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Giovedì, 28 Marzo 2024
Politica

Mantovano: “Ferrarese non c’entra”

BRINDISI - “Ho letto le dichiarazioni dell’onorevole Luigi Vitali, certo. Personalmente non gradisco la polemica, a maggior ragione se interna, e mi dispiace quando ciò accade”. Che l’onorevole Alfredo Mantovano, sottosegretario all’Interno, non abbia gradito il fuoco amico piovutogli addosso dal parlamentare francavillese, è cosa scontata. Ma di alimentare lo scontro non ha alcuna voglia. E al collega di partito che lo ha apertamente contestato per la partecipazione sabato scorso, al fianco del presidente della Provincia Massimo Ferrarese, al congresso dell’Udc, replica così: “Lo scopo, per quanto mi riguarda, è quello di lavorare per l’allargamento del Centrodestra. E ritengo che l’Unione di centro continui a rappresentare un interlocutore naturale in quest’ottica, a Brindisi come altrove".

BRINDISI - “Ho letto le dichiarazioni dell’onorevole Luigi Vitali, certo. Personalmente non gradisco la polemica, a maggior ragione se interna, e mi dispiace quando ciò accade”. Che l’onorevole Alfredo Mantovano, sottosegretario all’Interno,  non abbia gradito il fuoco amico piovutogli addosso dal parlamentare francavillese, è cosa scontata. Ma di alimentare lo scontro non ha alcuna voglia. E al collega di partito che lo ha apertamente contestato per la partecipazione sabato scorso, al fianco del presidente della Provincia Massimo Ferrarese, al congresso dell’Udc, replica così: “Lo scopo, per quanto mi riguarda, è quello di lavorare per l’allargamento del Centrodestra. E ritengo che l’Unione di centro continui a rappresentare un interlocutore naturale in quest’ottica, a Brindisi come altrove".

"Non vedo, dunque, per quale ragione avrei dovuto disertare l’evento congressuale Udc, al quale ho preso parte (così come avviene per tutti i congressi delle forze politiche) su gentile invito.  Un gesto di cortesia. Ma ripeto, siccome a me non piace scadere in questo tipo di polemiche, non aggiungo altro sulla vicenda”.

Vitali, invece, da parte sua di pepe ce ne aveva messo parecchio, definendo la partecipazione del sottosegretario Mantovano al congresso provinciale dell’Udc “inopportuna dal punto di vista politico e di cattivo gusto per i responsabili provinciali del suo partito e cioè del Pdl. Primo perché era noto che a Brindisi era prevalsa la linea non del ritorno nel centrodestra e nemmeno del terzo Polo, bensi’ del cosiddetto laboratorio che nasconde la scelta a sinistra dell’Udc. In secondo luogo perché l’Udc di Brindisi, sfregiando i rapporti tra partiti, si era ben guardata dall’invitare al proprio congresso i responsabili provinciali del Pdl (cosa che, per la verita’, non ci aveva fatto perdere il sonno). Terzo perche’ il presunto o sedicente leader dell’Udc in terra di Brindisi non perde occasione per attaccare e tentare di delegittimare gli esponenti provinciali del Pdl ed anche nei confronti del sottosegretario Mantovano mesi or sono aveva usato toni e verbi da tribuno della plebe”.

L’attacco di Vitali al sottosegretario ha scosso il Pdl brindisino. E contro il commissario provinciale ora monta la contestazione. "L'Onorevole Mantovano – attacca Massimo Ciullo, ex assessore al Comune di Brindisi - è una personalità politica di livello nazionale, nonché componente dell'ufficio di presidenza del Pdl, cioè del massimo organo del partito. Di conseguenza, l'Onorevole Vitali dovrebbe rallegrarsi, piuttosto che lamentarsi, che un partito politico, quale l'Udc ci tenga ad avere tale presenza obiettivamente qualificata. Fra l'altro, rientra nei rapporti di cortesia fra partiti, qualunque partito, portare i saluti nei diversi congressi. Anzi, in questo momento storico di aspra ed offensiva conflittualità, è estremamente urgente ristabilire rapporti di dialogo e di stile non solo con potenziali alleati ma con tutte le forze politiche, anche quelle più distanti. Nel caso di specie, l'Udc resta un interlocutore importante per il dialogo, anche elettorale. A tal riguardo è sufficiente vedere quanto accaduto in Molise alle ultime regionali per rendersene conto.

