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Venerdì, 19 Aprile 2024
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Province, disertato vertice Brindisi

BRINDISI - Lecce ha disertato: né il presidente della Provincia, Antonio Gabellone, né il sindaco del capoluogo salentino, Paolo Perrone, hanno risposto all’invito del presidente della Provincia di Brindisi, Massimo Ferrarese che ieri aveva convocato un incontro per affrontare le problematiche territoriali dell’attuazione del piano di riordino voluto dal governo.

BRINDISI - Lecce ha disertato: né il presidente della Provincia, Antonio Gabellone, né il sindaco del capoluogo salentino, Paolo Perrone, hanno risposto all’invito del presidente della Provincia di Brindisi, Massimo Ferrarese che ieri aveva convocato un incontro per affrontare le problematiche territoriali dell’attuazione del piano di riordino voluto dal governo.

Non c’era neppure Giovanni Florido, il presidente della Provincia di Taranto. Al tavolo, oltre a Ferrarese, erano seduti unicamente il due sindaci di Brindisi e Taranto, Mimmo Consales e Ippazio Stefano. Assenze eloquenti, dunque, che hanno pesato più delle parole e delle intenzioni. Si è registrata un’apertura, da parte di Stefano, alla realizzazione di un’unica provincia con due capoluoghi di pari dignità, ma si è di fatto chiusa la partita con Lecce e con la proposta di dare vita a una sorta di Terra D’Otranto dei giorni nostri.

Entro il 24 ottobre ogni dettaglio, in ambito locale, dovrà essere deciso. Sono i tempi di una tabella di marcia imposta dall’alto e illustrata ai rappresentanti degli enti locali, nei giorni scorsi, dall’assessore regionale al federalismo Marida Dentamaro. Brindisi e Taranto, vista la disponibilità di quest’ultima a non rivestire ruolo esclusivo di “regina”, sembrano aver deciso.

“Con parità di dignità e ruolo per i due capoluoghi, sono certo che daremo vita alla provincia più importante dell’intera nazione” ha detto Ippazio Stefano. “Brindisi e Taranto - ha aggiunto Stefano -  sono territori legati fra loro da un vincolo antico, siamo sempre stati vicini nella gioia e nelle sofferenze. Molti tarantini lavorano a Brindisi e viceversa. C’è la Marina Militare che ci accomuna. Se cerchiamo autorevolezza e non potere, non possiamo far altro che convenire sulla necessità di unire le forze. A me interessa soltanto il futuro dei nostri concittadini”.

Soddisfatto dell’esito della discussione, Consales: “E’ stata trovata oggi una importante intesa con Taranto – ha dichiarato il sindaco di Brindisi - per dare vita a una entità territoriale che avrà un suo peso, accresciuto rispetto al passato dalla presenza di due porti, due aeroporti e da un sistema industriale con aziende impiegate in settori strategici dell’economia del Paese. Potremo ambire, così, anche a finanziamenti comunitari riservati ai capoluoghi e non lasciarci sfuggire altre opportunità come accaduto per i 60milioni di euro persi dall’Autorità portuale di Brindisi”.

“Accettare un accorpamento con Lecce – ha aggiunto – significherebbe perdere lo status di capoluogo. Lecce non aspetta altro che Brindisi vada a consegnarsi alzando bandiera bianca. Ci dicano Perrone e Gabellone se c’è volontà di trovare un accordo, ma in questo momento non mi sembra sia così. E voglio dire ai sindaci dei Comuni che vorrebbero annettersi a Lecce, che si ritroverebbero ad essere letteralmente fagocitati in un’entità territoriale già abbastanza ampia nella quale sono gli ultimi arrivati”.

“La mia Provincia è morta il 7 agosto scorso – ha dichiarato Massimo Ferrarese – e su questo ormai, concretamente, non si può più fare nulla. Niente è perso, però, ed è per questo che ho apprezzato che da parte del sindaco di Taranto non ci sia stata chiusura”.

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