rotate-mobile
Venerdì, 19 Aprile 2024
Politica

Pd e vescovo: diritti sì, violenza no

BRINDISI – “In merito alla vicenda della chiusura delle indagini relativa al Comitato dei disoccupati che ha portato agli arresti domiciliari di 18 componenti dello stesso nonché del sindacalista Bobo Aprile, la Federazione del Pd di Brindisi manifesta fiducia nell’azione della Magistratura e confida nell’attenta considerazione da parte della stessa della situazione umana e sociale degli interessati nonché del ruolo sociale svolto dallo stesso Bobo Aprile”.

BRINDISI – “In merito alla vicenda della chiusura delle indagini relativa al Comitato dei disoccupati che ha portato agli arresti domiciliari di 18 componenti dello stesso nonché del sindacalista Bobo Aprile, la Federazione del Pd di Brindisi manifesta fiducia  nell’azione della Magistratura e confida nell’attenta  considerazione  da parte della stessa della situazione umana e sociale degli interessati  nonché  del ruolo  sociale svolto dallo stesso Bobo Aprile”.

Questa, dunque, la presa di posizione dei Democratici brindisini, alla luce del dibattito sollevato dai provvedimenti restrittivi emessi dalla magistratura a carico di quanti, in seno al Comitato dei senza lavoro, si sarebbero resi protagonisti l’inverno scorso di minacce e condotte illecite ai danni dei titolari e dei dipendenti  della Monteco (società appaltatrice del Servizio di igiene urbana a Brindisi).

“Il Pd vede purtroppo confermata da questa vicenda - prosegue la nota - la propria reiterata preoccupazione rispetto alla pericolosa irresponsabilità di chi è al governo del Paese ed è stato al  governo del Comune  nella  sottovalutazione del problema occupazionale sia nel Mezzogiorno sia a Brindisi”.

Esplicite le accuse mosse nei confronti del centrodestra nazionale e locale. Sotto accusa “tanto il Governo Berlusconi,  con la sua assenza di politica di sviluppo e con la costante azione tesa a  dividere le forze sindacali e di rappresentanza imprenditoriale, quanto Mennitti e la Giunta di Centrodestra, oggi dimissionati, i quali non hanno avuto la volontà di affrontare i problemi occupazionali posti dalle Organizzazioni Sindacali Confederali  in un ambito di relazioni e di confronto costruttivo”: “Tale incapacità politica ed amministrativa ha permesso il sorgere e l’allargarsi di fenomeni di protesta specifici, talvolta esasperati”.

Quindi l’appello: “Nel pieno rispetto e condivisione della sofferenza di tanti disoccupati e sottoccupati della Città e della Provincia di Brindisi, la Federazione invita le Istituzioni a svolgere un ruolo attivo ma invita anche a sfuggire da forme di protesta estreme od addirittura contro le leggi dello Stato e della convivenza sociale. Il momento è troppo drammatico per dividere la popolazione e per rischiare di veder  sminuiti i problemi reali che si sollevano e che devono trovare le soluzioni possibili in una fase difficilissima per il Paese e per la nostra realtà”.

Anche l’Italia dei Valori della provincia di Brindisi interviene sulla vicenda, esprimendo forte amarezza e grave preoccupazione per l’arresto di Bobo Aprile e di disoccupati avvenuto ieri con l’operazione “Escalation”.

“Non è ammissibile pensare - afferma il segretario provinciale di Italia dei valori, Lorenzo Caiolo - che paghi con l’arresto chi lotta da anni per un disagio gravissimo quale quello della disoccupazione a Brindisi e provincia. A fronte della noncuranza, della sordità e, spesso, dell’incapacità delle istituzioni – accusa Caiolo - c’è chi agisce con coraggio per richiamare l’attenzione sui diritti dei giovani e dei cittadini disoccupati. Non è così che si risponde al malessere diffuso radicato e doloroso. Da sempre Bobo Aprile ha rappresentato una voce critica per denunciare ingiuste situazioni locali, nazionali ed internazionali. Egli è punto di riferimento per denunciare situazioni problematiche di fasce deboli della comunità. Il provvedimento restrittivo suona come triste presagio in un periodo di generale crisi e di degrado politico ed istituzionale. Non vorremmo che allo sfascio e all’aggravarsi delle tensioni si accompagni un attacco ai movimenti politici e sociali che in questi ultimi mesi, con il loro impegno incessante dimostrano che è necessario cambiare e rispondere alle esigenze dei cittadini”.