Ed infatti, l'aver rotto con l'Udc in Puglia, per motivi che poco hanno a che fare con la politica e con gli interessi generali del territorio, ha portato il Pdl alla sconfitta elettorale delle regionali e, soprattutto, delle provinciali di Brindisi, oltre che in diversi comuni. Purtroppo, la verità è che Vitali continua ad avere la sindrome di Ferrarese, contribuendo così a mitizzarlo e renderlo sempre più forte. Vitali dovrebbe mettere certi personalismi da parte e pensare di più alla politica con la P maiuscola".

Dure anche le dichiarazioni del vice capogruppo provinciale del Pdl, Antonio Scianaro: “L’aver rotto con l’Udc in Puglia ha portato alla sconfitta il centrodestra alle regionali ed alle provinciali di Brindisi, nonché in quelle realtà comunali del territorio brindisino in cui si è votato. In particolare, a Fasano – sottolinea Scianaro – l’Udc locale ha offerto un contributo determinante alla vittoria del centrodestra nel 2007, il che non ci deve far perdere di vista la prossima tornata elettorale amministrativa del 2012. In questa direzione, appare necessario tenere aperta una linea di dialogo con l’Unione di Centro che ha condiviso, sinora, programmi assieme al Pdl in svariate realtà locali. Dunque – sottolinea Scianaro – bene ha fatto l’onorevole Alfredo Mantovano ad accogliere l’invito a portare il saluto del Pdl brindisino al congresso dell’Udc. Se, poi, l’onorevole Vitali volesse continuare a perseguire la linea della sconfitta, noi non ci stiamo”.

E contro Vitali tuona anche Cesare Mevoli, Coordinatore provinciale dei Circoli Nuova Italia: “Non mi sono mai voluto iscrivere all’albo degli avvocati difensori di nessuno, pur tuttavia non posso non far rilevare quanto la polemica intentata nei confronti dell’onorevole Mantovano sia al tempo ingiusta, ingenerosa, ed aggiunge tensione ad un partito che, in una fase difficile quale quella che stiamo attraversando (tra crisi economica nazionale, caduta di consensi , congresso alle porte e prossime campagne elettorali), non ha affatto bisogno di polemiche che contribuiscono  a creare confusione nell’elettorato e nei cittadini in genere, ahimè sempre più propensi all’antipolitica, quanti più sono i comportamenti negativi di noi addetti ai lavori”.

Ma qualcuno dalla parte di Vitali c'è, ed è il capogruppo uscente del Pdl al consiglio comunale, Angelo Rizziello. E così tutti allo scoperto, a sottolineare da che parte stanno le singole componenti brindisine del partito di Berlusconi. Afferma Rizziello in una nota diffusa in serata: "Per evitare le polemiche e le continue sottolineature di divisioni interne al Pdl in terra di Brindisi, sarebbe bastato che l’on. Mantovano avesse declinato l’invito di partecipazione al congresso provinciale dell’Udc. Era una evidente trappola (?) seminata ad arte per creare quanto meno disagio tra chi da sempre milita con coerenza e dignità nel Popolo delle Libertà. In questi casi la cortesia (politica) andava usata nei confronti dei rappresentanti politici locali, magari su suggerimento illuminato di chi vive il territorio e si sente prossimo al rappresentante del governo nazionale".

Ma non è tutto: "Sono convinto di non sbagliare -scrive Rizziello -quando rivendico che la posizione politica del Pdl brindisino, che si riconosce nella linea del coordinatore cittadino dr. Pietro Santoro, avallata dal coordinatore provinciale 0n. Luigi Vitali, è vicina ai bisogni veri della nostra città ed è protesa da sempre a ricercare una coalizione sempre più ampia per rilanciare il nostro territorio. La classe politica brindisina, nella quale mi riconosco, saprà interpretare la crisi socio-politica, culturale ed economica che stiamo vivendo e saprà elaborare un progetto completo ed armonico che darà risultati positivi anche nell’immediato". Insomma, i sostenitori della scelta di Mantovano in questa vicenda sarebbero fuori dalla linea del partito. Gli interessati hanno detto esattamente il contrario.

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