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Dopo la Messa: "Vi presento Consales”

BRINDISI - Come ai tempi di Don Camillo e Peppone: il prete alla fine della messa di Pasqua aspetta i fedeli all’uscita della chiesa, per presentare a tutti il candidato sindaco amico, giunto poco prima della fine della messa. Il prete finito sotto accusa è un parroco dei Salesiani che ha officiato messa nella parrocchia del rione Santa Chiara, sede del seminario arcivescovile. Il candidato sindaco è quello del centrosinistra, Mimmo Consales, che finisce nel tritacarne delle polemiche proprio nei giorni in cui aveva invitato tutti i candidati a sospendere ogni impegno politico per lasciare spazio alla fede. Ma evidentemente è davvero impossibile scindere la fede dalla politica. Il gesto del prete non è però passato inosservato, e qualcuno si è subito lamentato, di persona e su Facebook.

BRINDISI - Come ai tempi di Don Camillo e Peppone: il prete alla fine della messa di Pasqua aspetta i fedeli all’uscita della chiesa, per presentare a tutti il candidato sindaco amico, giunto poco prima della fine della messa. Il prete finito sotto accusa è un parroco dei Salesiani che ha officiato messa nella parrocchia del rione Santa Chiara, sede del seminario arcivescovile. Il candidato sindaco è quello del centrosinistra, Mimmo Consales, che finisce nel tritacarne delle polemiche proprio nei giorni in cui aveva invitato tutti i candidati a sospendere ogni impegno politico per lasciare spazio alla fede. Ma evidentemente è davvero impossibile scindere la fede dalla politica. Il gesto del prete non è però passato inosservato, e qualcuno si è subito lamentato, di persona e su Facebook.

Lo ha fatto Belinda Silvestro, che oltre a frequentare quella parrocchia ogni domenica, è candidata al consiglio comunale nella lista Brindisi Bene Comune, quella che sostiene Riccardo Rossi. È stata lei a raccontare l’accaduto: «Oggi sono andata come al solito nella mia Chiesa, ma stranamente tutta l'omelia verteva sul cristiano che deve fare cittadinanza attiva. Ho pensato: questo nuovo prete sembra Don Ciotti. Ma alla fine della Messa sono arrivati Consales e Monetti, che il prete ci ha voluto presentare, uno alla volta, all'uscita della chiesa, come suoi amici. Sono profondamente indignata, e l’ho anche fatto presente al parroco e ai due politici”.

La Silvestro sostiene di non aver mai visto Monetti e Consales in quella chiesa, ma dice che la sua rabbia «è tutta verso il prete». E così il parrocco (non ancora identificato, perché ci è stato impossibile contattare la curia) è finito nell’occhio del ciclone su Facebook.

«Ammiro chi ha Fede... ma la chiesa (rigorosamente in minuscolo) ha dimostrato ancora una volta di non meritare la mia stima!», ha scritto Albino Quarta: «Per quel che riguarda il candidato sindaco che era "semplicemente andato a salutare"... senza nulla togliere alla stima per la persona... mi permetto di dirgli che ci vorrebbe un minimo di responsabilità quando si fanno determinate affermazioni. Da cittadino mi sento preso in giro, e mi fermo qui...».

Tra i critici c’è anche Fiorella Mastandrea: «Non ho nulla in contrario che i preti facciano politica, anzi. In realtà già lo fanno perché tutte le nostre azioni sono "politiche"... ma che addirittura sponsorizzino i candidati mi sembra proprio di cattivo gusto». Entrano in campo altri candidati. Come Francesca D’Elicio, di Sviluppo e Lavoro: «Signor Consales, era a messa lì, oppure si è recato di proposito per accalappiarsi i voti? E poi non era la stessa persona che a Pasqua voleva sospendere la campagna elettorale? Parole, parole, parole...». Raffaele Mauro (La Puglia per Vendola) la butta sull’ironia: «Vorrei sperare siano andati ad ascoltare la parola del Signore».

«Dal momento che non credo al "passavo di qui per caso!" – scrive invece Ornella Tarullo - quello che vorrei sapere è perché il prete ha scelto quel candidato. È più bello? Più buono? Cosa? Ha promesso qualcosa? Mi piacerebbe saperlo». A messa c’è anche Ilaria D’Amato, responsabile della lista Brindisi Avanti Veloce (che sostiene Mauro D’Attis): «Trovo quantomeno fuori luogo che Mimmo Consales vada a fare personalmente gli auguri di Buona Pasqua all'esterno di una Chiesa, accompagnato dal sacerdote che aveva appena terminato di celebrare la messa», dichiara la D'Amato.

«Dopo un'omelia in gran parte incentrata sulla vita politica cittadina, il sacerdote ha invitato i fedeli ad uscire dalla struttura per lo scambio di auguri annunciando che gli avrebbe presentato un amico. Con immenso stupore abbiamo scoperto che quell'amico era il candidato sindaco del laboratorio politico". E pensare che lui stesso aveva invitato tutti ad un giorno di tregua in occasione sella Santa Pasqua. Evidentemente Consales pretende di dettare le regole della campagna elettorale. Regole che devono valere solo per gli altri...».

E lui, il candidato sindaco finito sotto accusa, che dice? Chiede scusa su Facebook (ma il commento è stato poi rimosso): «Belinda, che tu ci creda o no, io non ero al corrente di tutto ciò. Ero andato semplicemente a salutare il parroco su invito di un amico. Comunque chiedo scusa anche agli altri attraverso te...». Resta un solo, imbarazzante silenzio: quello della diocesi.

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