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Lega con Salvini: “No ad alleanze con gli ex Carluccio”

Taurino ribadisce: “Con Fi ritorno al dialogo solo se c’è epurazione di chi ha già amministrato, fra centristi ed ex Pd”. Sulle indiscrezioni relative al candidato sindaco: “Rollo? No, meglio Ferrarese”. Il movimento non esclude una corsa in solitaria con Ciullo

BRINDISI – Continua a scuotere la testa in segno di disapprovazione, il coordinatore provinciale di Brindisi della Lega con Salvini, davanti all’alleanza tra Forza Italia e gli ex dell’Amministrazione Carluccio: “Assurdo pensare a una coalizione con i centristi e con i fuoriusciti del Pd. Dov’è la coerenza? Che credibilità possono avere? Come possono chiedere fiducia agli elettori?”.

ERNESTINA SICILIA ANGELA CARLUCCIO E MAURO D ATTIS-3

L’intesa nazionale e il sondaggio

Per Paolo Taurino la strada di un ricongiungimento con “quel” centrodestra non è più percorribile, nonostante l’affinità che su scala nazionale è sostanzialmente cosa fatta tenuto conto del dialogo tra Matteo Salvini e il leader di Forza Italia, Silvio Berlusconi, in vista delle prossime politiche. Certamente l’appuntamento del 4 marzo, quando gli italiani saranno chiamati ad eleggere i nuovi inquilini del Transatlantico, fra senatori e deputati, è un banco di prova importante in termini di consensi. Numeri necessari per il governo. Numeri che, per lo meno stando ai risultati di un recente sondaggio sul “termometro politico” condotto dalla società Tecné, sembrano dare ragione all’intesa interna alla destra: 38,5 per cento, dietro ci sarebbe il movimento Cinque Stelle con il 26,9 per cento, a seguire il Pd con Area popolare e gli altri al 25,2 per cento. Il sondaggio è stato condotto il 17 e il 18 dicembre scorsi.

Lo scenario a Brindisi

Ma un conto è quel che gli intervistati dichiarano prima del voto, altro è la scelta nella cabina elettorale. L’incognita c’è sempre, sia alle politiche che alle amministrative. A Brindisi, poi, con gli accordi che sino a qualche mese erano ritenuti impossibili, il quadro è parecchio confuso e il rischio è che acquisti spessore il partito degli sfiduciati, di quanti non credono più a chi si candida. In altri termini, potrebbe farsi spazio l’astensionismo, in maniera ancor più evidente rispetto a quanto è avvenuto in occasione delle passate elezioni, vinte dai centristi con Angela Carluccio al ballottaggio.

Il no a Forza Italia

“Continuo a non capire le ragioni dell’accordo che hanno spinto Forza Italia a siglare l’intesa con chi ha amministrato di recente, con i risultati fallimentari che sono sotto gli occhi, vista la fine di quell’esperienza”, dice Taurino alla vigilia della partenza per incontrare Salvini. Il premier dovrebbe tornare a Brindisi a fine gennaio, dopo l’inaugurazione della sede, lo scorso ottobre. Già in quella occasione disse no agli ex Carluccio: “La posizione è rimasta la stessa. A Brindisi il dialogo con Fi è da escludere, alla luce dell’attuale scenario”.

“Abbiamo preso le distanze da questo modo di fare e intendere la politica”, aggiunge Taurino. “Mi sarei aspettato da Forza Italia che tanto ha parlato di rinnovamento, un’epurazione. Invece mi pare ci stato un riciclare continuo che ha portato nel gruppo, dopo i centristi di Marcello Rollo, persino quanti sono stati espulsi dal Partito democratico. Domanda: che destra è questa?”. Le cose stanno così. “A questo punto, per quanto mi riguarda, meglio Massimo Ferrarese al posto di Marcello Rollo, come ipotesi legata a una candidatura a sindaco”. Ferrarese, dal canto suo, insiste nel rivendicare la propria estraneità alla politica, Rollo avrebbe, di recente, fatto sapere di non essere interessato a questo tipo di investitura.

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L’altra coalizione

Difficile guardare nella direzione del gruppo che si è venuto a formare attorno a Nando Marino: Taurino, la volta scorsa, sostenne l’imprenditore nella corsa a sindaco, convinto com’era di quel progetto, nonostante a trainare la coalizione fosse il Partito democratico (lontano politicamente). Ora anche da questa parte ci sono ex Carluccio, sotto la voce Direzione Italia, ormai sostituita da Noi con l’Italia, arrivati a fare squadra dopo i moderati di Area popolare e Udc. A livello nazionale Noi con l’Italia e Udc costituiscono la cosiddetta “quarta gamba” nel centrodestra. A Brindisi si preferisce parlare di moderati, senza alludere al centrodestra per non confondersi con Fi & co (ma la confusione c’è tutta, lo stesso).

“Quanto ai fittiani, sappiamo bene che questa parte e, in modo particolare, il coordinatore cittadino (Italo Guadalupi, ndr) non sono stati teneri con quell’Amministrazione”, precisa Taurino. “Ci sono sempre state fibrillazioni”. Mai però il gruppo ha deciso di tagliare. La richiesta di incontro con Marino e Guadalupi, avanzata nei giorni scorsi, non c’è stata. Potrebbe esserci nelle prossime settimane, ma è già arrivato il veto dei moderati che con Salvini non hanno niente a che vedere.

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La corsa solitaria e il nome del candidato sindaco

Questo Taurino lo sa bene, tanto è vero che non esclude una corsa in solitaria, lontana e alternativa ai partiti tradizionali e a quelli di recente nascita o rinascita. Può contare sul supporto del  Movimento sovranista, rappresentato da Cesare Mevoli, già assessore all’Ambiente del Comune di Brindisi, e del Movimento più 39. Il nome sul quale ci sarebbe stata sin da subito sintesi è quello di Massimo Ciullo (nella foto in alto), avvocato, ex componente della Giunta di centrodestra di Domenico Mennitti. “Professionista competente, persona pulita, un politico di razza che conosce bene la macchina amministrativa di Palazzo di città”. Se il quadro politico brindisino resta così com’è ad oggi, Ciullo potrebbe essere a tutti gli effetti il candidato primo cittadino di Salvini & co. 

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