L’Idv, nell’auspicare la scarcerazione di Aprile e dei disoccupati, conclude: “Quello che è necessario fare è investire le energie pubbliche nell’ascolto e nel dialogo con le associazioni, i movimenti e i sindacati che sono invece un imprescindibile strumento per intercettare e canalizzare i bisogni impellenti della comunità”.

Sulla vicenda degli arresti di alcuni membri del comitato dei disoccupati di Brindisi, e tra questi del loro coordinatore Bobo Aprile, si registra infine una riflessione dell’Arcidiocesi di Brindisi e Ostuni: “Confermando fiducia e stima nel lavoro della magistratura, la Chiesa di Brindisi-Ostuni invita le istituzioni territoriali ad uno sforzo maggiore e congiunto per il superamento, nel rispetto della dignità della persona, delle attuali situazioni lavorative, avviando percorsi capaci di soluzioni possibili e di composizione delle tensioni sociali in atto. Si stigmatizza ogni forma di violenza e si attesta, nella prospettiva evangelica che anima il cammino di questa Chiesa diocesana, la vicinanza e la solidarietà a quanti sono nella povertà e vivono la ricerca legittima del rispetto dei propri diritti violati, e a quanti si impegnano a declinare il bene comune nelle scelte per il nostro territorio”.

“Non può che definirsi triste ed assai dolorosa la esecuzione della misura dell’arresto ai domiciliari nei confronti di 18 componenti il comitato dei disoccupati compreso lo storico rappresentante dei Cobas Bobo Aprile, per i reati che questi ultimi unitamente ad altri numerosi indagati avrebbero commesso attraverso e nel corso di manifestazioni e presidi per rivendicare l’accesso ad una opportunità di lavoro”. E’ quanto sostiene anche il Sel di Brindisi, che nel merito commenta:  “Siamo convinti che la Magistratura, cui riponiamo piena fiducia, saprà fare, nel contraddittorio delle parti, la necessaria e sollecita chiarezza sui fatti accaduti, come anche siamo convinti che se responsabilità personali emergeranno le stesse andranno giustamente sanzionate come previsto dalla legge".

"Avvertiamo, tuttavia, il disagio ed il dolore, che onestamente non riusciamo a nascondere, per l’applicazione di una misura cautelare pesante e fortemente limitativa della libertà personale, che ci auguriamo venga presto revocata o quantomeno proporzionalmente adeguata al caso concreto, sintomatico di un gravissimo disagio sociale che va adeguatamente vagliato in ogni sua espressione. Avvertiamo, ancora, tutto il disagio ed il dolore – si legge sempre nella nota di Sel - per il triste epilogo di un vicenda che in un paese normale avrebbe sicuramente declinato entro soluzioni democratiche, civili, condivise e  pacifiche. Un sistema di relazioni istituzionali, politiche, industriali e sindacali, che guardi sinergicamente e realmente ai bisogni del territorio e all’ascolto delle sua comunità senza escluderla, che abbandoni definitivamente le ossessive logiche del conflitto e della contrapposizione,  è quanto che ci auguriamo che da questa vicenda possa concretamente avviarsi”.

“A quanti risultano coinvolti nella vicenda giudiziaria e alle loro famiglie, Sinistra Eocologia e Libertà della Provincia di Brindisi, con genuino pensiero, sente dover esprimere la propria solidarietà umana, nella speranza – conclude la nota - che dimostrino come, in relazione ai fatti accaduti, hanno soltanto inteso esercitare una protesta senza la intenzione di arrecare pregiudizio alcuno alle persone che risulteranno eventualmente offese”.

“È da leggersi in tal senso - prosegue la nota - l’incontro del 16 settembre scorso tra l’Arcivescovo Rocco Talucci ed una delegazione di disoccupati, in cui erano emerse le istanze di ciascuno. La Chiesa diocesana, alla luce del Sinodo appena concluso, invita tutti, Istituzioni, Cittadinanza e quanti operano nel mondo dell’Economia, a saper farsi carico di un autentico processo di conversione della politica e della vita sociale dove urgono segni di speranza, virtuosi progetti di vita capaci di coniugare storia e futuro del nostro territorio, insieme a quelle virtù, quali fortezza, giustizia, prudenza e temperanza che sono cardini di un’esistenza carica di dignità”.

In Evidenza

Potrebbe interessarti

Pd e vescovo: diritti sì, violenza no

BrindisiReport è in caricamento