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Sinistra Pd: "Br Lng sola responsabile"

BRINDISI - Riceviamo e pubblichiamo un documento dall'area di sinistra del Pd della città capoluogo, in cui si affronta il tema dell'operazione industriale del rigassificatore British Gas a Brindisi, alla luce delle recenti polemiche sollevate dalla notizia, diffusa dalla stessa Bg Italia, di un abbandono di Brindisi da parte dell'azienda, con accuse nei confronti del sistema -Italia in relazione ai tempi degli iter autorizzativi, e dei governi territoriali brindisini e pugliesi, che secondo Bg sarebbero stati ostaggio di un vuoto ambiemtaslismo.

BRINDISI - Riceviamo e pubblichiamo un documento dall'area di sinistra del Pd della città capoluogo, in cui si affronta il tema dell'operazione industriale del rigassificatore British Gas a Brindisi, alla luce delle recenti polemiche sollevate dalla notizia, diffusa dalla stessa Bg Italia, di un abbandono di Brindisi da parte dell'azienda, con accuse nei confronti del sistema -Italia in relazione ai tempi degli iter autorizzativi, e dei governi territoriali brindisini e pugliesi, che secondo Bg sarebbero stati ostaggio di un vuoto ambiemtaslismo.

"L’annuncio da parte della British Gas dell’abbandono della sede di Brindis i(e non esplicitamente dei lavori per il rigassificatore) ha creato un clima di discussione in città ed ha il sapore di un palese tentativo di condizionamento nei confronti del  governo nazionale  nonchè  di delegittimazione delle istituzioni locali, la quale ha già trovato diversi supporters.  In questo fiorire di dichiarazioni  abbiamo notato enormi vuoti di memoria.

L’avvio delle procedure per l’impianto del rigassificatore  fu caratterizzato da forzature e da sospette illegalità della Lng e di  alcuni degli esponenti degli enti e delle Istituzioni dell’epoca , che tra l’altro, non coinvolsero e competenti consigli; l’ipotesi di una variazione del progetto a Capobianco fu presa in considerazione, per quanto ci riguarda,  dai Ds provinciali e regionali e fu sottoposta da esponenti  locali ma respinta dalla Lng; la decisione delle istituzioni locali successive di opporsi “motivatamente” al Rigassificatore fu assunta nelle sedi opportune dei Consigli Comunale, Provinciale e Regionale; l’attuale procedura dell’Autorizzazione Ambientale non è ancora completata a causa di istanze della stessa Lng rispetto ad alcune importanti prescrizioni previste nella stessa .

I tentativi di addossare ogni difficiltà alle “lungaggini burocratiche” delle istituzioni ai vari livelli rappresentano una chiara distorsione dei fatti, volta a cancellare le gravissime responsabilità della Lng che non ha voluto realmente confrontarsi con le stesse e con la popolazione. Oggi peraltro ci appare  tardiva ed anch’essa strumentale  la messa in campo di ipotesi di modifica del progetto. Brindisi quindi, a nostro parere, non ha perso  un’occasione né ha subito una sconfitta. Restano invece in campo i danni che le non corrette procedure e le forzature della Lng hanno prodotto al territorio ed al porto in particolare, devastato da una colmata  ancora sotto sequestro.

Il Pd ha sempre avuto una posizione chiara sull’argomento, suffragata da documenti approvati formalmente e resi pubblici nonché da azione forte nelle sedi del Consiglio Regionale, del Consiglio Provinciale  e del Consiglio Comunale.  Coerentemente il Pd si è sempre caratterizzato in questa direzione in tutte le campagne elettorali e nei programmi sottoscritti con le forze alleate.  Non sono quindi accettabili  silenzi  e titubanze su questo argomento. Così  come  ribadiamo , in coerenza con la affermata  netta separazione della questione energetica dalla questione del ciclo dei rifiuti, che per noi le centrali energetiche insediate nel territorio non possono essere prese in considerazione per la chiusura dello stesso ciclo dei rifiuti: né con il conferimento di Cdr nella Federico II né con  la trasformazione in termovalorizzatore della centrale Edipower  situata a ridosso della Città.

Peraltro tali ipotesi rientrano in un  progetto di sviluppo industriale ormai datato, modificato nettamente dalle recenti impostazioni delle Istituzioni locali, ivi comprese le linee del Dpp al Piano Urbanistico  Generale. La lungimiranza di una  classe dirigente si misura, soprattutto in materia di grandi insediamenti industriali, sulla capacità di rompere con una cultura vecchia progettando in maniera nuova e sostenibile il futuro e lo sviluppo della città. Bisogna per questo rimuovere doppiezze e connivenze che hanno già apportato grandi danni al nostro territorio".

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