"Contratti istituzionali di sviluppo, per ora solo teoria. Invertiamo la rotta"
Il parlamentare forzista Mauro D'Attis dopo la nomina di Mara Carfagna al ministero del Mezzogiorno: "Bisogna dialogare per il bene di Brindisi"
BRINDISI – Nuovo governo, si deve cambiare musica: adesso occorre collaborare per il bene di Brindisi. Pensieri e parole del parlamentare brindisino Mauro D'Attis. Il deputato è in auto, sta tornando nella sua città dopo che in Commissione Bilancio si è discusso del “mille proroghe”. Una toccata e fuga per il commissario regionale di Forza Italia, che già domenica 14 febbraio potrebbe esser costretto a rientrare a Roma, per diverse incombenze. Un suo pensiero ricorrente è quello che porta al Contratto istituzionale di sviluppo (Cis) Brindisi-Lecce. Dopo i cambi nell'esecutivo, non c'è più come ministro del Mezzogiorno Provenzano, ma la compagna di partito di D'Attis Mara Carfagna. E il parlamentare azzurro spiega senza mezzi termini che ha il dubbio che sul Cis si sia perso tempo, anche per mancanza di interlocuzioni tra gli attori locali e quelli nazionali.
Forza Italia adesso è al Governo, come sta vivendo questo cambiamento?
“Come ha detto il presidente Berlusconi, noi stiamo partecipando a un momento straordinario del nostro Paese. Siamo nel Governo di Mario Draghi in questo periodo difficile, segnato dalla pandemia, perché responsabilmente abbiamo scelto di partecipare a risolvere i problemi. Adesso dobbiamo lavorare sodo”.
Cosa succede adesso con un nuovo ministro del Mezzogiorno per quanto riguarda il Cis?
“Finora si è solo dialogato. Vediamo a che punto siamo davvero con questi dialoghi. E' stato grazie a un mio intervento durante il question time che si è scoperto che sul Cis siamo ancora in alto mare. L'ex ministro Provenzano disse che l'impostazione era sbagliata. Bisogna affrontare la questione in maniera seria, gli interlocutori cambiano. Finora si è fatta solo teoria”.
Si riferisce anche al sindaco di Brindisi Riccardo Rossi?
“Secondo il mio parere, non ha sentito il bisogno di ascoltare nessuno, a cominciare da un parlamentare di Brindisi”.
Cioè, lei.
“Io di certo non mi risparmio su Brindisi, i miei interventi stanno lì a dimostrarlo. Le opportunità vanno sfruttate, sono lì, vanno colte. Prendiamo il Just Transition Fund, non fosse stato per me e per l'europarlamentare Caroppo, nessuno qui si sarebbe accorto che il Governo giallo-rosso aveva candidato come progetto pilota solo Taranto, senza Brindisi. Ho ricevuto anche attacchi per la mia denuncia”.
E quindi adesso, per quanto riguarda i vari fondi, che succede?
“Cerchiamo di invertire la rotta, ma ognuno deve fare il suo, rivolgendosi a tutti gli interlocutori, politici e istituzionali. Forse così faremo davvero bene per la città di Brindisi”.