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Il Pd: "No all'assalto di agosto. Ecco cosa fare all'Asi"

A Brindisi sembra proprio difficile praticare trasparenza, chiarezza e partecipazione democratica e responsabile. Alcuni sistemi e alcuni personaggi preferiscono gestire le istituzioni con furbizia e con una buona dose di spregiudicata predisposizione all'imbroglio

BRINDISI - Nella tarda mattinata odierna il coordinamento cittadino del Pd di Brindisi, attraverso il commissario Sandra Antonica, ha diffuso un documento con una serie di proposte per dare nuovi assetti al Consorzio Asi di Brindisi. Duro attacco all'attuale maggioranza. Ecco il testo del comunicato.

A Brindisi sembra proprio difficile praticare trasparenza, chiarezza e partecipazione democratica e responsabile. Alcuni sistemi e alcuni personaggi preferiscono gestire le istituzioni con furbizia e con una buona dose di spregiudicata predisposizione all'imbroglio. Si abusa della buona fede altrui e con prepotenza si cerca di piegare alla propria volontà e ingordigia decisioni che dovrebbero essere discusse e condivise.

Pensiamo che i primi atti della amministrazione Carluccio sono indicativi di questo sistema. E se ci sono già i delusi all'interno della maggioranza si consenta all'opposizione di essere preoccupata per questo andazzo e per questo avvio di una amministrazione che si caratterizza allo stato solo per piazzare uomini di sistema e occupazione di stampo assolutista di ogni luogo e spazio di governo e sottogoverno(così si chiamava una volta).

La situazione creatasi in queste ore al consorzio Asi ha del paradossale. Sotto la regia del presidente uscente, molto interessato alla riconferma, si stava determinando, senza un minimo di dibattito e di confronto democratico, un vero e proprio assalto alla diligenza. Un blitz di agosto all'insaputa più o meno consapevole di qualcuno, con l'esclusione dei consigli comunali e provinciali ma con la compiacente partecipazione di singoli.

Con la scusa di una Provincia in difficoltà ,deprivata di risorse finanziarie, si stava dando vita ad un ribaltamento di ruoli con l'obiettivo di concentrare nel comune di Brindisi un chiaro ruolo di comando e di decisione sull'intero consorzio Asi.

La distribuzione di nuove quote associative avrebbe alterato qualsiasi principio di rappresentanza degli stessi soci aldilà della consistenza dei contributi annuali versati o da versare. Il comune di Brindisi si sarebbe trovato un 45% di quote rispetto alle attuali 28%, tale da farlo diventare determinante ,grazie alla compiacente disponibilità dei soci che hanno il diritto di voto (perché in regola coi pagamenti come il 20 luglio).

L'obiettivo era (?) la riconferma del sig. Rollo, dirigente rappresentativo di un piccolo gruppo politico cittadino, che attraverso questa furbata voleva imporsi ad un'assemblea composta ad oggi al 70% da amministrazioni a guida Pd (Provincia di Brindisi, Comuni di Fasano e di Francavilla) e da una amministrazione, quella di Ostuni, dove il PD è determinante per la sua tenuta!

Alla faccia della democrazia e dei rapporti politici. Se poi la politica deve avere un senso e un ruolo, lo deve avere per tutti! Per questo è stato chiesto il rinvio dell'assemblea straordinaria che doveva sancire rapporti impropri e al confine della legittimità.

La Provincia (dopo aver votato il bilancio col suo 37 per cento il 20 luglio) con la sua presenza all'assemblea convocata da Rollo avrebbe consentito di attivare un procedimento di auto esclusione a vantaggio del comune di Brindisi e del sistema di potere che si sta organizzando attorno ad esso.

La Provincia non può e non deve rinunciare al suo ruolo così come previsto dalla stessa legge regionale istitutiva dei consorzi Asi. Deve rivedere le sue decisioni e avviare un confronto sereno ed inclusivo per decidere il futuro e la governance dell'Asi. Se ci fosse meno ingordigia e senso di responsabilità si poteva e si deve seguire un'altra strada.  Ci permettiamo di indicare qualche soluzione alternativa per garantire un giusto equilibrio di bilancio e una adeguata rappresentanza agli attuali soci.

1) Andrebbe definita assieme ai soci l'entità della riduzione dei contributi che ogni ente deve versare per il 2016 mantenendo intatte le attuali quote di rappresentanza di ognuno in modo tale da consentire alla Provincia di continuare a detenere la propria quota del 37% e agli altri Comuni di mantenere le proprie. Si tratta di seguire la stessa strada della riduzione che inopinatamente è stata proposta a seguito della scelta fatta dalla Provincia.

2) La riduzione del contributo dei soci può essere compensata dalla riduzione del 50% delle indennità del presidente, del vicepresidente e del consiglio di amministrazione e del collegio sindacale, da una riduzione contrattata degli stipendi dei dirigenti, oggi superiori a qualsiasi pare livello della pubblica amministrazione, dalla rinuncia a distribuire consulenze e incarichi esterni. Ci sarebbero così risparmi sufficienti per compensare la riduzione del contributo degli enti soci.

3) La nuova governance partecipata, rappresentativa dovrebbe dare esempi di buona amministrazione, di gestione trasparente e oculata anche ritornando ad essere utile alle imprese e ai territori e ai nuclei industriali interessati e abbandonando la politica degli appalti di opere inutili o irrealizzabili. Non un centro di potere per gli amici degli amici.

Sulla testa del territorio e degli enti locali coinvolti e senza alcuna discussione sul ruolo e la prospettiva degli stessi consorzi Asi per i quali è già avviata una discussione per una nuova legge regionale, si voleva far passare un ulteriore tentativo di accentramento di potere nelle mani di un gruppo di uomini, senza consenso, senza partito ma legato solo da interessi personali e di gruppo.

Il consorzio Asi in questo momento in cui andrebbe strutturalmente ripensato e riformato e in una fase di transizione ha bisogno di una governance diversa, più autonoma e più espressione di capacità imprenditoriali e manageriali abituate al risparmio e alla corretta gestione. Una governance non condizionata dal passato (piattaforma per i rifiuti e loro conferimento) e dal presente (bonifiche e piattaforma logistica) dell'Asi e rivolta al futuro per riqualificare strutturalmente e ambientalmente le attuali aree industriali, dotandole di servizi efficienti.

Si discuta allora del consorzio Asi e del suo futuro coinvolgendo imprese, associazioni, enti locali e si definiscano, in attesa della sua riforma, i nuovi assetti con procedure democratiche(avviso pubblico per la individuazione e selezione degli amministratori) con l'obiettivo di dare all'Asi di Brindisi una governance autonoma e meno coinvolta negli interessi passati, presenti e futuri che si sono insediati attorno all'ente.

Ps: Bene farebbe Bruno a sottrarsi in maniera continuativa alla evidente possibilità di essere determinante, nella doppia veste di presidente di Provincia e sindaco di Francavilla, per la elezione di qualsivoglia presidente in contiguità con l'amministrazione di Brindisi, ed il sindaco di Brindisi sulla materia si potrebbe far consigliate dal padre piuttosto che dal presente nonché (forse) futuro presidente Asi.

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