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“Pd diviso? Non cercasse coperture”

OSTUNI – Le dimissioni del segretario cittadino del Pd? L'umore del sindaco Domenico Tanzarella è nero: “Sono stanco di fungere da copertura alle continue lacerazioni interne al Partito Democratico. Scaricare fango sugli alleati per tentare di curare i propri mali è una scorrettezza già vista e troppe volte tollerata”. Alta tensione, dunque, tra Pd, primo cittadino e liste civiche dopo la lettera al vetriolo con la quale venerdì scorso il coordinatore locale dei Democratici, Silvestro Iaia, ha annunciato le proprie dimissioni: "In Ostuni c’è una scadente rappresentanza amministrativa, che in questi anni non ha saputo proporsi con idee e provvedimenti all’altezza dei tempi. Basti pensare alla vicenda rifiuti o alle Attività produttive o alla gestione privatistica del settore dei Servizi Sociali”, aveva tuonato Iaia. “La calunnia è un reato penalmente perseguibile”, la secca replica dell’assessore alle Politiche sociali, Tommaso Moro (“Tanzarella per Ostuni”).

OSTUNI – Le dimissioni del segretario cittadino del Pd? L'umore del sindaco Domenico Tanzarella è nero:  “Sono stanco di fungere da copertura alle continue lacerazioni interne al Partito Democratico. Scaricare fango sugli alleati per tentare di curare i propri mali è una scorrettezza già vista e troppe volte tollerata”. Alta tensione, dunque, tra Pd, primo cittadino e liste civiche dopo la lettera al vetriolo con la quale venerdì scorso il coordinatore locale dei Democratici, Silvestro Iaia, ha annunciato le proprie dimissioni: "In Ostuni c’è una scadente rappresentanza amministrativa, che in questi  anni non ha saputo proporsi con idee e provvedimenti all’altezza dei tempi. Basti pensare alla vicenda rifiuti o alle Attività produttive o alla gestione privatistica del settore dei Servizi Sociali”, aveva tuonato Iaia. “La calunnia è un reato penalmente perseguibile”, la secca replica dell’assessore alle Politiche sociali, Tommaso Moro (“Tanzarella per Ostuni”).

“Personalmente – aggiunge Moro - non permetto a nessuno di insinuare gratuitamente alcun tipo di accusa , invito pertanto il coordinatore del Pd ad essere più preciso circa la gestione personale dei servizi sociali, e quindi di denunciare pubblicamente eventuali interessi privati con indicazione precisa dei soggetti che, secondo lui, commettono abusi in danno dell'Amministrazione, ma sopratutto nei confronti dei soggetti utenti dei Servizi sociali”, replica l’assessore comunale alle Politiche sociali, Tommaso Moro, espressione della lista civica “Tanzarella per Ostuni”.

“Sono costretto – chiarisce sempre l’assessore - a rispondere all'ennesima scorrettezza politica e alle gravi accuse fatte dall'ex coordinatore cittadino dei Democratici, che nell'accendere un ipotetico dibattito politico su questioni interne al Pd non ha esitato a lanciare facili e farneticanti illazioni. Avrei gradito, sopratutto per correttezza, sia politica che personale, che eventuali chiarimenti fossero stati fatti nelle sedi opportune e personalmente, al fine di evitare strumentalizzazioni esterne e problematiche riguardanti l'attuale assetto di maggioranza, ma evidentemente, per nascondere la propria incapacità e responsabilità, ad alcuni  riesce più facile trovare un ipotetico capro espiatorio ed il gioco è fatto”.

Lo stesso Moro, ribattendo alle critiche avanzate da Iaia circa la scadente rappresentanza amministrativa, aggiunge: “Vorrei ricordare a Iaia che in questi tre anni ho più volte ricevuto puntuali e costruttive sollecitazioni su questioni riguardanti il settore dei servizi sociali sia dal capogruppo del Pd, Vincenzo Pomes, che dal presidente della commissione consigliare, Giuseppe Colucci (Pd), mentre lo stesso Iaia, in questi anni dov'era? L'incapacità amministrativa è riferita agli assessori del Pd? O al periodo in cui egli stesso è stato indimenticato assessore?”

