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Laboratorio, segnali di rifiuto a sinistra

BRINDISI – Il risultato politico è eccezionale. Si sarebbe dimesso persino un democristiano doc: Pd spaccato, Sel a brandelli, sofferenze a Erchie, sofferenze a Brindisi, sofferenze a Fasano. Perché una cosa sembra chiara: non tutti sono disposti a intrupparsi dietro Salvatore Tomaselli e Giuseppe Romano, o Toni Matarrelli. Parlano chiaro i documenti, due, firmati da molti dirigenti cittadini del Partito Democratico; è un segnale il fatto che la decisione che sabato sera doveva prendere in piena autonomia il circolo brindisino di Sel sia stata palesemente “aiutata” dalla presenza dello stesso Matarrelli e da dirigenti e iscritti di Circoli calati da tutta la provincia.

BRINDISI – Il risultato politico è eccezionale. Si sarebbe dimesso persino un democristiano doc: Pd spaccato, Sel a brandelli, sofferenze a Erchie, sofferenze a Brindisi, sofferenze a Fasano. Perché una cosa sembra chiara: non tutti sono disposti a intrupparsi dietro Salvatore Tomaselli e Giuseppe Romano, o Toni Matarrelli. Parlano chiaro i documenti, due, firmati da molti dirigenti cittadini del Partito Democratico; è un segnale il fatto che la decisione che sabato sera doveva prendere in piena autonomia il circolo brindisino di Sel sia stata palesemente “aiutata” dalla presenza dello stesso Matarrelli e da dirigenti e iscritti di Circoli calati da tutta la provincia.

Operazione spaccatura - Ovviamente chi non ci sta con questo abbraccio con Massimo Ferrarese e Ciro Argese, anche alla luce delle due operazioni, Cittadella della Ricerca e Dta, che hanno avuto lo stesso successo che ebbe il tentativo di sbarco a Cuba degli oppositori di Fidel Castro, difficilmente il 6 e 7 maggio voterà per disciplina di partito o si farà coinvolgere in campagne elettorali per candidati che non accetta. E se poi dovesse cambiare nel frattempo la legge elettorale con la fine dell’era dei “nominati”, se ne vedranno delle belle.

Contando Giovanni Brigante oltre a Mimmo Consales, sono dunque tre i candidati del centrosinistra per le elezioni comunali brindisine, anche se l’area dell’avvocato Roberto Fusco va dal ceto medio professionale moderato e ambientalista ad ampi settori della sinistra e quindi è rappresentabile a tutti gli effetti come un movimento civico con cui potrebbero trovare alleanze Rifondazione, Brindisi Bene Comune, e ovviamente vaste aree di elettorato di Sel e Pd, tra le quali conta ovviamente di pescare anche Brigante il quale – non va dimenticato – si porta appresso anche il simbolo di la Puglia per Vendola.

L’area Vendola in brandelli - Un altro problema imbarazzante per chi da Bari ancora non ha preso una decisione ufficiale, perché Sel da una parte e la Puglia per Vendola dall’altra rappresentano un caso, e come si fa a negare a Giovanni Brigante il simbolo dopo aver consentito all’altro consigliere regionale che fa riferimento al governatore della Puglia, Toni Matarrelli, di portare Sel verso forze politiche che palesemente, e anche non palesemente,  hanno mostrato sprezzo per  Sinistra Ecologia e Libertà? In ogni modo l’area Vendola è a pezzi, e sarà difficile fare passare tutto ciò come riunificazione del centrosinistra.

Non resta che aspettare gli eventi, mentre continuano ad arrivare segnali di dissenso. Come quello rappresentato dalla nota di Mario Liso, componente del comitato provinciale di Sel, che da Ostuni manda a dire che ha la più ferma intenzione di conservare la propria autonomia di giudizio e scelta e che è pronto a sostenere la candidatura di Roberto Fusco. Liso parla solo per se stesso? Il problema se lo dovranno porre altri.

Nuovi segnali di dissenso in Sel – “Le linee programmatiche di Roberto Fusco, mi convincono pienamente e per questo sento, nonostante sia componente del coordinamento provinciale di Sel Brindisi di riconoscermi pienamente negli intenti espressi. Riconosco ai miei compagni la possibilità di decidere diversamente, ma chiedo che tale possibilità mi sia concessa”, scrive Liso in una nota.

