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Venerdì, 29 Marzo 2024
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Centrodestra e Pd al capezzale di Multiservizi: ma di terapia d'urto non se ne parla

E' il centrodestra, piuttosto che la maggioranza di centrosinistra, a prendere in considerazione, sia pure parzialmente, l'avvertimento esplicito contenuto nel parere sulla crisi Multiservizi che i sindaci revisori del Comune hanno formulato su richiesta del sindaco Mimmo Consales

BRINDISI – E’ il centrodestra, piuttosto che la maggioranza di centrosinistra, a prendere in considerazione, sia pure parzialmente, l’avvertimento esplicito contenuto nel parere sulla crisi Multiservizi che i sindaci revisori del Comune hanno formulato su richiesta del sindaco Mimmo Consales. Un parere che non lascia spazio ad equivoci: la Multiservizi Srl è già nella condizione finanziaria prevista dal codice civile per lo scioglimento e la messa in liquidazione, oppure per l’abbattimento del capitale e il successivo contestuale aumento non inferiore alla perdita, ed eventualmente anche alla modifica dell’assetto societario.

Entrambi gli schieramenti vedono il toccasana però nel cambio della gestione della partecipata. Bisogna procedere con urgenza, avevano detto invece i sindaci revisori, alla convocazione dell’assemblea dei soci per comunicare l’avvenuta erosione del capitale sociale, e determinare quale tra le due strade intraprendere. Con urgenza perché in caso contrario la legge prevede la responsabilità in solido degli amministratori di fronte ai soci ed ai creditori

Per il centrodestra, che oggi ha tenuto una conferenza stampa sulla questione, la strada da scegliere è quella di evitare la liquidazione. Ma l’opposizione individua il problema principale nell’amministratore di Brindisi Multiservizi, che non essendo in sintonia con la linea dell’amministrazione comunale dovrebbe essere invitato dal sindaco a dimettersi.

Mauro D'Attis 7-2“È vero che le partite negative, siano esse crediti o perdite, comunque vedono il Comune come committente o socio ripianante, e per queste ragioni sempre e comunque il Comune deve trovare le risorse  (circa 4 milioni di euro)”, hanno detto oggi i consiglieri del centrodestra. “È vero che le partite negative si sono consolidate a partire dalla gestione 2012, con il taglio del 35% delle risorse comunali destinate ai lavori commissionati alla Multisevizi; è vero che le assunzioni che sono state fatte negli anni precedenti, alle quali spesso fa riferimento Consales, sono quelle che assorbirono le centinaia di lavoratori rivenienti dai piani di impresa delle amministrazioni di centrosinistra”. Ma per l’opposizione è da evitare la liquidazione della Multiservizi.

“Ci sembra evidente che il problema sia l'amministratore unico attuale avv. Arigliano, non in linea con l'attuale amministrazione comunale. Per risolvere questo problema non c'è bisogno di arrivare per forza alla liquidazione ma basterebbe che Consales chiedesse ad Arigliano di dimettersi, sperando nella responsabilità di quello, e nominare un nuovo amministratore”. E per tamponare il buco economico? “Per pagare le partite negative senza appesantire il bilancio annuale! Il Comune può attivare la contrazione di un mutuo ai sensi dell'articolo 194 del Tuel”, dicono i consiglieri guidati da Mauro D’Attis.

“E' evidente come per il Pd di Brindisi sia imprescindibile la salvaguardia di tutti i posti di lavoro e del potere d'acquisto dei lavoratori ma , allo stesso tempo, sia necessaria una totale sterzata rispetto alla gestione aziendale che dovrà subire un differente piano d'impresa volto a cambiare il destino della stessa azienda trasformandola in  una realtà produttiva importante”, afferma una nota della direzione cittadina del Partito democratico.

Il Pd brindisino pensa che “l'amministrazione dovrà intraprendere e valutare tutte le ipotesi per rilanciare la stessa Bms. Nel caso in cui dovessimo pensare ad una gestione commissariale, questa dovrà essere necessariamente una gestione controllata, finalizzata alla salvaguardia dei lavoratori, ad un rilancio della stessa società e ad un più efficiente svolgimento dei servizi nel rispetto dei cittadini”. Tutte formulazioni non previste dal codice civile per i casi come quello in cui versa Bms. Se si vuole il salvataggio, bisognerà abbattere e ricapitalizzare, e poi pensare al resto.

Ma incombe Ferragosto, l’invito dei revisori galleggia sull’acqua delle ferie dell’amministrazione comunale. E della convocazione dell’assemblea dei soci, e non dei capigruppo consiliari, nessuna traccia. Del resto, a fare pressing non ci pensano neppure i sindacati.

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