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L'Udc e il seggio regionale conteso: nuovo punto per Euprepio Curto

FRANCAVILLA FONTANA - Due a zero, in vantaggio Euprepio Curto contro Antonio Paolo Scalera, i contendenti alla poltrona dell'Udc nell'assise regionale. Il risultato è ancora parziale, la sentenza definitiva arriverà solo con l'atteso pronunciamento del Consiglio di Stato, ma intanto è la quinta sezione dello stesso Consiglio di Stato che respinge al mittente la richiesta di sospensiva della prima sentenza del Tar secondo cui Curto deve restare al proprio posto. Il partito è lo stesso. La linea politica pure. La vocazione centrista, anche. La distanza fra l'uno e l'altro starebbe tutta nei pochi chilometri che separano Francavilla Fontana, paese di nascita e di residenza di Uccio Curto, da Palagiano (provincia di Taranto), che ha dato i natali al consigliere regionale uscente Scalera.

FRANCAVILLA FONTANA - Due a zero, in vantaggio Euprepio Curto contro Antonio Paolo Scalera, i contendenti alla poltrona dell'Udc nell'assise regionale. Il risultato è ancora parziale, la sentenza definitiva arriverà solo con l'atteso pronunciamento del Consiglio di Stato, ma intanto è la quinta sezione dello stesso Consiglio di Stato che respinge al mittente la richiesta di sospensiva della prima sentenza del Tar secondo cui Curto deve restare al proprio posto. Il partito è lo stesso. La linea politica pure. La vocazione centrista, anche. La distanza fra l'uno e l'altro starebbe tutta nei pochi chilometri che separano Francavilla Fontana, paese di nascita e di residenza di Uccio Curto, da Palagiano (provincia di Taranto), che ha dato i natali al consigliere regionale uscente Scalera.

Le affinità elettive non hanno smorzato il tenore dello scontro a botta di ricorsi e contro ricorsi di fronte alla magistratura amministrativa, la lotta fra i due per la contesa della poltrona d'oro in via Capruzzi è letteralmente senza quartiere. E senza fine. O meglio, una tantum è Curto che si difende, mentre l'altro che non si rassegna al congedo coatto dal prestigioso scranno istituzionale, attacca. Per l'occasione, entrambi hanno messo in campo il meglio del meglio dell'avvocatura nel campo del diritto amministrativo: Gianluigi e Giovanni Pellegrino per Scalera, Ernesto Sticchi Damiani per Curto.

La vicenda ha avuto inizio a un mese dalle elezioni, in fase di riconteggio (il primo di una lunga serie)  delle schede. Le preferenze che inaspettatamente hanno catapultato Curto nell’assemblea barese, saltarono fuori allora, lasciando emergere un numero di voti incassato dalla lista brindisina dell’Udc, superiore a quello ottenuto dallo stesso partito nella provincia di Taranto. A farne le spese è stato proprio Antonio Scalera, candidato del partito di Casini nella circoscrizione ionica e giunto primo in lista con 4mila voti e passa. Il suo ingresso nell’assise barese non era mai stato messo in discussione, così come l’esclusione dell’ex senatore brindisino, improvvisamente risorto da note vicissitudini.

Contro la proclamazione al rango di consigliere del francavillese, pronunciata dalla Corte d'appello di Bari all'indomani della consultazione elettorale, si levò la voce del commissario provinciale dell’Udc di Taranto improvvisamente defenestrato che, senza porre tempo in mezzo, contro la sentenza presentò ricorso al Tar di Lecce. Scalera si era visto scippare (si fa per dire) lo scranno per una manciata risibile di voti: appena 14. Da allora è tutto un contare e ricontare, e discettazioni in punta di diritto da parte dei due legali scesi in campo a difendere le ragioni degli aspiranti consiglieri.

Il Tar, questo è un fatto, ha dato ragione alla corte barese dunque a Curto. Idem il Consiglio di Stato, che oggi ha deciso: “Considerato che, allo stato, ad una prima e sommaria deliberazione, tipica di questa fase, nell'istanza cautelare non si ravvisano profili di censura idonei a togliere fondamento all'impugnata sentenza, che va dunque confermata in questa sede, con spese e onorari della presente fase compensati per giusti motivi, fra le parti in causa”. Tanto è deciso. E siamo al due a zero. Il finale di partita, quello è ancora tutto da giocare. La sentenza definitiva è attesa per le prossime settimane, è sarà discriminante. Dentro questo e fuori quello, ma non è un derby, è lotta fratricida.

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