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Venerdì, 29 Marzo 2024
Politica Ostuni

"Ostuni? Nessun dubbio: con Lecce"

OSTUNI - Per l'avvocato Stefano Cavallo, che di amministrazione provinciale se ne intende, non ci sono dubbi: salvo i Comuni della Diocesi di Oria, che Cisternino e Fasano, che dovrebbero andare con Taranto, la naturale destinazione culturale e geografica del resto della ormai pressochè disciolta provincia di Brindisi è Lecce. A partire da Ostuni. E proprio per questo Cavallo ha scritto la seguente lettera al sindaco della Città Bianca, Domenico Tanzarella.

OSTUNI - Per l'avvocato Stefano Cavallo, che di amministrazione provinciale se ne intende, non ci sono dubbi: salvo i Comuni della Diocesi di Oria, che Cisternino e Fasano, che dovrebbero andare con Taranto, la naturale destinazione culturale e geografica del resto della ormai pressochè disciolta provincia di Brindisi è Lecce. A partire da Ostuni. E proprio per questo Cavallo ha scritto la seguente lettera al sindaco della Città Bianca, Domenico Tanzarella.

"Caro Domenico, il mio lungo impegno politico e amministrativo e, in particolare, l’attività svolta nell’amministrazione provinciale di Brindisi, mi spingono a farti conoscere il mio pensiero sulla vicenda del riordino delle amministrazioni provinciali. Ritengo che non risponda a criteri obbiettivi e funzionali la fusione delle province di Taranto e Brindisi. A mio avviso, occorre rivedere la suddivisione dell’intero Salento, tenendo conto anche delle obbiettive situazioni delle popolazioni e dei collegamenti esistenti nelle tre province.

Io suggerirei di proporre l’accorpamento alla provincia di Taranto, che dovrebbe assumere il nome di “Provincia Ionica”, della fascia di comuni che rientrano, guarda caso, nella Diocesi di Oria, ai quali si aggiungerebbero Cisternino e Fasano, il cui orientamento, pare sia favorevole ad essere compresi nella “Provincia Ionica”. Invece, Ostuni, Carovigno, San Michele S.no, S. Vito dei Normanni, Mesagne, Brindisi, Torchiarolo, S. Pietro Vernotico, Cellino S. Marco, Sandonaci, e S. Pancrazio S.no, confluirebbero nell’attuale provincia di Lecce che assumerebbe il nome di “Provincia Salentina”. Lascerei ai Comuni di Erchie e Torre la facoltà di scelta tra le due province.

Brindisi deve essere compresa nella “Provincia Salentina”, non fosse altro perché costituisce il porto e l’aeroporto del Salento. Riunire Brindisi e Taranto significherebbe, inoltre, costituire la provincia più inquinata d’Italia rendendo più difficile lo sforzo che la Regione Puglia e gli amministratori di Brindisi in questi ultimi anni hanno fatto per impedire un aggravamento della situazione ambientale.

Vi sono poi aspetti culturali e di tradizione anche per quanto il dialetto ostunese e i suoi rapporti con la cultura leccese per convincerci ulteriormente che Ostuni debba stare con la “Provincia Salentina” con la quale, peraltro, è ben collegata dalla rete viaria e ferroviaria, mentre sarebbe isolata dal capoluogo Taranto. Ti ringrazio, se vorrai prospettare come mio contributo quanto innanzi ho voluto sintetizzare, ritenendo doveroso passare attraverso la Tua persona che certamente conosce quanto me e più di me la realtà territoriale su cui la regione è chiamata a stabilire la nuova sistemazione".

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