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Magli-Errico, ora è idillio. Pd: “E' farsa”

SAN VITO dei NORMANNI – Tra il sindaco Alberto Magli e Silvana Errico scoppia l'idillio. Crisi risolta, dunque, al Comune di San Vito dei Normanni. I sei consiglieri comunali, tre di maggioranza (Termite, Carlucci, Attorre) e tre di minoranza (Errico, Piccigallo, Michele Greco), che il 26 febbraio avevano firmato un documento congiunto di forte critica nei confronti del sindaco Magli e della sua Giunta, arrivando a chiedere l’azzeramento delle deleghe assessorili ed un rilancio dell’azione amministrativa (accusando che, in quasi tutti i settori, nulla si era concretizzato), sono tornati sui loro passi, giurando fedeltà al primo cittadino.

SAN VITO dei NORMANNI – Tra il sindaco Alberto Magli e Silvana Errico scoppia l'idillio. Crisi risolta, dunque, al Comune di San Vito dei Normanni. I sei consiglieri comunali, tre di maggioranza (Termite, Carlucci, Attorre) e tre di minoranza (Errico, Piccigallo, Michele Greco), che il 26 febbraio avevano firmato un documento congiunto di forte critica nei confronti del sindaco Magli e della sua Giunta, arrivando a chiedere l’azzeramento delle deleghe assessorili ed un rilancio dell’azione amministrativa (accusando che, in quasi tutti i settori, nulla si era concretizzato), sono tornati sui loro passi, giurando fedeltà al primo cittadino.

Qualche mese fa, invece, a gran voce avevano chiesto al sindaco di concentrare l’attenzione su alcuni punti ritenuti sostanziali ed imprescindibili (piano regolatore generale, vigili urbani, ufficio tecnico), invitandolo a procedere all’azzeramento dell’esecutivo con l’unico scopo di riaprire una nuova fase politico-amministrativa, diversamente, nell’impossibilità di attuare tali obiettivi, gli stessi avrebbero proseguito l’azione politica all’opposizione”. Dopo le minacce, però, è arrivata l’intesa. E così dai banchi del centrosinistra gridano alla farsa:

“Tra richiami storici, citazioni dotte e l’immancabile riferimento biblico è andato in scena il consiglio comunale più surreale della storia recente. I sei consiglieri comunali si sono goffamente rimangiati tutto, adducendo motivazioni vaghe e incomprensibili”. Va da sé che i sei rappresentanti consiliari, dopo aver alzato il polverone, si erano comunque rifiutati di sottoscrivere la mozione di sfiducia nei confronti del sindaco e della Giunta.

Da qui la chiosa del Pd: “E’ evidente che l’obiettivo non era il bene del paese ma ben altro. Prendiamo, quindi, atto del fatto che il sindaco Magli gode ancora dell’appoggio della sua maggioranza allargata alle liste della Errico e con la pioggia di deleghe che il sindaco farà cadere quando si preannunceranno burrasche”.

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