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"Nella provincia di Brindisi disoccupazione a livelli di guardia"

Intervento di Teodoro Piscopiello di Articolo 1: "Falsare la realtà con l’ottimismo e le promesse dei parlamentari del Pd allontana le possibili soluzioni"

Riceviamo e pubblichiamo la seguente nota di Teodoro Piscopiello, del coordinamento cittadino di Brindisi di Articolo 1 sul tema del lavoro nella provincia

In tanti, stamane, abbiamo ascoltato il parlamentare Migliore del Pd sull’argomento “Lavoro”. Le sue dichiarazioni hanno fatto intendere che la disoccupazione è un fenomeno sotto controllo, ha parlato di percentuali stabili rispetto ad altri periodi, di dati in controtendenza, ha lasciato intendere all’ascoltatore che il problema è di poco rilievo e che ci si sta avviando verso il contenimento del fenomeno.  Ma del resto questo è lo stridente ritornello che ripetono in una cantilena atona tutti i parlamentari e tutti i ministri renziani.

All’ascoltatore è stato facile chiedersi da dove il parlamentare fosse in collegamento; forse la Provincia da cui parlava era una delle più ricche d’Italia; oppure la sua personalissima lettura parziale dei dati porta a queste fuorvianti conclusioni. Chi ascoltava da Brindisi è rimasto smarrito; nella nostra provincia la disoccupazione ha raggiunto livelli di guardia; i livelli di disoccupazione sono tra i più alti dell'Italia (il 35 per cento), con una disoccupazione giovanile che supera il 50 per cento; una disoccupazione trasversale che non colpisce solo i giovani ma donne, cinquantenni e sessantacinquenni prossimi ad una pensione il più delle volte sociale; qui le percentuali vanno oltre tutte le medie nazionali.

Grazie anche alla solerzia e all’impegno del Pd nel riformare la pubblica amministrazione, gli uffici pubblici che si occupano di lavoro, i CPI (centri per l’impiego) della Provincia e l’INL (l’ex ufficio del lavoro) del Ministero del Lavoro, vengono “ristrutturati” e di fatto depotenziati, ridotti a condizioni di inoperosità che cozza con i livelli di efficacia e di efficienza che la stessa Pubblica amministrazione si prefigge di garantire ai cittadini, purtroppo solo nei convegni e nei seminari pubblici.

A Brindisi esiste il paradosso per cui gli stessi lavoratori di questi uffici pubblici, che dovrebbero assistere e tutelare quelle migliaia di cittadini che perdono il posto di lavoro o che faticosamente tentano di trovarne uno, diventano soggetti svantaggiati da difendere come tutti coloro che loro stessi dovrebbero assistere e tutelare. Sembra una strategia ben architettata da questa nuova ed incompetente classe politica nazionale distaccata dalle varie realtà italiane, soprattutto in materia di Lavoro

Prima ci viene tolto ciò che ci consente di vivere, il lavoro ed i servizi essenziali con i tagli ai Comuni, alle Province ed alla sanità, si gestiscono malamente le crisi di comparto (prima chimico, poi energetico e non per ultimo quello aeronautico) sui quali si fonda la nostra economia locale, e comunque non si prevengono, contestualmente aumentano le tasse a imprese e a lavoratori, dicendo di averle ridotte.

All’apice della nostra debolezza, incapacità di reagire, intontimento, ci propongono le soluzioni ai problemi che loro stessi hanno determinato. Lo fanno in prossimità di una campagna elettorale e da quando c’è Renzi ed i suoi giovani ed obbedienti consiglieri invece di proporre soluzioni strutturali ci ammansiscono con bonus bebè, mammà, papà, occupazione, cultura, bonus … su tutto. Fanno e disfano come meglio credono senza una visione del futuro preoccupati solo che tutto si tenga per replicare il proprio potere all’infinito.

Al parlamentare Migliore del PD ed a tutti coloro i quali i numeri delle ricerche statistiche sembrano colorarsi di rosa bisognerebbe spiegare come andrebbero letti i dati e  che le realtà italiane purtroppo sono molto diverse tra loro; il paese è a macchia di leopardo ed a chi vive a Brindisi e sente commentare i dati dell’occupazione da Migliore come ”positivi” rispetto ad altri periodi verrebbe da pensare che forse al governo non riescono a fare buone leggi perché ricevono dati sbagliati o poco aggiornati dagli uffici che si occupano di lavoro sul territorio.

Non credo che tutta la responsabilità di questo stato drammatico del Paese possa essere attribuita agli ultimi governi ma falsare la realtà con l’ottimismo e le promesse dei parlamentari del PD allontana le possibili soluzioni.

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