"Ospedale di Ceglie Messapica, la struttura va messa in sicurezza"
Il consigliere regionale Luigi Caroli: "Personale sanitario e pazienti rischiano di poter esser interessati dalla caduta di calcinacci"
CEGLIE MESSAPICA - L'ospedale di Ceglie Messapica va messo in sicurezza. E' quanto dichiara il consigliere regionale Luigi Caroli (Fratelli d'Italia) al termine della sua visita al nosocomio. "Sono ormai visibili a tutti le condizioni delle facciate dell’ospedale cegliese - dichiara Caroli - Ogni giorno, pazienti, personale sanitario, fruitori dei servizi della struttura, residenti delle zone immediatamente prossime al sito e passanti rischiano di poter esser interessati dalla caduta di calcinacci. In particolar modo, con l'arrivo della stagione invernale, l'alta frequenza di precipitazioni e di forti venti, contribuiscono all’aumento di tale rischio. Perciò, considerata la piena attività del complesso ospedaliero, il quale, oltre ai servizi ambulatoriali, causa emergenza Covid, è attualmente adibito a polo sanitario post acuzie, si rendono assolutamente improcrastinabili interventi di manutenzione e di messa in sicurezza. La preoccupante situazione, portata all’attenzione del responsabile sanitario, Francesco Galasso, necessita di risposte e interventi concreti da parte dell'Asl di Brindisi. Purtroppo, l'assenza di cura da parte dell'azienda sanitaria e di opportuni lavori, hanno aggravato di anno in anno la situazione dell'edificio. E' ormai da troppo tempo che il poliambulatorio non viene sottoposto a interventi migliorativi".
"Pertanto - conclude Caroli - ho già provveduto a inoltrare al direttore generale, al responsabile della area gestione tecnica, all’'U.o. gestione manutenzione patrimonio immobiliare e dei beni mobili registrati e all'ufficio tecnico competente per il distretto sanitario Br 03, la richiesta di immediato sopralluogo e di conseguente programmazione ed esecuzione di interventi di manutenzione alla struttura. Confido in una celere risposta degli organi sollecitati, augurandomi che si impegnino a render quanto più idoneo possibile un complesso ospedaliero che sta dimostrando una grande utilità nell'emergenza e che, senza dubbio, potrà successivamente ospitare un'offerta ancor più ricca di servizi sanitari al cittadino".