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Partecipate, il Consiglio approva: fuori da Interporto, Consorzio Universitario e Plb

BRINDISI - Tutto secondo previsione. Tre sono le partecipate dalle quali il Comune ha deciso di uscire, per tutte le altre – da Bocche di Puglia alla Stp, passando per la Servizi Farmaceutici – l'Amministrazione conferma il proprio impegno anche per il futuro. Nel Consiglio comunale di oggi pomeriggio, uno degli argomenti più “caldi” all'ordine del giorno riguardava proprio le decisioni relative al coinvolgimento pubblico all'interno di società che – in alcuni casi – chiudono i bilanci annuali in perdita. Da qui, le valutazioni sull'opportunità di continuare l'avventura, attingendo inevitabilmente dalle casse comunali. “Abbiamo verificato l'operatività delle società – ha spiegato l'assessore al Bilancio Mario Pennetta -, in alcuni casi abbiamo ritenuto opportuno che le strade si dividessero. In altri, l'idea è quella di restare, anche se si tratta di far fronte in qualche caso ad uscite consistenti. Ma siamo altrettanto convinti che si tratti di investimenti concreti per il futuro”.

BRINDISI - Tutto secondo previsione. Tre sono le partecipate dalle quali il Comune ha deciso di uscire, per tutte le altre – da Bocche di Puglia alla Stp, passando per la Servizi Farmaceutici – l'Amministrazione conferma il proprio impegno anche per il futuro. Nel Consiglio comunale di oggi pomeriggio, uno degli argomenti più “caldi” all'ordine del giorno riguardava proprio le decisioni relative al coinvolgimento pubblico all'interno di società che – in alcuni casi – chiudono i bilanci annuali in perdita. Da qui, le valutazioni sull'opportunità di continuare l'avventura, attingendo inevitabilmente dalle casse comunali. “Abbiamo verificato l'operatività delle società – ha spiegato l'assessore al Bilancio Mario Pennetta -, in alcuni casi abbiamo ritenuto opportuno che le strade si dividessero. In altri, l'idea è quella di restare, anche se si tratta di far fronte in qualche caso ad uscite consistenti. Ma siamo altrettanto convinti che si tratti di investimenti concreti per il futuro”.

Con 19 voti a favore e 9 astenuti, il Comune ha infatti deciso di chiudere con il Consorzio universitario interprovinciale salentino, la società Interporto e il Pacchetto Localizzativo Brindisi. Circa quest'ultima società, Pennetta ha osservato: “Conclusa l'attività annuale, si è registrato un passivo di 76mila euro”. Nemmeno l'assorbimento dell'intero capitale sociale bastava a coprire il debito. L'Amministrazione ha così deciso di propendere per un gesto definito da Pennetta “di responsabilità”: uscire dalla società, ma prima coprire il debito. “Non potevamo correre il rischio che la società venisse messa in liquidazione, né tantomeno che i tre dipendenti venissero licenziati”.

Confermate invece le partecipazioni con Multiservizi, Energeko, Servizi Farmaceutici, Stp, Consorzio di Torre Guaceto, Aeroporti di Puglia, Fondazione Teatro Verdi, Fondazione Giannelli, Fondazione Faldetta, Ipres e Bocche di Puglia. Proprio sulla società che si occupa del porticciolo turistico si sono registrati gli interventi più duri, a cominciare da quello del vicepresidente del Consiglio comunale Antonio Monetti: “Non si può affermare, per giustificare la conferma, il carattere di finalità sociale, e non possiamo permetterci di perdere ogni anno 250mila euro. Dobbiamo spendere con oculatezza i soldi dei cittadini. Non c'è interesse pubblico, e vista la partecipazione ridotta ad appena un 20%, la mia proposta è: o dentro o fuori. O acquistiamo e diventiamo maggioranza, o meglio uscirne”.

Concorde Vincenzo Guadalupi, del Sel, molto polemico sulla questione: “Sono anni che continuiamo a pagare per ripianare i debiti di Bocche di Puglia, e l'unica preoccupazione dell'Amministrazione è di uscire dal Plb, le cui perdite sono decisamente minori. E' vergognoso lasciare che nel porticciolo si parli di accesso riservato ai soci, quando è anche il Comune a mettere i soldi”. “In ogni caso - ha concluso Guadalupi -, dovremmo tutti fare ammenda per essere tornati a discutere di partecipate dopo ben due anni dal primo atto ricognitivo”.

Concetto, questo, espresso in qualche maniera anche dal capogruppo di “Noi Centro” Cosimo D'Angelo, che annunciando il proprio voto contrario, ha contestato: “C'è poca trasparenza, ho più volte richiesto gli atti specifici ma non ho mai potuto prenderne visione”.

Nella prima parte della seduta, erano state invece approvate all'unanimità le delibere relative ai progetti di sopraelevazione dell'ospedale “Perrino” e alla realizzazione di fermate ferroviarie nei pressi dello stesso nosocomio e della Cittadella della Ricerca. Certamente, un servizio utile per universitari, dipendenti della Cittadella e cittadini che si recano in ospedale. Guadalupi aveva anche suggerito di inserire una terza fermata nei pressi del Centro Commerciale “Le Colonne”, ma la proposta sarà valutata in un secondo momento.

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