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Giovedì, 25 Aprile 2024
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Comune, nello staff del sindaco Consales potrebbe arrivare Sergi figlio

Ingresso con decorrenza primo gennaio causa sforamento patto di stabilità 2014, dicono alcune fonti. Per ora tutto congelato, ma c'è maretta a Palazzo. Il consigliere Luigi Sergi rientrato in maggioranza solo pochi giorni fa dopo la separazione estiva

BRINDISI – Il sindaco Mimmo Consales potrebbe tornare ad avere il suo ufficio di staff dal primo gennaio: pronto a entrare sarebbe Antonio Sergi, cognome noto a Palazzo di città e dintorni perché figlio del consigliere comunale Luigi Sergi, ex Scelta civica, rientrato nella coalizione di maggioranza solo qualche giorno fa, dopo aver votato sì all’assestamento di bilancio da un milione di euro necessario per la Multiservizi. Una volta sotterrata l’ascia di guerra agitata spesso contro il primo cittadino.

Il provvedimento di nomina sarebbe stato preparato nella tarda mattinata di oggi, 11 dicembre, ma non ancora firmato per ragioni legate allo sforamento del patto di stabilità, e tanto è bastato per scatenare il  valzer dei contestatori, non solo negli ambienti della frastagliata opposizione che va dal centrodestra per tornare al centrosinistra, ma all’interno dello stesso gruppo di governo. Voci polemiche si sentono dagli ambienti del Partito democratico che nei prossimi giorni tornerà a riunirsi dopo l’incontro di mercoledì.

Incontro anche questo passato alla cronaca come turbolento, perché sul tavolo del commissario cittadino Sandra Antonica c’è sempre la stessa richiesta di azzeramento della giunta Consales, partendo dalla sostituzione dei due assessori, Pasquale Luperti all’Urbanistica e Antonio Monetti all’Ambiente, sui quali da mesi ormai esiste una sorta di bocciatura politico-amministrativa dai vertici del Pd, al secolo Michele Emiliano e Maurizio Bruno.

Se la chiamata a Sergi figlio dovesse essere effettivamente confermata, dal Pd è facile aspettarsi una nuova mitragliata. Ovviamente da quella parte che non coincide con il gruppo consiliare capitanato da Salvatore Brigante che, come si sa, ha confermato la fiducia all’amministrazione Consales: voce fuori dal coro è e resta Antonio Elefante, ex segretario cittadino, il quale di recente ha ribadito il voto di astensione in materia di bilancio.

Guardando al bilancio da assestare, invece, ha avuto un ripensamento Luigi Sergi, lo stesso consigliere che nei mesi scorsi ebbe uno scontro particolarmente acceso con il primo cittadino, tanto da Consales in aula arrivò persino a far sapere avrebbe riferito nelle sedi opportune vicende che riguardavano il consigliere eletto nella lista Scelta Civica. Successe in occasione del Consiglio di fine aprile.

Ci fu la separazione con successivo avvicinamento di Sergi all’opposizione, niente di meno che a Massimiliano Oggiano, dei Conservatori e Riformisti. Più di qualcuno a Palazzo di città, ricorda che quest’ultimo presentò Sergi a Raffaele Fitto in occasione delle elezioni regionali. 

Poi cosa è successo? Che Sergi, sempre in aula, ha detto di tutto e di più contro il sindaco & co su fronti diversi, dalle partecipate passando al sociale, con particolare riferimento ai servizi sociali e alle problematiche della casa, ma poi lo stesso Sergi ha votato  sì all’assestamento di bilancio ed è anche stato invitato alla riunione di maggioranza successiva alle Assise.

“E’ rientrato dopo un confronto con le forze della coalizione”, confermava Consales il 4 dicembre scorso a Brindisi Report. E quella denuncia fatta pubblicamente: “Io e Sergi ci siamo chiariti, c’era un equivoco di mezzo”, la risposta. Ora quella pace che vuol dire rientro in maggioranza assume ancor di più i contorni del “per sempre”, da intende come sostegno sino alla scadenza naturale del mandato, sempre a sentire i contestatori.

Ma va detto che Antonio Sergi è un professionista, laureato a pieni voti in Economia e commercio e va anche detto che proprio lui ebbe modo di studiare i conti della Multiservizi quando venne accertato lo sforamento del patto di stabilità. Per inciso, va ricordato che proprio lo sbilanciamento dei conti fece cadere l’ufficio di staff di Consales inizialmente composto da due giornalisti: un pubblicista, Cosimo Saracino, che fece un passo indietro, e la professionista Pamela Spinelli.

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