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Sabato, 20 Aprile 2024
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Polo energetico: rinvio consiglio del 31

BRINDISI - Non ci sono le condizioni per tenere la seconda seduta del consiglio comunale, impegnato sul tema del polo energetico, e nell'incontro dei capigruppo tenutosi stamani passa la linea del rinvio. Probabilmente perchè c'era ormai poco tempo per concertare una posizione.

BRINDISI - Non ci sono le condizioni per tenere la seconda seduta del consiglio comunale, impegnato sul tema del polo energetico, e nell'incontro dei capigruppo tenutosi stamani passa la linea del rinvio. Probabilmente perchè c'era ormai poco tempo per concertare una posizione sia all'interno dei gruppi consiliari che con le organizzazioni sindacali, che hanno fatto esplicita richiesta di confronto. Quindi niente prosieguo del confronto, venerdì 31 gennaio, ma se ne parlerà il 27 febbraio.

L'opposizione di centrodestra coglie la palla al balzo per attaccare Consales e la nuova maggioranza, accusandola di essere "in evidente difficoltà nella politica energetica ed ambientale univoca e con le idee confuse.  Stiamo assistendo ancora una volta all'approssimazione con la quale la vecchia e la nuova amministrazione Consales, con la sua maggioranza di centrosinistra, ha affrontato ed affronta le vicende di fondamentale importanza della città".

Non è mai stata nota però neppure una posizione ufficiale dell'opposizione di centrodestra, a Brindisi. La centrale Edipower A2A è da chiudere oppure no? Quale assetto l'Enel dovrebbe dare a Cerano? Il centrodestra dispone di statistiche sulle emissioni e sulla movimentazione del carbone? Ritiene possibile la riconversione a gas della centrale di Cerano oppure no? Che giudizio dà sullo stato degli interventi di ambientalizzazione a Cerano? E che cosa bisogna fare per monitorare l'andamento delle patologie attribuibili alla presenza delle attività industriali anche chimiche?

La nota diffusa  dai gruppi consiliari di Forza Italia, Futuro e Libertà, Brindisi Avanti Veloce, La Puglia Prima di Tutto e Movimento Regione Salento non lo dice, ma fa sapere che "concordiamo con le organizzazioni sindacali, datoriali e le varie associazioni ambientaliste sulla necessità che il consiglio comunale si assuma la responsabilità di diventare il luogo di sintesi e non di scontro politico delle istanze del territorio il quale rappresenta tutte le varie sensibilità interessate allo sviluppo del territorio compatibile con l'esistente ma con una marcata attenzione alla tutela ambientale e alla salute dei cittadini".

E ciò "evitando facili proclami e populistiche rivendicazioni non compatibili con le competenze proprie e soprattutto con le disposizioni legislative". Quindi siamo alle questioni di metodo, non al merito. Su cui sembra proprio che la politica brindisina faccia melina. Anche all'opposizione di centrodestra, che continua a praticare attivamente soprattutto il "tiro al Consales".

Dell'esito della conferenza dei capigruppo si occupa anche Brindisi Bene comune che evidenzia come "la crisi politica in città non è affatto conclusa con il varo della giunta del sindaco.  Infatti il Pd ha chiesto il rinvio del consiglio per approfondimenti mentre il Ncd ha invece sottolineato che per loro non ci sono problemi ad affrontare il consiglio del 31 gennaio, ma accolgono le richieste di rinvio del Pd. Due posizioni completamente divergenti".

"Noi come Brindisi Bene Comune - si dichiara nel comunicato del movimento rappresentato in consiglio da Riccardo Rossi - eravamo ovviamente pronti ad affrontare la discussione nel consiglio del 31 gennaio essendo anche l’unico gruppo che da tempo ha, anche in una conferenza stampa, presentato la propria posizione che ricordiamo prevede la chiusura della centrale Edipower di Brindisi Nord ed una immediata drastica riduzione del consumo del carbone e l’avvio della necessaria metanizzazione per la centrale Enel di Cerano".

"Subiamo quindi la richiesta di rinvio del consiglio comunale monotematico e denunciamo come in presenza di un procedimento di Aia e Via aperto per la centrale Edipower e in presenza di una riapertura dell’Aia per la centrale Enel di Cerano dal 13 gennaio, nei quali il Comune di Brindisi deve assumere le proprie determinazioni, si continua invece con la pratica dilatoria del rinvio con la quale si dice una cosa e se ne fa un’altra, ovvero niente, favorendo, a discapito di roboanti proclami, le aziende energetiche".

 

 

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