rotate-mobile
Venerdì, 29 Marzo 2024
Politica Ostuni

"Non faremo il comitato per Vendola"

OSTUNI – A Ostuni Sel ha deciso di non fondare un comitato a sostegno di Nichi Vendola per le ormai vicine primarie del centrosinistra. Sembra una scelta controcorrente, anomala, in realtà ha una sua logica. E la spiega Mario Liso nell’intervento che pubblichiamo di seguito (Liso è il referente di Sinistra Ecologia e Libertà nella Città Bianca). Non ci sarà comitato perché a Ostuni il leader di Sel e governatore della Puglia non ha bisogno di farsi conoscere, quindi il suo partito sceglie di lavorare tra gli elettori del centrosinistra piuttosto che all’interno della sede di un comitato.

OSTUNI – A Ostuni Sel ha deciso di non fondare un comitato a sostegno di Nichi Vendola per le ormai vicine primarie del centrosinistra. Sembra una scelta controcorrente, anomala, in realtà ha una sua logica. E la spiega Mario Liso nell’intervento che pubblichiamo di seguito (Liso è il referente di Sinistra Ecologia e Libertà nella Città Bianca). Non ci sarà comitato perché a Ostuni il leader di Sel e governatore della Puglia non ha bisogno di farsi conoscere, quindi il suo partito sceglie di lavorare tra gli elettori del centrosinistra piuttosto che all’interno della sede di un comitato.

Vogliamo fare i più sinceri auguri ai comitati appena costituitisi ad Ostuni a favore di Bersani e di Renzi. Gli auguriamo proficuo lavoro. Allo stesso tempo noi abbiamo deciso di non costituire un comitato per Nichi Vendola. E’ giusto che Bersani e Renzi che non sono di questa terra, facciano dei comitati per farsi conoscere. Vendola invece in Puglia, ad Ostuni, lo conoscono tutti. E’ giusto che sorgano comitati per Nichi Vendola a Scandicci o a Teolo (e ne sono nati ovunque in Italia, solo a Modena ne sono stati costituiti dieci, meno in Puglia), lì gli elettori che lo vorranno potranno recarsi per sapere chi è Nichi Vendola e cosa vuole fare e soprattutto cosa ha fatto fino ad ora in Puglia. Ma ad Ostuni non ce n’è bisogno. Sappiamo chi è Nichi Vendola e cosa pensa.

Pensiamo che siamo ad un giro di boa nella politica italiana. Le primarie non serviranno solo per eleggere il candidato premier, ma per scegliere una linea politica. È chiaro che ciò che professa Renzi (una sinistra della terza via alla Blair, alla Schroder, quella del pacchetto Treu e del liberismo edulcorato) è diverso da ciò che professa Bersani (una sinistra a caccia di alleanze numeriche, come se non le avessimo già tentate con i vari Dini, Mastella, Binetti, Luxuria e Turigliatto). La proposta di Vendola è quella di un recupero delle idee di sinistra dopo venti anni in cui la sinistra ha dimenticato i suoi fondamenti ed ha creduto di poter governare i processi liberisti edulcorandoli solo un po’ ed allineandosi al pensiero dominante.

Oggi è necessario dire parole chiare: la riforma delle pensioni così come voluta dalla Fornero non è di sinistra, la precarizzazione del lavoro non riguarda la nostra storia, lo sfacelo della scuola pubblica è la più grossa ferita fatta non solo ai nostri giovani, ma allo stesso concetto di rinnovamento culturale del futuro del popolo italiano, che si può rinnovare e rigenerare solo salvando e riproponendo la sua tradizione culturale. Non è di sinistra, né civile, negare i diritti a qualcuno, né ciò che si proibisce in nome di una eticità spesso neppure condivisa dalla maggioranza degli italiani, ma dettata da una tradizione clericale che dovrebbe restare fuori dalla gestione di uno stato laico.

È di sinistra rimettere al centro dell’economia italiana i processi produttivi e non quelli finanziari, salvando ed incentivando, di conseguenza, il lavoro e tassando le speculazioni; è di sinistra affidarsi alle energie rinnovabili, liberandosi dal giogo economico e politico internazionale delle energie fossili, è di sinistra investire sui giovani, vero patrimonio per un popolo che vuole costruire un suo futuro e rigenerarsi. Tutti temi affrontati da Vendola nell’amministrazione della Puglia, oggi riproposti per l’amministrazione del governo nazionale.

Ma le primarie non si fermano solo a questo, alla scelta del leader e del suo programma. Con queste primarie, la coalizione per la prima volta lascia ai cittadini la possibilità di scelta del leader di tutto il centrosinistra, perchè le precedenti primarie furono svolte solo per ratificare scelte già compiute dai partiti. Vendola è il leader nazionale di Sinistra Ecologia Libertà. Tale partito, si disse, nasceva per “riaprire la partita”. Obiettivo principale è quello della costruzione del nuovo grande unitario partito del centrosinistra italiano. Le primarie del 25 novembre possono essere il primo passo verso il raggiungimento di questo obiettivo.

Per la prima volta le primarie saranno un momento di profondo cambiamento per la politica italiana. Per la prima volta infatti, più che un candidato alle elezioni si andrebbe a scegliere un leader di coalizione. Quale sarà il ruolo politico legato ad una singola figura? Quale significato avranno a questo punto i partiti, se la loro autonomia sarà messa in tutto o in parte nelle mani di un tale leader? Staranno alla coalizione come oggi le correnti stanno ai partiti? Quali aspetti del loro potere le dirigenze di partito vorranno o dovranno cedere al leader di coalizione? In che modo verrà scelto lo staff che lo affiancherà, e come si rapporterà tale staff con le attuali segreterie di partito? Di quali e quanti poteri avrà bisogno questo supersegretario per non essere logorato anzitempo dai partiti in suo sostegno e diventare un generale senza truppe al momento del bisogno?

In ballo c’è la struttura stessa della politica, che tenta di formalizzare e cristallizzare un livello di aggregazione superiore a quello dei partiti, con regole tutte da scrivere (come si formalizza una coalizione? come si entra in una coalizione esistente? quanto conta un partito in una coalizione? come si esce da una coalizione?) e con necessità di intervento e controllo che si estenderebbero ben al di là della semplice figura del leader.

Ecco, noi pensiamo che la persona più adatta per governare e realizzare al meglio questi complicati ed importanti processi sia Nichi Vendola, per quello che ha saputo dimostrare fino ad ora, per la sua specchiata onestà, per la sua grande capacità nel tenere insieme da sette anni  una maggioranza variegata a cui spesso si affianca nel voto persino l’opposizione. Vendola ha dimostrato grande capacità di inclusione, grande capacità di pensiero lungo, grande capacità nel liberarsi delle pratiche desuete del passato. È l’unico che può garantire un vero cambiamento.

Certo non ci asterremo dal fare informazione e dall’invitare i cittadini a votare Vendola alle primarie. Ma vogliamo farlo in maniera larga, in mezzo alla gente. Non abbiamo prodotti da vendere. Abbiamo un progetto da realizzare. (mario liso)

In Evidenza

Potrebbe interessarti

"Non faremo il comitato per Vendola"

BrindisiReport è in caricamento