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Giovedì, 25 Aprile 2024
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Discorso su una sinistra che non deve sentirsi ospite di un mondo che non le piace

L'ultimo libro scritto dal sociologo del "pensiero meridiano", il professor Franco Cassano, "Senza il vento della storia. La sinistra nell'era del cambiamento" (Laterza editore - pp.92-euro 12,00) è stato presentato venerdì 23 gennaio all'Hotel Orientale per iniziativa di Left Brindisi

BRINDISI - L’ultimo libro scritto dal sociologo del “pensiero meridiano”, il professor Franco Cassano, “Senza il vento della storia. La sinistra nell’era del cambiamento” (Laterza editore - pp.92, euro 12,00) è stato presentato venerdì 23 gennaio all’Hotel Orientale per iniziativa di Left Brindisi. Il libro, intorno al quale si è aperto un confronto complesso all’interno della sinistra italiana, pone quest’ultima davanti alla necessità di confrontarsi con alcuni cambiamenti.

Il pubblico dell'evento-2Nel saggio Cassano analizza la frattura tra destra e sinistra e il declino dell’egemonia di questa linea di divisione, definisce la globalizzazione come qualcosa di più di un “gioco a somma zero”, parla della sinistra radicale e di quella dei diritti e conclude il suo libro con quello che la sinistra potrebbe provare a fare oggi in un mondo radicalmente cambiato, oggi che persino il “suo” popolo è diverso da quello del passato. Il dibattito, moderato dal giornalista Peppino Caldarola, è stato introdotto dal presidente di Left- Brindisi, Carmine Dipietrangelo e dal sociologo Emanuele Amoruso, presidente dell’associazione Manifesto della Cultura.

“Ben oltre la parola sinistra c’è il contenuto della parola”, afferma Dipietrangelo in apertura di dibattito, ricordando come in questo momento, in questa fase non solo italiana ma europea e mondiale, esso si porti dietro tutta la sua carica. Carica sulla quale, prosegue il presidente di Left “la riflessione che Cassano fa può essere utile per riaprire un confronto a più voci”.  Dipietrangelo ha annunciato come Left intenda sviluppare, dopo questa iniziativa, anche altri confronti con altre associazioni culturali, “partendo dai libri ai convegni agli approfondimenti e ad altre iniziative, in quanto la sua associazione crede nel pluralismo e al contributo che le associazioni possono dare su temi importanti.

Dipietrangelo ha ricordato anche le tre cose che lo hanno impressionato in questa ultima settimana e che fanno ritornare attuale la parola “sinistra” e i suoi contenuti. E quindi l’aver ascoltato la canzone partigiana “Bella ciao” in conclusione del comizio elettorale di Alexis Tsipras in Grecia e in occasione del funerale del vignettista Tignous ucciso nella strage di Parigi, il discorso del presidente Barack Obama alla nazione sul tema dell’uguaglianza e della redistribuzione della ricchezza e, infine, le parole di Papa Francesco sulla povertà e sulla ricchezza.

L'intervento di Peppino Caldarola-2Un ringraziamento a Franco Cassano perché “ci dà l’opportunità di riflettere, forse di reagire, di non rassegnarsi” arriva da Emanuele Amoruso, che mette in risalto la ricostruzione culturale della fase storica dell’ultimo secolo fatta dall’autore in alcuni passaggi del libro, fino ad arrivare al tempo presente. Amoruso ha evidenziato inoltre il riferimento che Cassano fa, verso la fine del saggio, all’importanza delle nuove tecnologie, delle nuove forme di comunicazione e i riferimenti in apertura del volume al filosofo Isaiah Berlin (e al suo saggio intitolato “Il riccio e la volpe”) e ad un film di Frank Capra.

Il giornalista Peppino Caldarola, dopo aver definito il libro di Cassano un libro “colto, facile, che non indottrina” ha parlato invece delle due categorie di libri che in questi ultimi anni sono stati scritti soprattutto dalle personalità della politica, libri di “pentitismo” o di “revisionismo”. Caldarola ha evidenziato poi come l’autore abbia messo in discussione la storia della sinistra e come ne abbia collocato i dati iniziali nell’Illuminismo, nella rivoluzione francese e successivamente nella rivoluzione industriale e nel pensiero di Marx, scoprendo ogni volta una sinistra che incarna un’alternativa molto forte “al sistema delle cose per come si andava sviluppando”. 

Il giornalista ha quindi proseguito con gli altri due temi fondamentali trattati da Cassano nel libro: la stagione della linea di divisione destra-sinistra e la globalizzazione ed ha spiegato qual è “lo schema di ragionamento” dell’autore: “Lo schema di ragionamento di Franco è che la sinistra deve abituarsi a non essere ospite di un mondo che non gli piace. Franco pone la questione centrale: che la sinistra non può essere nostalgia”.

Cassano quindi ha spiegato a cosa è legato, per certi versi, questo suo ultimo libro: “In questo libro ci sono fili che vengono da lontano. C’è qualche filo che viene dagli anni Settanta e Ottanta e c’è una riflessione anche sulla più recente storia mia. Il punto di collegamento è l’ultimo libro che ho scritto prima di questo: L’umiltà del male”. Il sociologo ricorda poi che dopo il voto elettorale nelle file del Pd cercò di capire, attraverso una tabella Ipsos, a quale categoria appartenesse l’elettorato del partito.

L'intervento di Felice Blasi-2L’autore dopo aver ricordato la sua generazione, quella che “si sentiva dalla parte del progresso, che aveva il futuro davanti” afferma: “Io cerco di capire come si può trasmettere l’essere di sinistra a una generazione che non sia la mia, che non ha avuto il mio imprinting” e conclude parlando della nostalgia: “la sento troppo presente nella sinistra, mentre deve riuscire a ritrovare uno spazio per il futuro”.

Dopo l’intervento dell’autore Dipietrangelo ha ricordato il 1969 (anno in cui era rappresentante degli studenti e si costituì la sezione universitaria del Pci). Di quell’anno il presidente di Left-Brindisi ha ricordato la “carica che veniva dal vento della storia” ed ha posto la questione su come oggi, facendo i conti con il cambiamento, sia possibile mettere insieme, costruire quel popolo che “deve fare i conti con le ingiustizie globali, sociali e territoriali”.

Al termine della presentazione è stato possibile ascoltare le osservazioni e le domande poste dal professore dell’Università di Bari, Francesco Fistetti, dal giudice Michele Di Schiena, Fernando Parlati, da Felice Blasi, da Mimmo Tardio e da Cristiano D’Errico, che hanno reso ancora più interessante il dibattito.

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