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Giovedì, 18 Aprile 2024
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"O ci spiegate l'espulsione o sarà causa"

BRINDISI - I consiglieri comunali Massimo Pagliara e Antonio Ferrari non ci stanno all'espulsione dall'Udc in diretta tv e web, soprattutto perchè nessuno li ha mai informati sulle presunte violazioni statutarie. Perciò hanno deciso di rivolgersi ad un legale.

BRINDISI - I consiglieri comunali Massimo Pagliara e Antonio Ferrari non ci stanno all'espulsione dall'Udc in diretta tv e web, soprattutto perchè nessuno li ha mai informati dettagliatamente sulle ragioni di ciò, indicando la sostanza delle presunte violazioni statutarie. Perciò hanno deciso di rivolgersi ad un legale, l'avvocato Giacomo Greco, e di dare sette giorni di tempo ai segretari nazionale, regionale e provinciale dell'Udc (Lorenzo Cesa, Angelo Sansa e Ciro Argese per fornire le spiegazioni richieste. Altrimenti si tuteleranno in sede giudiziale. Insomma, i malesseri della maggioranza al Comune di Brindisi potrebbero finire anchea carte bollate. Di seguito, la lettera inviata ai dirigenti Udc dall'avvocato per conto di Pagliara e Ferrari.

In nome e per conto dei sigg.ri Massimo Pagliara e Antonio Ferrari, che sottoscrivono la presente, Vi significo quanto segue. Il giorno 4 giugno del 2013 sulle testate giornalistiche web “Brindisi Report”, “Brindisi oggi”, “Brindisi Libera.it”, “Puglia TV”, “Brindisi Magazine”, “Tele Brindisi”, “Italiaincrisi Notizie”, “Libero 24x7”, “Evolvestar” e “New Pagliara” (regione Sicilia) ecc. e i Telegiornali “Puglia Tv, Studio 100 e Tele Rama nonché sui giornali “Agenda Brindisi”, ed il giorno 5 giugno 2013 sui giornali “ Nuovo Quotidiano Puglia” e “Gazzetta del Mezzogiorno”, veniva pubblicata la notizia che il segretario provinciale dell'Udc, dott. Ciro Argese, aveva firmato il provvedimento di espulsione dei miei assistiti, eletti nel Consiglio Comunale di Brindisi delle liste del predetto partito.

Si leggeva, in particolare, che il provvedimento sarebbe stato emesso sulla base di una relazione del commissario cittadino dell'Udc, sig. Giampiero Epifani, e sulla base di “motivazioni valide ed incontrovertibili”. Di fatto, i consiglieri in discussione, in data 4.6.2013, hanno ricevuto una “raccomandata anticipata via e-mail”, con la quale il dott. Ciro Argese, in qualità di segretario provinciale dell'Udc

- dopo avere premesso di avere “ricevuto una relazione dal commissario cittadino Udc Giampiero Epifani, fondata su motivi incontrovertibili, sul comportamento da parte della S.V, in seno al partito cittadino di Brindisi ed al gruppo consiliare di Brindisi che ravvisa gravi violazioni dei doveri morali e politici che arrecano gravi pregiudizi al Partito” - ha comunicato l'avvio immediato, nei loro confronti, della “ procedura di espulsione ai sensi dell'art. 85 del nostro Partito”.

Conseguentemente, i sigg.ri Antonio Ferrari e Massimo Pagliara, con lettera inviata per fax del 14.06.2013, denunciavano l'accaduto al segretario nazionale dell'Udc, evidenziando sia la contrarietà alle norme statutarie della pubblicità data alla sanzione, sia l'assenza di motivazione del provvedimento. Quindi, chiedevano se la ventilata espulsione fosse in realtà, nel rispetto dello statuto, una mera proposta formulata “alla sezione, al comitato di controllo ed alla direzione nazionale per la valutazione del caso”, dando, in tal caso, adeguate informazioni agli organi di stampa investiti della notizia.

Sta di fatto che nessun riscontro ha ottenuto la predetta lettera, né sono stati forniti ai citati organi di stampa chiarimenti sull'accaduto. Ne discende che la pubblicità della espulsione, avvenuta dopo che il sindaco di Brindisi aveva pubblicamente lamentato di essere stato oggetto di pressioni e richieste personalistiche da parte di alcuni consiglieri della maggioranza, appare palesemente finalizzata a ledere la personalità, l'immagine politica e la dignità dei miei assistiti, ormai pubblicamente etichettati come “espulsi” o addirittura “dissidenti”.

Preme, in proposito, sottolineare che gli “espulsi”, non essendo iscritti al partito, non sono soggetti alla disciplina statutaria; che, comunque, la massima sanzione disciplinare non è stata irrogata dall'organo statutariamente competente; e che non sono mai stati esplicitati i motivi della sanzione: a parte la generica ed ingiuriosa affermazione contenuta nella citata nota del segretario provinciale, secondo cui sarebbero state ravvisate “ gravi violazioni dei doveri morali e politici che arrecano gravi pregiudizi al partito”.

Pertanto, poiché i fatti sin qui descritti ledono l'immagine politica, la dignità e la integrità morale dei miei assistiti, si invitano, ancora una volta, i destinatari della presente lettera a voler comunicare: il contenuto della relazione cui si fa riferimento nella citata lettera del dott. Ciro Argese; i fatti specifici sui quali si baserebbe la sanzione disciplinare; l'iter procedurale seguito dagli organi statutari. Con espresso avvertimento che, non ricevendo adeguato riscontro nel termine di giorni sette, i diritti dei miei assistiti saranno tutelati in sede giudiziale.

 

 

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