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"Noi dipendenti della Provincia, lasciati al nostro destino"

Con all’ordine del giorno: “Il Portale della Mobilità per il riordino delle Province, così come previsto dalla Legge 56/2014 (la Del Rio)”, si è tenuta oggi l’assemblea dei lavoratori della Provincia di Brindisi

BRINDISI - Riceviamo e pubblichiamo il seguente documento approvato dall'assemblea dei lavoratori della Provincia di Brindisi svoltasi questa mattina, sui problemi della mobilità del personale connessa allo scioglimento dell'ente.

Con all’ordine del giorno: “Il Portale della Mobilità per il riordino delle Province, così come previsto dalla  Legge 56/2014 (la Del Rio)”, si è tenuta oggi l’assemblea dei lavoratori della Provincia di Brindisi convocata dalla segreteria aziendale della Funzione Pubblica Cgil a cui ha aderito la segreteria aziendale della Uil Fpl. 

Numerosa e sentita è stata la partecipazione dei lavoratori sia tra i “soprannumerari” delle funzioni non più fondamentali per la Legge Del Rio (Biblioteca, museo, servizi sociali, protezione civile, turismo, agricoltura, caccia, centri per l’impiego, formazione professionale, polizia provinciale) che tra quelli fondamentali (viabilità, edilizia scolastica, ecologia ed ambiente).

In apertura commosso è stato il ricordo delle vittime di mafia e di Mauro Maniglio, il giovane studente brindisino vittima della violenza criminale. l’assemblea ha avuto corso con una prima parte dedicata a fornire ai lavoratori interessati puntuali istruzioni per l’uso del Portale nonché le informazioni circa i posti disponibili ad oggi, che di seguito sinteticamente si riportano, e che palesano gravissime criticità. Infatti mancano circa il 50% dei posti necessari per il riassorbimento dei soprannumerari.

La seconda parte dell’assemblea è stata dedicata all’approfondimento politico-sindacale. E’ stato ancora una volta evidenziato che la Legge Del Rio (Governo Letta) era finalizzata alla riorganizzazione degli Enti Territoriali per assicurare ai cittadini migliori servizi a fronte di migliore gestione delle risorse umane ed economiche, ma successivamente è stata stravolta dal Governo Renzi, che con la Legge di stabilità nel dicembre 2014 ha previsto sconsiderati prelievi dai bilanci ed il taglio del 50% del personale delle Province che hanno decretato la morte dei servizi e come minimo la precarietà del personale che gli stessi garantiva.

A seguire, la strumentale indifferenza e l’attendismo calcolato del Governo Regionale Vendola, confermata da quello successivo di Emiliano che non hanno mai avuto in agenda il “problema Province” bensì quello di qualsiasi altra vertenza ( a cominciare dalla stabilizzazione dei precari regionali) esclusa questa, ha fatto sì che Regione Puglia fosse addirittura attenzionata dal Governo quale pecora nera per lo scarso, nullo, apporto fornito a quanto previsto dal Governo.

La violenza verbale, al limite della minacce, di cui il governatore Emiliano recentemente con la sua Giunta a Brindisi si è reso protagonista rispondendo alla rappresentante Rsu Evi Galiano, a cui l’assemblea ha espresso solidarietà, hanno confermato che per la Regione Puglia la tenuta dei servizi sul territorio erogati oggi dalle Province e i lavoratori, le professionalità che da decenni li erogano non sono una priorità ed in quanto tale possono “anche chiudere”!

Non secondario è stato il torpore, la mancanza d’iniziativa politico-sindacale, il silenzio più assordante che abbiamo registrato in Regione da parte dei rappresentanti istituzionali (consiglieri regionali brindisini), Upi, Anci e segreterie sindacali regionali della Funzione Pubblica e delle Confederazioni. Nello specifico del nostro territorio non possiamo non evidenziare il mancata spirito d’iniziativa del nostro presidente della Provincia, l’inesistenza politica del Consiglio Provinciale, la latitanza dell’Assemblea dei Sindaci. Un deserto politico, sindacale, intellettuale, umano.

Eppure siamo stati sindacalmente la prima Provincia del Sud a lanciare l’allarme nel novembre 2014, allo sciopero del 4 dicembre, ad occupare la sede dell’ente il 19 dicembre sino ai primi di gennaio 2015, a fornire informazioni, appelli e documenti sindacali coinvolgendo le istituzioni, la politica, il sindacato nazionale e regionale, i mass media e promuovendo soprattutto iniziative a difesa dei servizi ai cittadini e dei luoghi dove venivano erogati.

Tra qualche giorno si aprirà il portale della collocazione, anche coatta, che non terrà conto dei servizi, delle professionalità, neanche della legge. Per i dipendenti della Provincia si possono superare anche i 50 chilometri dalla residenza previsti dalla Madia per tutto il comparto pubblico senza alcun limite per la ricollocazione.  Lascia tanta amarezza il comunicato della Rsu del Liceo Fermi che tra i punti qualificanti della propria vertenza rivendica la chiusura anche della scuola a qualunque professionalità delle province ricollocabile.

Si continuano ad alzare muri e non ci si è accorti che ormai il sipario si sta per chiudere con danno per i più bisognosi, i figli di papà non andavano in biblioteca a studiare, ci andavano quelli che grazie ai servizi comuni, gratuiti, qualificati hanno potuto raggiungere “ un sogno” per la disponibilità economiche delle loro famiglie.

L’assemblea sollecita che questo documento venga diffuso a tutti i mezzi di informazione e che dalle segreterie aziendali sia trasmesso al Prefetto di Brindisi per attivare quanto previsto al c. 2 dell’art. 11 del decreto del Ministro per la semplificazione e la pubblica amministrazione del 14.09.2016, ovvero l’attivazione di controlli sul corretto svolgimento degli adempimenti previsti dallo stesso Decreto da parte dei Comuni della provincia di Brindisi.

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