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Venerdì, 29 Marzo 2024
Politica

Manifesto selvaggio: “Violate le regole”

BRINDISI - Campagna elettorale: attacchini imperfetti all’attacco. E Brindisi imbrattata. E’ battaglia a suon di manifesti: selvaggi. Mentre negli spazi consentiti si sgomita, senza regole. Così tra i candidati alla carica di sindaco c’è chi alza la voce, per denunciare gli abusi e per invocare l’intervento del Prefetto. “Brindisi non può continuare ad essere una città incivile in cui le regole non esistono per nessuno”. Lo afferma il candidato sindaco del centro sinistra Mimmo Consales a seguito di un'onda anomala di manifesti elettorali. Monito anche di Roberto Fusco: “La legalità prima di tutto. E l’esempio deve partire da tutti noi”. Nel pomeriggio il chiarimento del candidato sindaco del centrodestra, Mauro D’attis: “Le regole ci sono, occorre rispettare gli spazi assegnati. È comunque giusto che io faccia le mie scuse se sono stati attaccati troppi manifesti nella giornata di ieri”.

BRINDISI - Campagna elettorale: attacchini imperfetti all’attacco. E Brindisi imbrattata.  E’ battaglia a suon di manifesti: selvaggi. Mentre negli spazi consentiti si sgomita, senza regole. Così tra i candidati alla carica di sindaco c’è chi alza la voce, per denunciare gli abusi e per invocare l’intervento del Prefetto.  “Brindisi non può continuare ad essere una città incivile in cui le regole non esistono per nessuno”. Lo afferma il candidato sindaco del centro sinistra Mimmo Consales a seguito di un'onda anomala di  manifesti elettorali. Monito anche di Roberto Fusco:  “La legalità prima di tutto. E l’esempio deve partire da tutti noi”. Nel pomeriggio il chiarimento del candidato sindaco del centrodestra, Mauro D’attis: “Le regole ci sono, occorre rispettare gli spazi assegnati. È comunque giusto che io faccia le mie scuse se sono stati attaccati troppi manifesti nella giornata di ieri”.

“C’è stato qualcuno, anche tra i miei avversari candidati sindaci – sostiene Consales – che ha davvero esagerato, oscurando tutti gli altri, dimostrando di non badare a spese in questa campagna elettorale. Ma il fenomeno è esteso anche a tanti candidati consiglieri comunali di tutte le liste, comprese quelle che mi sostengono. Il fatto grave è che non esistono i controlli e quindi ognuno è libero di aggirare la legge senza correre il rischio di infrangere i codici penale e civile. La Polizia Municipale non ha più alcun ruolo da questo punto di vista e tutto è stato demandato ad altri”.

Da qui l’appello: “Un motivo in più perché intervenga con decisione il Prefetto di Brindisi. Non è un mistero, tra l’altro, che l’attacchinaggio spesso viene affidato da alcuni candidati a gente senza scrupoli, anche con precedenti penali. Ecco perché è opportuno che i controlli vengano demandati alle forze dell’ordine, durante tutto l’arco della giornata”.

La cultura della legalità – conclude Consales – non può essere solo un tema di campagna elettorale. La si deve manifestare in prima persona ed in ogni occasione della vita. Altrimenti ci troviamo ancora una volta di fronte al vecchio modo di fare politica, che predicava bene e razzolava molto male”.

E sulla questione interviene con toni duri anche il candidato Sindaco Roberto Fusco, della coalizione Italia dei Valori, Federazione delle Sinistre e Lista Sì:  "Ho constatato che appena sono stati distribuiti gli spazi elettorali, da parte del Comune, la campagna elettorale è entrata proprio nel vivo e non posso non notare che qualcuno abusa del proprio messaggio elettorale imbrattando, non solo pali pubblici e spazi murali non consentiti, ma anche e, soprattutto, quegli spazi assegnati alle altre liste".

Il candidato sindaco chiarisce quindi il concetto: "E’ possibile che a parole siamo tutti impegnati a parlare di una Brindisi migliore, bella agli occhi nostri e dei turisti, e poi permettiamo che i nostri collaboratori imbrattino la città con manifesti elettorali fuori da ogni regola? Posso assicurare – ha aggiunto Fusco -  che né io, in qualità di candidato sindaco, né chiunque dei candidati al Consiglio comunale delle mie liste, faremo ricorso alla pratica scriteriata della pubblicità abusiva che deturpa la città durante il periodo delle elezioni. Saranno utilizzati per la propaganda gli spazi messi a disposizione dalle concessionarie pubblicitarie, dal Comune e dai privati cittadini, sostenitori della Lista "Si Roberto Fusco Sindaco".

Il rispetto del decoro della città, –  continua il candidato Sindaco – infatti, deve essere alla base di chi ha deciso di rimboccarsi le maniche per rappresentare i brindisini a Palazzo di città. E chi, invece, abusa dei muri di Brindisi per sponsorizzare la propria candidatura, già parte col piede sbagliato, perché dimostra di non avere alcuna stima nei confronti della bellezza della propria città e dei aspirazioni dei cittadini in tal senso”.

E proprio per queste ragioni Fusco lancia anch’egli un appello: "Viste le condizioni della città mi auguro che i candidati di ogni lista si attengano a questo basilare principio di correttezza e di etica ".  Un principio etico in base al quale, tra l’altro, tutti i candidati si dovrebbero impegnare ad attenersi scrupolosamente alle leggi che riguardano l’affissione dei manifesti elettorali e a evitare azioni che possano nuocere al decoro e alla pulizia della città.

"Brindisi ha grandi problemi - conclude Roberto Fusco - ma è necessario iniziare dalle piccole cose, dal quotidiano, dalle nostre abitudini. Per vincere la resistenza al cambiamento, per poterci indignare, dobbiamo essere capaci di rispettare le regole anche quelle che ci sembrano ininfluenti. La legalità prima di tutto. L’esempio deve partire da tutti noi".

Nel pomeriggio la nota di Mauro D’Attis, con le scuse e il chiarimento: “Solo e soltanto in tarda serata di ieri si è avuta la comunicazione della ripartizione ufficiale degli spazi elettorali sulla plance apposite. È evidente, quindi, che fino a ieri gli attacchini hanno lavorato senza regole. Da oggi, però, si sa dove ognuno può posizionare i propri manifesti, rispettando gli spazi assegnati dalle concessionarie di pubblicità".

"La linea che ho dato per l'affissione dei miei manifesti è chiara: il servizio è regolarmente contrattualizzato e per questo chi sbaglia paga. Non so quanti altri potranno dire la stessa cosa. Se così è anche per gli altri, tanto meglio, ne sono felice. Credo pertanto che la polemica si possa chiudere qui”.

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