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Venerdì, 29 Marzo 2024
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Partecipate, l'ora della resa dei conti: l'opposizione invita il sindaco ad una sterzata

BRINDISI – Si avvicina il momento della “resa dei conti” per le società partecipate del Comune, e l'opposizione incalza. Enzo Albano (Pd) e il vicepresidente del Consiglio comumale Antonio Monetti ricordano all'Amministrazione che entro il 31 dicembre, il Consiglio comunale, come tutti gli altri enti locali, dovrà effettuare la ricognizione di ogni sua singola partecipazione societaria, per verificare se hanno ad oggetto la produzione di beni e servizi, strettamente necessari al perseguimento delle finalità istituzionali dell’ente comunale.

BRINDISI – Si avvicina il momento della “resa dei conti” per le società partecipate del Comune, e l'opposizione incalza. Enzo Albano (Pd) e il vicepresidente del Consiglio comumale Antonio Monetti ricordano all'Amministrazione che entro il 31 dicembre, il Consiglio comunale, come tutti gli altri enti locali, dovrà effettuare la ricognizione di ogni sua singola partecipazione societaria, per verificare se hanno ad oggetto la produzione di beni e servizi, strettamente necessari al perseguimento delle finalità istituzionali dell’ente comunale.

“Si devono saper calibrare – scrivono i due consiglieri comunali - nel modo giusto le risorse e la portata economica dell’impegno che si va ad assumere con le società partecipate, perché la coperta si sta facendo sempre più corta a causa dei sempre minori trasferimenti da parte dello Stato, ai quali si andranno ad aggiungere quelle determinate dal federalismo fiscale e che ci appaiono penalizzanti per il nostro territorio e più in generale per le regioni meridionali. Infatti è sufficiente andare a leggere i bilanci delle società partecipate, di cui abbiamo una quota consistente di partecipazione societaria, per comprendere il senso della nostra preoccupazione in quanto, eccezion fatta per la Multiservizi (per la quale va fatto un discorso a parte che attiene al controllo analogo, che il Consiglio comunale deve poter esercitare concretamente e non sulla carta), tutte hanno chiuso il bilancio del 2009 in passivo”. Si passa dalle 26mila euro della Energeko, alle 67mila euro delle Farmacie comunali, “che crediamo rappresentino un vero e proprio primato nell’ambito delle farmacie nazionali, forse l’unica in passivo”

Ma ci sono anche i 2 milioni e 200mila euro della Stp, le 229mila euro del porticciolo turistico che ci vede sempre “marginali ed emarginati, nonostante il cambio della presidenza e sulla quale pesa l’enorme debito di tre milioni di euro circa nei confronti del socio privato; per finire ai 25mila euro della società pacchetto localizzativo Brindisi, con il capitale sociale ridotto al lumicino, che sembra aver terminato ogni funzione, priva da tempo dello scopo, che ne aveva determinato la sua costituzione”.

Una situazione negativa, “drammaticamente uguale agli anni precedenti, che potrebbe implicare una responsabilità del Consiglio Comunale. Infatti la Corte dei Conti, in diverse circostanze, ha considerato un grave sperpero di denaro pubblico, irrazionale e dunque risarcibile come danno erariale, il rifinanziamento delle società partecipate, quando non si accompagni ad un programma di risanamento delle società finanziate”. La richiesta dei consiglieri è di sapere se sia stato predisposto “un piano di ricognizione delle partecipazioni che l’amministrazione detiene, per presentarlo al Consiglio entro il 31 dicembre 2010, al fine di consentire allo stesso consiglio comunale, dopo un approfondito esame della proposta, di pronunciarsi su tutte le partecipate, dando attuazione all’articolo 3 delle legge finanziaria 2008 con apposita delibera, per mantenere o dismettere le società che non abbiano i requisiti richiesti dalla legge”.

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