E poi Moro conclude: “Rinnovo la mia più completa disponibilità a Iaia e a tutte le parti che compongono la maggioranza ad un confronto non demagogico e strumentale, ma leale e costruttivo sull'attività amministrativa e politica, per individuare strategie e scelte comuni e condivise, peraltro già da tempo inutilmente sollecitate allo stesso coordinatore del Pd, sempre che ci sia da tutte le parti la stessa volontà di proseguire su un percorso comune”.

All’indomani delle dimissioni del segretario, intanto, il Pd è spaccato. Fiducia e solidarietà al segretario dimissionario, sono state espresse dal consigliere regionale Giovanni Epifani e dal presidente del Consiglio comunale, Angelo Melpignano. Solidarietà al segretario dimissionario anche da parte di Maria Concetta Nacci (donne Pd): “Credo non ritirerà le sue dimissioni, nonostante qualcuno chieda al segretario di ripensarci perché è chiaro il percorso. Venerdì sera nel direttivo si è chiuso un capitolo della storia del circolo di Ostuni e un altro sta per essere scritto. Le questioni poste sono importanti e meritano un ampio e libero confronto, prima nel partito, poi nel centrosinistra per le modalità di comunicazione e la definizione di nuove mete da raggiungere al di là delle ambizioni e aspirazioni personali”.

E poi aggiunge: “Bisogna in Ostuni attivare nuovi canali di partecipazione, favorire il dibattito, sentire le parti sociali, in una parola i cittadini e ripristinare gli organismi ormai messi da parte da troppo tempo o svuotati di significato. Per l’affermazione di un ruolo autonomo del Pd basterebbe ricordarsi dello Statuto, del Codice etico, della Conferenza delle donne e dei Giovani democratici per evitare situazioni imbarazzanti e di conflitto di interessi. Cosa significa questo? Che solo nel partito democratico esiste questa complessa organizzazione a cui dare anima e gambe nei livelli giusti, territoriale, provinciale, regionale e nazionale per avere una adeguata e motivata rappresentanza amministrativa perchè fare politica significa  mettere professionalità, competenze e tempo al servizio del proprio paese e del proprio territorio per promuoverne lo sviluppo. Questo bisogna fare in Ostuni con il Partito democratico e con tutte le forze di centro sinistra”.

“Non esiste, io credo, un sistema Ostuni, magari ci fosse, se per sistema si intende un insieme di elementi concreti interdipendenti organizzati in modo da formare un complesso organico, ma sussiste, invece, un forte e sempre più esasperato bisogno di leaderismo e di particolarismo. E’ tempo ormai di dire basta alla figura di  un soggetto unico e solo al comando in qualsiasi posizione si trovi, che non ha bisogno di confronto, di condivisione, di favorire relazioni. Oggi in un contesto europeo,  nazionale e perché no, anche locale gravido di incognite e rischi sono necessari soggetti politici forti e autorevoli, in grado di essere protagonisti con progettualità e proposte, vincendo corporativismi e resistenze  per costruire condivisione e consenso intorno ad un nuovo  modello di crescita e di tenuta economica e sociale”.

“Ora nel nuovo capitolo da scrivere bisogna ripartire tutti insieme individuando nuove regole, che disciplinino la vita interna del partito e delle forze sociali. Il Pd ha i mezzi per uscire da certe situazioni ed è l’unico partito che li possiede. E’ necessaria, perciò, l’affermazione di una nuova cultura  e di una nuova pratica politica fondata sulla proposta e sulla capacità di un soggetto collettivo di rappresentare e intermediare gli interessi generali di una comunità in grado di dare risposte ai singoli e ai bisogni individuali”.

Di diverso tono, la reazione del consigliere comunale Sergio Montanaro (componente dell’Assemblea nazionale Pd), che ritiene necessaria la nomina di un commissario esterno: “Giunti a questo punto, occorre più che un segretario un orologiaio, vale a dire una figura che metta a posto le lancette di questo partito, affrontando le problematiche sollevate. E questo orologiaio non può che essere un commissario esterno”.

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