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Sabato, 20 Aprile 2024
Politica

L'Udc e Consales non aspettano

BRINDISI – Il centro scava la fossa al Pd brindisino, e il Pd offre l’impressione di entrarci dentro con entrambi i piedi tagliandosi alle spalle tutti i ponti con la sinistra. Non c’è più alcuna attenzione neppure formale e di facciata ai lavori in corso che stanno impegnando IdV, Sel, Rifondazione, Sviluppo e Lavoro, La Puglia per Vendola, Brindisi Bene Comune e i movimenti della società civile. Un bel colpo di piccone lo hanno sferrato i due segretari, provinciale e cittadino, del Partito democratico, Tarantino ed Elefante, dichiarando che il Pd resta aperto all’allargamento della coalizione, ma il candidato sindaco era e resta Mimmo Consales. E continua alacremente a parlare anche per conto del Pd il segretario provinciale dell’Udc, Ciro Argese.

BRINDISI – Il centro scava la fossa al Pd brindisino, e il Pd offre l’impressione di entrarci dentro con entrambi i piedi tagliandosi alle spalle tutti i ponti con la sinistra. Non c’è più alcuna attenzione neppure formale e di facciata ai lavori in corso che stanno impegnando IdV, Sel, Rifondazione, Sviluppo e Lavoro, La Puglia per Vendola, Brindisi Bene Comune e i movimenti della società civile. Un bel colpo di piccone lo hanno sferrato i due segretari, provinciale e cittadino, del Partito democratico, Tarantino ed Elefante, dichiarando che il Pd resta aperto all’allargamento della coalizione, ma il candidato sindaco era e resta Mimmo Consales. E continua alacremente a parlare anche per conto del Pd il segretario provinciale dell’Udc, Ciro Argese.

E Consales? Non aspetta certo il confronto con la sinistra, alla quale Nichi Vendola ha affidato il mandato di riaprire il discorso con il Partito Democratico a partire dai programmi e dall’ascolto delle istanze sociali della città. Proprio domenica 29 gennaio il secondo polo del centro sinistra deve rincontrarsi per approvare un progetto unitario di città e di sviluppo, per andare poi ad una manifestazione in cui lanciare al Pd il messaggio di una riapertura di un percorso unitario, che ovviamente non si può fare se non c’è disponibilità a cercare una figura che unisca tutto il fronte del centrosinistra attorno alla propria candidatura.

Non è detto che i processi a sinistra vadano come dovrebbe, ma comunque a Mimmo Consales poco importa perché lui sta già lavorando per se stesso: “Sto allestendo la ‘squadra’ che si candida a guidare la ‘Brindisi del futuro’. Vuoi candidarti al mio fianco? Vuoi far parte del gruppo di volontari che organizzerà la campagna elettorale? Ti aspetto!!!!”, si legge sulla sua pagina Facebook. Il reclutamento è aperto, la possibilità di un passo indietro (altro termine consunto della politica) sembra proprio impossibile.

E se qualcuno ci spera ancora, ecco che arriva Ciro Argese, il nuovo segretario dell’Udc, che piazza una mina proprio alla vigilia del vertice della sinistra: “Negli ultimi giorni abbiamo assistito a dichiarazioni di alcuni, fortunatamente molto pochi, che affermano di non voler far parte dell’alleanza del laboratorio. Abbiamo più volte affermato che non vogliamo avere nulla a che fare con estremisti, finti rivoluzionari e inconcludenti. Questi soggetti si affrettano a dichiarare di non voler far parte della nostra alleanza dopo che noi non li abbiamo già voluti. Ci stiamo organizzando al meglio affinchè non solo si ottenga una grande vittoria ma si faccia capire a questi pochi che tentano di condizionare la politica brindisina che è finito il loro tempo”.

Un linguaggio politicamente violento e di rottura. Chissà che ne pensa Corrado Tarantino, il segretario provinciale del Pd, al quale Argese distrugge – ammesso che Tarantino ne avesse intenzione – il terreno per il recupero di un rapporto con Sel e IdV. E chissà cosa ne pensano quelli che anche nel polo della sinistra non hanno ancora escluso la possibilità di un’alleanza con Argese.

“Rispettiamo altri che intendono candidarsi alla guida della città in alternativa al nostro candidato ma non accetteremo mai di ragionare con chi pensa di dare lezioni agli altri senza averne i requisiti politici. E’ iniziata, per noi, una campagna elettorale importante che porterà Brindisi ad una svolta di sviluppo, di crescita e rilancio. Per ottenere questo siamo pronti a dialogare con tutti quei rappresentanti moderati della città di Brindisi che hanno i nostri stessi obbiettivi. Non ci sarà posto – ha deciso Argese - per chi non ha a cuore le sorti della città ma solo la propria inconcludente demagogia. Vogliamo il bene comune per Brindisi”.

Ora si attendono le prime conclusioni del tentativo di costruzione di un’alleanza a sinistra del Pd. Il nodo cruciale è la disponibilità del consigliere regionale Giovanni Brigante ad affrontare un discorso che prenda in esame anche la possibilità di una candidatura che non sia la sua, ma che abbia il requisito di unire tutti. Difficilmente Brigante da solo potrebbe arrivare al ballottaggio, difficilmente potrebbero arrivarci Sel, IdV, Brindisi Bene Comune, Rifondazione e gli altri senza Brigante, rilevano gli osservatori di queste vicende. Tutto è possibile in politica, ma non bisogna contarci molto. L’alternativa potrebbe essere la sconfitta. Oppure Argese.

Potrebbe fare una cosa, la sinistra in difficoltà: fare ciò che non hanno fatto Pd-Udc e che invece forse farà il centrodestra. Le primarie. Sarebbe un segnale positivo per la città, ne acquisterebbe credibilità la stessa proposta di rinnovamento di cui si vuole fare portatrice l’area del secondo polo del centrosinistra. Ma non sembra trovare molti fan questa chance. Eppure sarebbe un occasione per fare esprimere anche per l’area del Pd che oggi manifesta segnali di dissenso per le scelte compiute sin qui. Il momento è delicato: con una mossa si può salvare il banco, con una mossa lo si può fare saltare.

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