“Le politiche ambientali a Brindisi sono quanto di più necessario per il futuro della città, come pure tutto quanto delineato per lo sviluppo dell’economia cittadina fondato sullo sviluppo del porto, delle politiche turistiche e culturali e del recupero del centro storico. Per sposarsi – osserva ancora Mario Liso - bisogna necessariamente essere in due. Ma le dichiarazioni di Argese, nonché gli interessi insiti nel ‘laboratorio brindisino’ non presuppongono una possibilità di congiunzione, né di condivisione di linee programmatiche”.

“Io sono e resto di Sinistra Ecologia Libertà – chiarisce l’esponente ostunese di Sel - e con la mia appartenenza sostengo Roberto Fusco. Se tutti i compagni di Sel Brindisi riescono a condividere tale posizione, riusciremmo a portare le nostre convinzioni ed idee vicine ed a sostegno di quanto riteniamo a noi confacente, al di là di quanto dovesse decidere il circolo cittadino di Sel brindisi e lo stesso coordinamento provinciale di Sel Brindisi”.

C’è dunque un appello alla libertà di scelta politica dei cittadini anche se iscritti ai partiti: “La politica, soprattutto in Puglia, terra della primavera pugliese, non può essere relegata al mero assoggettamento delle decisioni di partito di appartenenza. Noi cittadini, iscritti e non, impegnati politicamente o meno, non possiamo accettare decisioni prese dall’alto e seguirle in modo pedissequo. I tempi sono cambiati. Ognuno ha una sua visione ed idea. Spetta ai partiti saperla intercettare o ignorare. Ognuno è artefice delle sue scelte. Le faccia. E le sostenga. Gli elettori sapranno giudicare”, conclude Liso.

Il caso Erchie è ancora rovente – E Sel è anche lo strumento della crisi in atto ad Erchie, dove il responsabile del circolo locale, a quanto pare per nome e per conto del Laboratorio Brindisi allargato a Matarrelli, ha lanciato la candidatura a sindaco di Giuseppe Polito, che non ha certo radici di sinistra, contro quella che invece piace alle sezioni locali di Pd, Psi e Noi Centro, di Ilaria Roma. Anche qui l’assedio del laboratorio, le convocazioni dei dirigenti locali a Brindisi presso la Provincia. La decisione definitiva dovrà essere presa domani sera, però, a Erchie, dai locali, a meno che non si verifichi la stessa cosa accaduta al circolo brindisino di Sel.

Il dubbio è legittimo visto che proprio il segretario locale di Sel, Mimmo Scarciglia, ha anticipato alla stampa che il candidato sarà Polito. Immaginabili le reazioni degli altri. Quasi tutti hanno però morso il freno aspettando la riunione di domani sera. Il Pd di Erchie invece ha ritenuto necessario fare e diffondere una smentita a Scarciglia. “Il Partito democratico di Erchie è preoccupato per la fuga di notizie che riguarda la trattativa in corso tra i partiti e i movimenti della potenziale coalizione di centro sinistra”, si legge in un comunicato.

“Una buona regola, durante un negoziato, è quella della riservatezza e pertanto chi ritiene che la stampa debba essere avvisata prima che ogni dettaglio sia definito si assume la responsabilità di mettere a repentaglio la base dello stesso accordo. Il Pd ha preso una posizione che sta mantenendo con un profilo responsabile nonostante ogni giorno si leggano sulla stampa argomentazioni che sono frutto di una visione parziale solo di alcuni componenti della potenziale coalizione che tentano di gettare ombre sul nostro operato”, rammenta la segreteria del circolo locale.

“Inoltre è opportuno – si avvisa chi considera già chiusa la partita - ricordare già da ora che ogni decisione che assume una valenza pubblica e d’interesse per i cittadini di Erchie, dovrebbe essere oggetto di un confronto collegiale che non può prescindere dal Partito democratico e dagli altri attori coinvolti. Nel Partito democratico non trovano casa comportamenti e atteggiamenti personalistici come, invece e purtroppo, siamo costretti a constatare da altre parti”.

Contestando alcune iniziative assunte anche da Polito in consiglio comunale, il Pd “invita tutte le forze politiche di centro sinistra a ricondurre la discussione all’interno delle sezioni, in questa fase, unico luogo deputato al confronto”. Ma su questo sono già ampie mante d’accordo i Socialisti di Erchie. Dunque, niente fughe in avanti e la parola alle sezioni locali. Insomma, nè a Brindisi nè a Erchie si era mai visto niente di simile in una campagna elettorale.

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