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“Niente ultrà in Consiglio”

BRINDISI - Il Consiglio comunale non si trasformi in una curva da stadio: è quanto spera il consigliere del PD Salvatore Valentino, il giorno dopo la seduta che ha mostrato quanto avvilente possa diventare una istituzione democratica nel momento in cui i cittadini si comportano da ultrà e alcuni rappresentanti istituzionali, invece di calmare le acque, perdono la testa. Il consigliere non invoca un "daspo” per i cittadini, ma solo il rispetto del regolamento comunale.

BRINDISI - Il Consiglio comunale non si trasformi in una curva da stadio: è quanto spera il consigliere del PD Salvatore Valentino, il giorno dopo la seduta che ha mostrato quanto avvilente possa diventare una istituzione democratica nel momento in cui i cittadini si comportano da ultrà e alcuni rappresentanti istituzionali, invece di calmare le acque, perdono la testa. Il consigliere non invoca un "daspo” per i cittadini, ma solo il rispetto del regolamento comunale.

«La partecipazione del pubblico ai lavori del consiglio comunale è un diritto inalienabile ed è uno dei capisaldi della vita democratica. Le espressioni di contrarietà, dal brusìo di disapprovazione alla protesta plateale, fanno parte della fisiologia della dialettica democratica e devono essere pertanto comprese e tollerate. Quando invece si trascende al palese dileggio dei rappresentanti istituzionali ed agli insulti personali e collettivi e si interrompono ripetutamente i lavori della Assise chiedendo dal pubblico di prendere la parola al posto dei consiglieri eletti, vuol dire che il limite tra democrazia ed anarchia nella nostra città si è fatto molto sfumato», scrive Valentino, secondo il quale in certe occasioni il regolamento comunale dovrebbe essere fatto rispettare alla lettera.

«L’articolo 48 recita che “qualora il comportamento del pubblico ostacoli il proseguimento della seduta, il Presidente può disporre lo sgombero dell’aula di tutti i disturbatori”. Avendo le sedute consiliari preso da un po di tempo a questa parte una deriva “calcistica” con tifoserie avverse e chiassose sarebbe opportuno che almeno i più facinorosi tra costoro venissero individuati e compatibilmente con la legislazione vigente diffidati dal partecipare ad una o più delle successive sedute. Nessuno dei 32 consiglieri comunali vuol danneggiare il proprio territorio e la propria gente ed è bene che questo concetto sia colto per qualunque squadra si tifi».

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