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Nasce Next, il Pd del futuro

OSTUNI - Primo incontro di Next, trentenni e quarantenni del Pd si organizzano. «Il futuro è arrivato, adesso tocca a noi». Ma non sarà scontro generazionale: «È una questione di idee, non di età».

BRINDISI – La spinta al cambiamento del PD viene dai giovani, che almeno ci provano a cambiare il loro partito. Lo fanno prendendo spunto dal Movimento 5 Stelle, con incontri senza ordini del giorno, promossi solo attraverso Facebook, nessun invito ufficiale. Chi vuole si presenta e dice la sua. Bando ai cognomi e al lei: ci si presenta solo con il nome ed è obbligatorio dare del tu. Nessuna scaletta, nessun tavolo, nessun relatore.

L’iniziativa è partita dall’ostunese Beppe Moro, che ha dato al gruppo un nome che è anche un programma: Next. Il primo incontro è avvenuto venerdì scorso nella città bianca. C’erano una trentina di persone, quasi tutte trentenni e quarantenni, e qualche volto noto: il senatore Salvatore Tomaselli, la neo-deputata Elisa Mariano, il consigliere regionale Fabiano Amati, l’ex assessore provinciale Maurizio Bruno.

Next è nato anche grazie a BrindisiReport.it, per ammissione dello stesso Moro: «Questa esperienza è nato un po’ per gioco, proprio su Facebook, commentando con un amico la spalla di un sito web in cui una serie di ex del partito analizzavano il voto. In quel momento ci siamo detti: dobbiamo fare qualcosa, far sentire anche la nostra voce. Forse la nostra responsabilità è proprio quella di non aver preso prima la palla in mano. Siamo stati troppo tempo in panchina. Ora la panchina la devono fare altri».

Fabrizio gli dà manforte: «Se c’è un sentimento che oggi ci unisce è la rabbia. Per anni abbiamo sentito che “stavano pensando al futuro dei nostri figli”. Bene, il futuro è arrivato».

C’è un’altra regola per gli interventi: non utilizzare parole che, seppur cariche di senso e di emozioni, sono state banalizzate per lungo tempo. Al bando dunque termini come cambiamento, identità, partito, moderati, alternativa, classe dirigente, popolo, diritti, lavoro, sviluppo, futuro e giovani.

Per Gianluca Zurlo «Next nasce da una delusione politica», mentre per Luca Dell'Atti «la novità sta nelle idee, non nell'anno di nascita delle persone». E proprio «nella condivisione di idee e capacità» che Antonio Suma vede l’obiettivo di questa nuova voce politica.

E infatti Angelo Michele Benedetto auspica il ritorno «alla formazione delle idee. Dobbiamo far capire subito che Italia vogliamo». Il brindisino Gigi Rizzi è sulla stessa lunghezza d’onda: «Del conflitto di interessi alla gente normale interessa ben poco. Confrontiamoci sui temi veri».

La francavillese Madia Semeraro lancia un appello: «Voglio far parte di una squadra. E non conta il nome del singolo, ma solo la squadra». Francesco Zaccaria traccia una linea di demarcazione rispetto al PD “dei grandi”: «Il nostro partito deve far avanzare le idee e far arretrare la tattica. Se riusciremo a presentare proposte operative, potremo connotarci per cose concrete. Proporre idee: è questo quello che vogliamo e dobbiamo fare».

Sandro Perchinenna fa un bilancio degli interventi e si porta avanti: «Noto che i giovani del Pd non desiderano la rottura, anzi vogliono essere affiancati. Lo considero intelligente visto gli interlocutori seri che il territorio ancora esprime. Ora bisogna però capire se tutto questo genera consenso. La vera sfida è ora chiedere a ognuno degli attivisti intervenuti se sono in grado di avvicinare gente nuova. Dobbiamo portare al prossimo incontro 10 persone a testa lontane dal partito. Con quali argomenti riusciamo a convincerli?».

Lo scopriremo al prossimo incontro.

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