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Venerdì, 19 Aprile 2024
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Matarrelli lascia Sel. Con Stefàno in lista la Lopalco e Argentieri

Assessore esterno all’Urbanistica a Francavilla Fontana, prima con la giunta di centrodestra, adesso con il governo del Pd, pronta alla prima competizione elettorale: l’architetto Roberta Lopalco è candidata nella lista “Noi a sinistra” come aspirante consigliere regionale

BRINDISI – Assessore esterno all’Urbanistica a Francavilla Fontana, prima con la giunta di centrodestra, adesso con il governo del Pd, pronta alla prima competizione elettorale: l’architetto Roberta Lopalco è candidata nella lista “Noi a sinistra” come aspirante consigliere regionale, a sostegno di Michele Emiliano governatore. Con lei c’è anche Pierangelo Argentieri, presidente di Federalberghi Brindisi nonché general manager di Tenuta Moreno, reduce dalla seconda edizione di Hortus.

Sono i due nomi nuovi della lista in cui ci sono big del calibro di Leo Caroli, assessore regionale uscente titolare della delega al Lavoro, e Giovanni Brigante, consigliere regionale uscente, nonché inquilino politico del Comune di Brindisi, impegnato in prima persona nella composizione della lista nella quale  manca l’ufficialità, anche perché non c’è ancora il quinto nominativo. Una donna che, a quanto pare, avrebbe dovuto essere già presentata ma all’ultimo minuto qualcosa è saltato. Cosa, non si sa.

Roberta Lopalco. Oggi si può dire, invece, che aveva (forse) visto lungo il commissario regionale di Forza Italia, Luigi Vitali, quando diceva che più che vicina alla destra era di sinistra, Roberta Lopalco, assessore all’Urbanistica del Comune di Francavilla Fontana, nella giunta dell’ormai ex sindaco Vincenzo Della Corte: le cronache amministrative della Città degli Imperiali narrano le sue dimissioni dopo uno scontro con l’allora primo cittadino, poco prima che l’esecutivo cadesse per via dell’arresto del capo dell’amministrazione, medico, inciampato in una presunta truffa ai danni della Asl, finita in tv per mano degli inviati (al momento ex pure loro) di Striscia La Notizia, Fabio e Mingo.

L'assessore regionale Dario Stefano“Diversità di vedute”, si disse allora. Spiegazione valida anche dopo, quando l’architetto, brindisina d’azione perché vive nel capoluogo dove ha uno studio professionale, è stata chiamata dall’altra parte, al secolo Maurizio Bruno, sindaco del Pd, partito del quale è segretario provinciale (oltre ad essere presidente della Provincia di Brindisi), per portare avanti il lavoro svolto nell’assessorato all’Urbanistica.

Stessa delega, quindi, per arrivare a portare il Piano urbanistico generale, il Pug, in consiglio, visto che al Pd “garbava” e piace ancora parecchio lo spazio dato al verde e alla materia ambientale più in generale. Cosa che Vitali aveva capito benissimo nell’istante in cui l’architetto aveva lasciato Palazzo degli Imperiali, sbattendo la porta.

“Evidentemente a Vitali piaceva vincere facile quando diceva che io ero di sinistra, ma io ho sempre lavorato da tecnico, da architetto”, sorride Roberta Lopalco, candidata al consiglio regionale. Battuta a parte, l’affinità con la sinistra e soprattutto con la sagra del programma tenuta a battesimo da Emiliano c’è tutta, anche grazie all’apporto di Dario Stefàno. L’accettazione alla proposta di correre per la prima volta in una competizione elettorale è arrivata.

“Ho pensato e alla fine ho deciso di dire di sì a questa opportunità: io la vivo così, è un’occasione per mettersi in gioco”, dice l’architetto. “Con la lista Noi a sinistra c’è la concreta possibilità di dare continuità al governo degli ultimi anni, con attenzione alle problematiche ambientali che sì, è vero, sono più vicine alla sinistra quanto a sensibilità”.

L’assessore all’Urbanistica, in ogni caso, non rimetterà la delega nelle mani del sindaco Maurizio Bruno, sospendendosi il tempo necessario alla campagna elettorale: “Ne ho parlato con lui e la scelta l’ha condivisa, per cui non ci sono problemi né tanto meno incompatibilità”, spiega. “In fondo, basta essere corretti”.

Pierangelo Argentieri, presidente Federalberghi BrindisiPierangelo Argentieri. Per correttezza vuole aspettare la chiusura ufficiale della lista per rilasciare dichiarazioni, Pierangelo Argentieri, nativo di San Michele Salentino, ma il suo nome che già circolava da giorni, è saltato fuori assieme a quello della Lopalco: “Tutti dicono ma chi te lo fa fare, in questo momento così particolare della politica, e io rispondo che proprio in questo periodo bisogna darsi da fare”, spiega il numero uno di Federalberghi di Brindisi, impegnato nella gestione di Tenuta Moreno, nonché nella nuova edizione di Hortus, che lo scorso fine settimana ha popolato il parco del Cillarese ottenendo un riscontro positivo dal pubblico.

Michele Schettino-3Michele Schettino. Chi, invece, ha deciso di non essere della partita benché sembrasse determinato all’inizio, è Michele Schettino, imprenditore di Brindisi: ieri ha comunicato di aver fatto un passo indietro, rinunciando al posto nella lista “Popolari per Emiliano” per il quale lui stesso aveva detto di aver firmato non più tardi di dieci giorni addietro. Cosa è successo? “C’è stata una lunga riflessione in famiglia”, dice. “Sono grato a chi mi ha dimostrato tanta fiducia e speri di riuscire a realizzare comunque, nel mio piccolo, le idee che ho, avendo come obiettivo il miglioramento del bene comune”, continua. “Non riuscirei più a realizzare il mio ideale di famiglia, finire con il sottrarre tempo ai miei tre figli, per cui l’impegno non sarà in prima persona”.

Toni MatarrelliAntonio Matarrelli. Dal Brindisino a Roma il passo è breve se si segue l’onorevole Antonio Matarrelli, il quale nelle ultime ore ha ufficializzato la fine della liason con Sel: adesso è nel gruppo misto della Camera dei deputati, complice quel “sì” detto all’Italicum, la nuova legge elettorale, sulla quale Matteo Renzi ha posto la fiducia, blindando il testo e respingendo al mittente ogni emandamento che la minoranza “Dem” era pronta a presentare.

Mentre i deputati di Sel lanciavano crisantemi per simboleggiare la morte della democrazia nell’aula parlamentare, Matarrelli salutava il movimento che lo ha portato a Montecitorio. Ormai è sempre più vicino al Pd di Renzi e a quello di Michele Emiliano che sosterrà alle elezioni regionali e sempre più lontano da quello di Mesagne, a cui ha dichiarato guerra sostenendo il candidato sindaco Pompeo Molfetta contro Francesco Mingolla.

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