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Parlamentarie Pd-Sel: ci sono 26 indagati

BRINDISI - Una montagna di firme false. E’ sulla scrivania del procuratore aggiunto, Nicolangelo Ghizzardi, la seconda informativa di reato della Digos che ha condotto indagini sulle parlamentarie del 29 e 30 dicembre del 2010: sale a 26 il numero delle persone indagate.

BRINDISI - Una montagna di firme false. E’ sulla scrivania del procuratore aggiunto, Nicolangelo Ghizzardi, la seconda informativa di reato della Digos che ha condotto indagini sulle parlamentarie del 29 e 30 dicembre del 2010: sale a 26 il numero delle persone indagate, si tratta di persone incaricate di controllare e registrare le operazioni di voto nei comuni di Brindisi, Mesagne, Erchie, Torre Santa Susanna, Torchiarolo, Carovigno e Cisternino. Si tratta dei comuni in cui si sono concentrati i focus investigativi dei poliziotti diretti dal vicequestore Vincenzo Zingaro, località in cui si sono riscontrate “anomalie” che secondo gli investigatori potrebbero avere rilievo penale.

Il reato ipotizzato, al momento, è lo stesso da cui si è partiti: la falsità in scrittura privata. Approfondimenti sono in corso su quanto accaduto in altri comuni della provincia. E’ stato rilevato che molte delle firme apposte nei registri dei votanti erano false, riconducibili a persone che – ascoltate – hanno dichiarato di non essersi mai recate a esprimere la propria preferenza. La procura sta ora valutando se vi siano altri reati ipotizzabili a carico dei 26 iscritti nel registro del pm, quasi tutti “scrutatori”, e se vi siano responsabilità da attribuire anche ai politici che hanno poi ottenuto un posto in lista proprio grazie agli esiti alle primarie.

L’inchiesta ha avuto avvio sulla base di un esposto presentato da Franco Colizzi, candidato di Sel, che aveva portato all’attenzione della magistratura “gravi anomalie” e aveva prodotto una serie di dati oltre che un video, ora al vaglio degli inquirenti. Va infatti verificato se vi sia stato per coloro che, al termine di tutto l’iter, sono finiti in Parlamento, un vantaggio illecitamente conseguito. Se cioè la loro inclusione nelle liste la cui compilazione, per via della legge elettorale in vigore, il cosiddetto Porcellum, è a cura dei partiti sia stata “pilotata” da una competizione – farsa.

Le primarie - parlamentarie, va ricordato, non sono uno strumento costituzionalmente riconosciuto ma un metodo di selezione non ufficiale. Per recarsi a votare, tuttavia, era previsto il versamento di un contributo, circostanza questa che potrebbe rendere ancor più grave un’eventuale condotta non regolare. Le irregolarità riscontrate riguarderebbero la totalità dei candidati alle parlamentarie del centrosinistra, quindi non solo i concorrenti di Sel ma anche del Partito democratico. In particolare, stando a quanto denunciato da Colizzi, i risultati “scorretti” si sarebbero concentrati nei comuni di Oria, Torre Santa Susanna e Francavilla Fontana. L’ultimo giro di audizioni risale allo scorso agosto.

Colizzi ha portato come esempio agli inquirenti quanto si sarebbe verificato nel comune di Torre Santa Susanna. Sarebbe ‘palese’ secondo Colizzi il “mancato confronto dei dati dell’afflusso al voto rispetto alla“platea prevista”. L’esempio si riferisce a quanto accaduto nel seggio elettorale della stessa Torre Santa Susanna: “Alle primarie del 25 novembre c’è stato il seguente andamento: ore 12.00, votanti 143; ore 17.00, votanti 400; totale finale, votanti 565 (voti validi 562), di cui 274 voti a Vendola e 226 a Bersani (quasi nulla gli altri candidati)”.

Poi, invece “il 30 dicembre, questo l’andamento ufficiale dell’afflusso al voto nello stesso seggio di Torre Santa Susanna: ore 12.00, votanti 220; ore 17.00, votanti 450; totale finale,votanti 646 (leggasi seicentoquarantasei)”. “In sostanza – scriveva Colizzi – al voto a Torre Santa Susanna si sarebbero recate non solo tutte le persone che hanno votato a novembre, ma ben 81 (leggasi ottantuno, siamo in un piccolissimo centro) persone in più. Quanto alle preferenze, il Pd avrebbe ottenuto 346 voti e Sel 296 (dei quali 280 al candidato Matarrelli, più suffragato dello stesso Vendola, e 12 al candidato Colizzi)”.

 

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