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"Piano nazionale di ripresa e resilienza, gli enti locali comincino a progettare"

L'appello agli attori del territorio della parlamentare Cinque Stelle Valentina Palmisano, che analizza le sei "missioni" previste dal Pnrr

BRINDISI – Qualche giorno fa il Governo ha approvato la versione finale del Piano nazionale di ripresa e resilienza (Pnrr), che è poi arrivato sul tavolo della Commissione Europea a Bruxelles. BrindisiReport ha ascoltato la parlamentare Cinque Stelle Valentina Palmisano, originaria di Ostuni, che consiglia agli enti locali di portarsi avanti col lavoro, per poter presentare progetti utili a recepire i fondi. Che sono tanti: “Mi ritengo soddisfatta – spiega Valentina Palmisano – perché il Governo ha deciso di investire non meno del 40 percento al Sud, ma per molti settori si va al di sopra. Per me è soddisfacente. Fino ad oggi c'era la legge per gli investimenti ordinari che prevedeva il 34 percento. Io non mi fossilizzerei però su queste percentuali, ma mi concentrerei sul potenziale che abbiamo per potere intercettare i finanziamenti, affinché arrivino al nostro territorio”.

Si parla di 82 miliardi da investire nelle otto regioni del Mezzogiorno. Questo per quanto riguarda solo le risorse territorializzabili. Poi ci sono le risorse che vanno a livello nazionale, che non si possono territorializzare. Esiste un cronoprogramma da seguire, che prevede la chiusura del piano con tutti gli investimenti realizzati entro il 31 agosto 2026. I tre livelli che dovranno coordinarsi tra loro sono Stato, Regioni ed enti locali. “Questi ultimi – prosegue la parlamentare Cinque Stelle – hanno un ruolo importante, per far virare gli investimenti del Pnrr da una parte, sul territorio. Ci sarà ovviamente una struttura di controllo presso la Presidenza del Consiglio e presso il Mef (ministero dell'Economia e delle Finanze, ndr)”.

Il Pnrr è suddiviso in sei “missioni” di intervento. La parlamentare Valentina Palmisano analizza gli aspetti relativi agli investimenti che potrebbero portare ricadute sul territorio Brindisino e del Sud in generale.

Digitalizzazione, competitività e cultura

“E' una missione che viene legata al turismo, secondo me Brindisi e il territorio brindisino potranno giocare una partita importante, coinvolgendo gli stakeholders del territorio, presentando progetti appetibili. Questo potrà avere un grande impatto sul territorio brindisino, perché inciderà sulla produttività delle piccole e medie imprese”.

Rivoluzione verde, transizione ecologica

“Penso alla realizzazione di nuovi impianti di gestione rifiuti, per esempio. Gli enti locali dovranno interessarsi a questo ambito. Ci sarà spazio per la sperimentazione dell'idrogeno per il trasporto ferroviario. Si punterà molto sul rafforzamento della mobilità ciclistica. Queste missioni sono correlate tra loro. La mobilità è molto connessa al turismo. E, ovviamente, alle infrastrutture”.

Infrastrutture per una mobilità sostenibile

“In questa missione le risorse destinate al Sud sono il 52,3 percento. Questi interventi mirano a offrire miglioramenti delle linee ferroviarie e delle reti stradali, per aumentare la competitività del nostro Sud. Penso non solo ai collegamenti ferroviari ad alta velocità, ma penso anche alle stesse stazioni ferroviarie, che vanno ammodernate. Mi riferisco anche alla intermodalità ferro-gomma o ai collegamenti porto-aeroporto-stazione, parlando di Brindisi”.

Istruzione e ricerca

“La quota che andrà al Sud è dal 45,7 percento. Chiedo ai territori di presentare progetti relativi ad asili nido, lotta all'abbandono scolastico, contrasto alla povertà educativa, efficientamento delle scuole. Ci sarà la promozione dei nuovi centri di eccellenza nel campo della ricerca. Si chiameranno 'ecosistemi dell'innovazione'. Saranno delle partnership tra università, giovani ricercatori, imprese e soggetti interessati. E in questo senso penso alla Cittadella, che potrà giocare un ruolo di assoluto protagonismo, magari realizzando un 'gemellaggio' con la cittadella di Taranto”.

Coesione e inclusione

“E' la missione che riguarda le politiche per lavoro, le infrastrutture sociali, i sostegni alle famiglie, alle comunità e al terzo settore. Obiettivo: diminuire i divari di genere, ma si punta anche a limitare ed eliminare la fuga dei nostri ragazzi dal Sud. In questa missione rientra il rafforzamento della Zes, puntando a migliorare la governance. Esiste anche una parte di valorizzazione dei beni confiscati alle mafie. Sono previsti 300 milioni diretti a valorizzare, manutere questi beni. Così si possono creare anche posti di lavoro”.

Salute

“Si punta a ridefinire gli standard qualitativi dei servizi sanitari e uniformarli a livello nazionale. Significa ristrutturare a livello regionale tutta la gamma di servizi che spaziano dall'assistenza primaria, ai consultori, ai centri per la salute mentale. Ci sarà anche spazio per delle comunità territoriali, si investirà molto nella medicina del territorio, costituendo dei poliambulatori. L'obiettivo è formare comunità socio-sanitarie per accompagnare il cittadino in tutto l'iter. Occorre far sentire la voce delle Istituzioni locali per realizzarle nelle nostre città”.

Conclude Valentina Palmisano: “Gli amministratori devono redigere dei progetti ascoltando e dialogando con il territorio. Io sabato mattina (8 maggio, ndr) ho tenuto un incontro presso Confindustria Brindisi, insieme agli altri colleghi del territorio. Confindustria ha capito che deve giocare un ruolo attivo, presentando progetti funzionali al territorio. E' quello che devono cominciare a fare gli enti locali del Brindisino”.

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