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Sabato, 20 Aprile 2024
Politica Ostuni

L'Udc chiude la querelle-crocifisso

OSTUNI - Chiusa la diatriba sul crocifisso, largo allo scontro politico negli ambienti moderati della Città bianca. Dopo il deferimento e la reazione dei deferiti, arriva anche la controreplica di colui il quale, in seno all’Udc, ha segnalato il comportamento dei due colleghi consiglieri comunali che hanno votato “contro” l’esposizione del simbolo religioso nell’aula consiliare di Ostuni.

OSTUNI - Chiusa la diatriba sul crocifisso, largo allo scontro politico negli ambienti moderati della Città bianca. Dopo il deferimento e la reazione dei deferiti, arriva anche la controreplica di colui il quale, in seno all’Udc, ha segnalato il comportamento dei due colleghi consiglieri comunali che hanno votato “contro” l’esposizione del simbolo religioso nell’aula consiliare di Ostuni.

A scrivere è Ernesto Camassa, esponente del partito di Casini schierato a palazzo di città tra i banchi dell’opposizione, in riferimento a quanto affermato da Angela Matarrese e Fabrizio Putignano, tesserati Udc ma oggi appartenenti a Liberal, la cui espulsione è stata proposta ieri dal segretario provinciale, Ciro Argese proprio su sua segnalazione.

“Le polemiche sollevate dalla mia decisione di deferire ai dirigenti di partito provinciale il consigliere comunale di Ostuni, Fabrizio Putignano e l’assessore Angela Matarrese – spiega Camassa - non mi sorprendono per la delicatezza dell’argomento quanto per la reazione dei due amici ex Udc. La sorpresa è dovuta ai motivi della ‘difesa’ che in sintesi si riassume con un ‘non potete espellere qualcuno che non appartiene più da due anni al partito’”.

“In effetti debbo dire che qualche segnale c’era stato – prosegue – e mi riferisco all’ingresso in maggioranza senza chiedere nulla al partito cittadino o provinciale ad esempio poteva essere un segnale di ‘indipendenza’ o l’uso strumentale della sigla Liberal  doveva anch’esso essere interpretato come un  anelito alla libertà nell’agire politico. E dire che tutti questi passaggi erano stati segnalati ma i partiti si sa sono lenti e lunghi un po’ come la magistratura italiana”.

“La goccia è stata la conversione – conclude - sulla famosa via percorsa da molti in politica solo che questa volta si è esagerato.  I principi sono sacri, ma lo sono anche le modalità dire anche in questo caso che al partito non si deve dare conto mi è parso fuori luogo. Resta la mortificazione nonche tutta questa faccenda è partita da un simbolo sacro ma su questo per rispetto non voglio fare alcun commento”.

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