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Mercoledì, 31 Maggio 2023
Politica Ceglie Messapica

Lsu a rischio licenziamento: precari sul tetto, giù i politici litigano di brutto

CEGLIE MESSAPICA - Plateale manifestazione di protesta dei precari alle dipendenze del Comune di Ceglie Messapica. Intorno alle nove e trenta di questa mattina in sette sono saliti sul tetto del municipio, rivendicando l’agognata stabilizzazione dopo sedici lunghi anni di contratti a termine: l’ultimo dei quali scade esattamente a fine mese. Gli ex lavoratori socialmente utili hanno già annunciato che rimarranno sul tetto del municipio a oltranza, fino a quando l’amministrazione non garantirà nero su bianco la stabilizzazione. I protagonisti della protesta fanno parte della platea composta da 35 più sette operai addetti ai servizi di manutenzione degli immobili comunali, del verde pubblico e alla cura del patrimonio demaniale, precari da circa sedici anni.

CEGLIE MESSAPICA - Plateale manifestazione di protesta dei precari alle dipendenze del Comune di Ceglie Messapica. Intorno alle nove e trenta di questa mattina in sette sono saliti sul tetto del municipio, rivendicando l?agognata stabilizzazione dopo sedici lunghi anni di contratti a termine: l?ultimo dei quali scade esattamente a fine mese. Gli ex lavoratori socialmente utili hanno già annunciato che rimarranno sul tetto del municipio a oltranza, fino a quando l?amministrazione non garantirà nero su bianco la stabilizzazione. I protagonisti della protesta fanno parte della platea composta da 35 più sette operai addetti ai servizi di manutenzione degli immobili comunali, del verde pubblico e alla cura del patrimonio demaniale, precari da circa sedici anni.

La paga miserrima per gli Lsu, corrisposta dall?Inps, ammonta a 530 euro mensili, per un totale di venti ore settimanali, lievitate a trentasei grazie a una delibera regionale licenziata recentemente che ha consentito a tutti di portare a casa un salario più dignitoso. Malgrado l?integrazione oraria, sulla testa dei 35 lavoratori pende la mannaia del futuro, tanto quanto per altri sette operai saliti sul tetto questa mattina, ai quali tre anni fa fu concesso il privilegio di un contratto di durata triennale prossimo a scadere. Il penultimo atto della concertazione è andato in scena ieri sera, un incontro fra lavoratori a rischio disoccupazione, sindaco Luigi Caroli e Nidil Cgil, rappresentato dal segretario Angelo Leo, nel corso del quale il primo cittadino, pur ribadendo il proprio impegno a trovare soluzioni utili alla salvaguardia dei posti di lavoro, ha annunciato che sarebbero stati tutti licenziati momentaneamente. Il sindaco ha anche garantito che tutti gli operai saranno riassorbiti dall?azienda privata alla quale stanno per essere esternalizzati i servizi di manutenzione.

Il ?dettaglio? del licenziamento ha fatto scattare la protesta organizzata per questa mattina. Momenti di grande tensione fra amministrazione e opposizione, rappresentata dai consiglieri Nicola Trinchera, Rocco Argentiero, Tommaso Argentiero e Donato Gianfreda, che hanno denunciato: ?Sette famiglie sono state buttate sul lastrico ? accusa l?opposizione di centrosinistra - per far posto ad altri  ingegneri e architetti venuti da lontano,  che già avevano un ?altro posto di lavoro. L?amministrazione comunale si  nasconde con furbizia dietro a vincoli burocratici di legge, facendo finta di non conoscere la reale situazione in cui i Comuni  sono venuti a trovarsi in riferimento ai provvedimenti legislativi del luglio 2010. Il Sindaco e la sua maggioranza, che ancora lo sostiene, sapevano perfettamente che la soluzione del problema poteva avvenire entro il 31 dicembre 2010, facendo alcune scelte precise. Si trattava di  decidere se assumere gli ingegneri e gli  architetti o i  7 lavoratori precari. Senza vergogna, hanno deciso  di assumere gli ingegneri e gli architetti ignorando le legittime e sacrosante aspettative dei lavoratori  più deboli?.

Ha risposto a stretto giro il consigliere Nicola Ciracì del Pdl: ?Ancora una volta l?opposizione di centro sinistra del Comune di Ceglie Messapica cerca di strumentalizzare le vicende che riguardano alcuni lavoratori a tempo determinato per nascondere le proprie passate inadempienze. Gli stessi,essendo abituati a mentire, fanno finta di ignorare che durante  la scorsa amministrazione non hanno provveduto a dare corso alle procedure di stabilizzazione degli stessi, come hanno fatto diligentemente altri Comuni, rendendo praticamente impossibile la continuazione del rapporto di lavoro. Gli stessi fanno finta di dimenticare che la scorsa amministrazione invece di stabilizzare gli stessi lavoratori entro il 2009 ha preferito inserire nel fabbisogno del personale  l?assunzione di altre figure quali un assistente sociale e un geometra. Adesso l?amministrazione Caroli sta solo cercando di risolvere un problema ereditato?.

La protesta sul tetto del municipio andrà avanti a oltranza, almeno fino a quando gli operai non riceveranno garanzie nero su bianco.

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