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Giovedì, 28 Marzo 2024
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M5s: "I dati dell'Arpa sulle sfiammate gestiti in modo indecente dal sindaco"

Si riporta di seguito un comunicato stampa del Movimento 5 stelle di Brindisi sull'accensione delle torce del petrolchimico con particolare riferimento ai dati dell'Arpa sulle emissioni nocive nell'ambiente consegnate al Comune di Brindisi pochi giorni prima del consiglio comunale monotematico svoltosi lo scorso 13 luglio

BRINDISI - Si riporta di seguito un comunicato stampa del Movimento 5 stelle di Brindisi sull'accensione delle torce del petrolchimico con particolare riferimento ai dati dell'Arpa sulle emissioni nocive nell'ambiente consegnate al Comune di Brindisi pochi giorni prima del consiglio comunale monotematico svoltosi lo scorso 13 luglio. 

Come cittadini, ancor prima che attivisti del “meet up 5 stelle uniti per Brindisi”, non possiamo rimanere indifferenti davanti all’ennesima farsa che si consuma in questa città da parte di una classe politica ed un sindaco totalmente incapaci di affrontare nella sua totalità e complessità le vertenze di questo territorio, ad iniziare dalla madre di tutte: quella ambientale.

Mentre il sindaco si diletta nel twittare anatemi e minacce di querela verso quanti turbino la sua personalissima, quanto distorta, visione della realtà, la città è abbandonata completamente a se stessa da una classe politica incapace di guardare oltre l'impegno a tenersi stretta la poltrona.
Da qualsiasi prospettiva, in ogni settore, comunque la si guardi, Brindisi stagna in un oblio senza fine. Priva di una programmazione seria, che la affranchi definitivamente dal ruolo che indegnamente le è stato imposto: quello di colonia interna, ad uso e consumo delle multinazionali, con la scientifica volontà di disintegrare il tessuto sociale e culturale di un’intera comunità.

Il panorama politico lascia sconfortati, anche volendo sforzarsi di cercare di capire quali siano le idee, le intenzioni e le prospettive future che si vogliono portare avanti per uno sviluppo armonico e sostenibile del territorio, ci si scontra con la totale assenza di visione prima ancora che di programmazione.

Per comprendere il livello delle discussioni che la cittadinanza è costretta a subire, sarebbe sufficiente valutare il linguaggio, spesso arrogante, ancor prima che vuoto di contenuti del primo cittadino, che ricordiamo essere primo responsabile della salute pubblica. Il modo indececente in cui il sindaco sta gestendo gli allarmanti dati forniti da Arpa, sui valori delle emissioni delle recenti sfiammate delle torce del petrolchimico, è il segno che la misura è colma.

La diatriba sulle date di ricezione del rapporto è solo il pretesto per spostare il focus e non affrontare l’emergenza ambientale e, dopo lo studio del CNR ed in attesa dell’imminente rapporto sullo stato di salute della popolazione annunciato nei giorni scorsi dal Direttore generale della ASL, probabilmente anche sanitaria.

Tutto questo conferma lo spessore di un personaggio incapace di prendere l’unica decisione saggia, ossia quella di fermare l’impianto, cosa che avrebbe già potuto e dovuto fare da tempo, in base al principio di precauzione per l’incolumità della cittadinanza.
Il sindaco si dimostra incapace di prendere una posizione netta a tutela dei suoi cittadini e contro le multinazionali responsabili di questo scempio. Nonostante si sforzi di fare la voce grossa, dichiarando la sua ferma volontà di “mettere in riga” le aziende che inquinano, l’unica cosa di grosso che riesce a fare è una pessima figura.

Arrampicandosi sugli specchi e farfugliando in maniera poco convinta “soluzioni di ambientalizzazione”, riesce solo a chiarire la sua totale incompatibilità verso il ruolo che ricopre con manifesta incapacità.

Continua a credere che i brindisini abbiano l’anello al naso e con l’arroganza di cui sopra, annuncia un monotematico che chiaramente non risolverà nulla e sarà il secondo atto di quello farsa sull’energia.

Anche il più ingenuo ed ottimista non crederà mai, in un consiglio comunale in cui il partito del carbone - inteso come emanazione delle multinazionali – spadroneggia da decenni, con l’unico scopo di tutelare gli interessi di queste aziende e non certo il bene comune.

Inutile dunque sperare in una classe politica che è in aperto conflitto d’interesse, e che, se da questo riuscisse magicamente a svincolarsi, resterebbe comunque ostaggio di una visone industriale ferma al secolo scorso e che mai potrà traghettare Brindisi verso un futuro differente.
Allora, invece di continuare con questo stillicidio di dichiarazioni, queste sì buone per le prime pagine dei giornali, ma non certo degne di essere prese in considerazione come valutazioni serie sul futuro di Brindisi, invitiamo il sindaco a dimettersi.

Potrà così concentrarsi meglio sul processo che lo vede alla sbarra per truffa, abuso d’ufficio e concussione,  questo sì un enorme problema di immagine per la Città e di grosso imbarazzo per un intera comunità.

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