare: interrogazione di D'Attis

Il parlamentare brindisino Mauro D'Attis scrive al ministro delle infrastrutture e dei Trasporti, Toninelli

BRINDISI - Il deputato brindisino Mauro D’Attis (Forza Italia), ha presentato un’interrogazione al Ministro delle infrastrutture e dei Trasporti in merito alla situazione della dividente demaniale marittima di Brindisi. 

“È noto ormai da troppo tempo come l’azione delle mareggiate lungo la costa del litorale nord del territorio comunale di Brindisi – si legge in una nota del parlamentare - abbia, di fatto, cancellato aree demaniali marittime per lunghi tratti di esso, con la conseguenza diretta che la dividente demaniale vigente, in alcuni tratti, si trovi addirittura in mare. A causa viene spesso vietata qualsiasi possibilità di intervento pubblico finalizzato alla riqualificazione costiera in termini di suo maggiore godimento, per il fatto che le aree antistanti il mare sono di proprietà privata”.

“Al fine anche della migliore possibilità di pianificare nuovi lidi, risulta necessario, dunque, - aggiunge D’Attis - provvedere alla demanializzazione delle aree interessate al fenomeno e ora appartenenti a privati e conoscere quali e quanti provvedimenti abbia promosso in tal senso il locale comando della capitaneria di porto, atteso che, ad una richiesta pubblica di informazioni formulata nel 2015 dal gruppo consiliare di Forza Italia di Brindisi, non è stata data adeguata risposta”. 

“Il Ministro – prosegue d’Attis - ci dica se è a conoscenza della singolare situazione giuridica della maggior parte delle aree del tratto di costa appartenente al comune di Brindisi a nord del suo centro abitato e se intenda fornire una dettagliata illustrazione sulla natura dei provvedimenti promossi dal locale comando della capitaneria di porto in termini di delimitazione e, dunque, demanializzazione delle aree suddette. E se, in caso di assenza di questi provvedimenti, ritenga di dover assumere iniziative affinché il suddetto comando provveda all'attivazione del procedimento ex articolo 32 del codice della navigazione o se non ritenga di ricorrere direttamente ove ne esistano le condizioni, alla dichiarazione di pubblico interesse ai sensi di quanto disposto dall'articolo 33 del codice della navigazione”, conclude D’Attis.

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